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F1 | Simulazione Jeddah: la pole position si avvicinerà a 1'28"

Il penultimo appuntamento del mondiale piloti si disputa sul Jeddah Corniche Circuit in Arabia Saudita: si tratta di un tracciato nuovo disegnato da Hermann Tilke su un lungomare. Dopo Spa è il circuito più lungo ed è quello con il maggior numero di curve (27). Si tratta di un cittadino anomalo che molti muri e poche vie di fuga con una velocità media valutata in oltre 250 km/h. Le monoposto saranno approntate con ali molto scariche.

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Uncredited

Il mondiale più bello della storia della F1 approda al Jeddah Corniche Circuit in Arabia Saudita, un tracciato che verrà ultimato poco prima che i motori vengano accesi per il penultimo appuntamento iridato che precede di una settimana l’epilogo di Abu Dhabi.

Max Verstappen e Lewis Hamilton si giocano un pezzo importante di stagione su una pista che ha ben poco di un impianto cittadino classico: la pista, realizzata dall’architetto Tilke, si trova in una propaggine del lungomare per cui ha caratteristiche proprie: privo di curve a 90 gradi che hanno sempre contraddistinto i circuiti cittadini, è destinato a conquistare il primato di più lungo (6.174 metri) e veloce (è stata calcolata una medie di oltre 250 km/h) circuito di questa tipologia nella storia del Mondiale.

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Photo by: Uncredited

In attesa di scoprirlo dal vero i piloti hanno potuto conoscere l’inedito impianto dell’Arabia Saudita realizzato a una trentina di chilometri da Jeddah al simulatore: si tratta di un tracciato che dovrà essere affrontato con monoposto molto scariche aerodinamicamente alla ricerca di un’elevata velocità massima: alla curva 27, dove ci sarà la staccata più impegnativa delle sette previste, si dovrebbe giungere a oltre 317 km/h per una decelerazione di oltre 200 km/h con una forza di 4,3 g.

Per la Brembo si tratta di un pista di livello medio per la sua severità sui freni: i piloti staranno sul pedale di sinistra per il 14% del tempo sul giro, mentre la pole position dovrebbe aggirarsi intorno al tempo di 1’28”.

Quello di Jeddah è una pista con due vie di fuga importanti, mentre il resto del nastro d’asfalto è contornato da muretti molto vicini al nastro d’asfalto. Almeno qui non sentiremo parlare di superamento dei track limit, ma ogni minimo errore, ogni sbavatura può sortire effetti negativi importanti.

La Pirelli ha portato la gamma media delle sue cinque mescole, scegliendo C2, C3, C4 e non ha osato il compound più tenero non conoscendo le caratteristiche del manto che è stato steso solo nei giorni scorsi. La curva 13 è la più impegnativa per gli pneumatici: si tratta di una sinistra con un banking di 12 gradi che dovrebbe sottoporre le coperture a forze di 4,1 g, anche se il picco in decelerazione si misura alla curva 1 con 4,5 g.

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Photo by: Uncredited

Insomma Jeddah offre una serie di particolarità che contribuiranno ad accendere lo spettacolo di una sfida iridata che si preannuncia molto sentita non solo fra i duellanti per il titolo, ma anche per le posizioni di rincalzo. Quale sarà la monoposto favorita? È difficile dirlo: sulla carta dovrebbe essere la Mercedes per il motore più potente, ma ogni volta che si sono azzardati dei pronostici, la realtà si è rivelata molto diversa dalle previsioni.

Un fatto è certo: sarà una pista sulla quale non avrà girato nessuno per cui i tempi saranno destinati a scendere man mano che si depositerà della gomma su un fondo che, almeno all’inizio, sarà molto green.

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Panoramica del Jeddah Street Circuit

Photo by: Uncredited

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