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Shovlin: "Mercedes a rischio a Barcellona e Spa"

Il capo degli ingegneri di pista della Mercedes si augura che i tecnici di Brackley siano in grado di trovare delle soluzioni in tempo per questo fine settimana, ma teme che le W11 soffriranno il caldo anche in Spagna e Belgio. Nel chiarire il perché i due piloti sono partiti con le gomme medie, Andrew ha ammesso che era attesa una safety car che invece non c'è stata e ha complicato i piani delle frecce nere, non potendo raffreddare gli pneumatici.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Mark Sutton / Motorsport Images

Andrew Showlin, responsabile in pista del team Mercedes, ha fatto il punto sui punti ‘caldi’ che il team sta affrontando in vista del Gran Premio di Spagna.

A tenere alta la tensione nella sede di Brackley è il problema legato alle temperature che le gomme raggiungono sulla W11, una monoposto con un grande potenziale tecnico ma che in certe condizioni ambientali ha evidenziato delle problematiche nella gestione degli pneumatici.

E il caldo che ha messo in crisi domenica scorsa Lewis Hamilton e Valtteri Bottas sarà probabilmente maggiore il prossimo fine settimana sul circuito di Catalunya. Ed è proprio questo il punto su cui Mercedes ha indirizzato le sue energie, nella speranza di risolvere il problema in tempi brevi.

Vi aspettate di dover affrontare il prossimo weekend gli stessi problemi che avete riscontrato domenica scorsa a Silverstone?
“Sarebbe sciocco sperare che non dovremo più affrontare questo problema, così come credere che non ci sarà in Spagna. Dobbiamo cercare delle soluzioni, ed è ciò che stiamo facendo questa settimana, partendo dalla comprensione della natura del problema e dai motivi che ci hanno portato a soffrire più dei nostri avversari".

"Mi piacerebbe poter dire che non avremo gli stessi problemi sul circuito di Catalunya, ma non ci sono molti dubbi in merito: il Gran Premio Spagna per noi sarà abbastanza duro, e così anche Spa, perché è un circuito che mette tanta energia sulle gomme, e di conseguenza favorisce il blister che abbiamo visto a Silverstone. Il nostro obiettivo è cercare di raffreddare le gomme, e il Gran Premio di Spagna sarà un buon test per verificare se abbiamo fatto i progressi di cui abbiamo bisogno”.

Torniamo a Silverstone, e allo scorso weekend. Per quale motivo avete iniziato la gara con gomme medie anziché scegliere le hard?
“Abbiamo discusso in merito alla possibilità che la Red Bull potesse scegliere di partire con le hard, sapevamo che quella mescola era abbastanza veloce per superare la Q2, quindi il suo utilizzo era possibile da quel punto di vista".

"Avevamo anche ipotizzato che Red Bull, essendo dietro di noi sulla griglia di partenza, avrebbero cercato di fare qualcosa di diverso, ma quando ci siamo confrontati nel team abbiamo deciso che volevamo partire con gomme medie su entrambe le nostre vetture".

"Abbiamo pensato che sarebbe stata la mescola ideale per avere un buon ritmo iniziale, ed inoltre partendo con le medie non avremmo avuto problemi a passare alle hard se ci fosse stata una safety car dopo i primi dieci giri".

"Poi, però, abbiamo visto che non avevamo il ritmo che speravamo, è stato necessario rallentare il ritmo per prenderci cura delle gomme e questo è stato il motivo per cui abbiamo perso la gara. Indipendentemente dalle mescole montate al via, credo che sarebbe stato estremamente difficile per noi vincere considerando i problemi che abbiamo avuto”.

Eppure venerdì nei long-run non avevate manifestato problemi così importanti…
“La pista venerdì era un po' più fresca, questo è stato uno dei motivi per cui non abbiamo visto il blistering. La sessione FP2 scatta un’ora dopo rispetto all’orario della gara, e la temperatura venerdì era di cinque o sei gradi in meno, poi aggiungiamo che per quanto sia lungo, un long-run è sempre di meno giri rispetto alla gara vera e propria".

"All’interno di un pneumatico ci sono alcuni millimetri di gomma, e più il battistrada si muove (ovvero, curvando accelerando e frenando) più genera calore, e giro dopo giro il pneumatico si scalda sempre di più formando il fenomeno del blister quando supera quello che è effettivamente il punto di ebollizione della gomma".

"Più si formano bolle e più perdi aderenza, perché si riduce la superfice di gomma a contatto con l’asfalto, ed inoltre più si alza la temperatura e più si è soggetti ad usura. Il grosso problema per noi domenica è stato legato alle temperature, che erano chiaramente più elevate rispetto ai nostri avversari”.

Per quale motivo avete richiamato Valtteri ai box così presto alla fine del secondo stint?
“C'erano un paio di ragioni che hanno portato alla decisione di fermare Valtteri. Gli avevamo chiesto come andavano le gomme, se poteva fare qualche giro in più e lui ha risposto che andava bene e non c’erano problemi per andare avanti ancora un po'. Accusava un certo aumento delle vibrazioni a causa del blister e stavamo monitorando quella situazione, ma c’era anche Leclerc che in quella fase di gara stava procedendo ad un ritmo molto veloce, e Valtteri era due secondi dietro Verstappen, quindi non eravamo certi che potesse velocizzare il passo".

"Eravamo preoccupati che Charles potesse entrare nella finestra del nostro pit-stop, il che avrebbe portato Valtteri a dover superare la Ferrari in pista dopo la sosta. Questa situazione ci ha fatto decidere di richiamarlo ai box, con il senno di poi abbiamo visto che Valtteri sarebbe potuto rimanere in pista qualche altro giro senza problemi”.

Valtteri e Verstappen hanno effettuato il pit-stop contemporaneamente. Per quale motivo non è riuscito a colmare il divario rispetto alla Red Bull?
“Dopo quella sosta per noi è diventato abbastanza chiaro che Verstappen stava gestendo la sua monoposto e le sue gomme, non stava spingendo al massimo: era al comando e dettava il ritmo. Nella situazione in cui si è trovato, Valtteri non poteva fare molto di più, non avevamo il ritmo per attaccare, e quando si avvicinava alla Red Bull perdeva carico aerodinamico iniziando a scivolare, e questo non faceva che peggiorare la situazione degli pneumatici. Riassumendo: non siamo stati abbastanza veloci da poter mettere pressione su Verstappen”.

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