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Nelle prime due gare abbiamo dimostrato un buon ritmo di gara con tutti le tipologie di pneumatici, mentre in qualifica la performance non è ancora ottimale, ed è su questo fronte che abbiamo investito molto tempo e lavoro". A sentire questa frase del direttore tecnico
Pat Fry si direbbe che nel passaggio dalla
F2012 alla
F138, il problema della
Ferrari sia rimasto sempre il solito noto: quello di faticare a rendere al meglio in qualifica.
Un problema reso forse meno evidente in
Malesia dalle condizioni particolari in cui è stata disputata la sessione. In
Australia invece la differenza di passo delle Rosse tra le prove ufficiali e la gara era stata piuttosto evidente. Dunque, anche se un passo avanti c'è stato anche da questo punto di vista, è questo l'ambito su cui a Maranello si stanno impegnando per progredire di più in vista del
Gp della Cina del prossimo fine settimana.
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Finora ci siamo concentrati molto sui long-run, anche se quest’anno non sono sempre lunghi come in precedenza a causa dell’elevato numero di pit-stop previsto durante le gare. La performance in qualifica non è stata messa da parte, ma sappiamo che c’è ancora molto margine di miglioramento in questa direzione. Ci sono ancora aspetti che dobbiamo capire della nuova monoposto e cercheremo di tirare fuori il meglio che questa vettura può dare" ha aggiunto infatti
Fry.
Per reggere il passo con gli altri sarà fondamentale
non perdere colpi a livello di sviluppo: "
L’aspetto cruciale sarà quello di riuscire a programmare il nostro piano di sviluppo con tempi più veloci rispetto alle squadre concorrenti. Si tratta di pianificare un’attività che andrà avanti fino alla fine del campionato, e l’obiettivo è quello di avere almeno la stessa reattività che abbiamo avuto nel 2012. Fino ad ora abbiamo lavorato bene in tutti i settori, dalla progettazione alla produzione, focalizzandoci su come introdurre nuove componenti sulla macchina in linea con quanto fatto lo scorso anno. Tra le note positive c’è anche da sottolineare che oggi la nostra correlazione sul fronte aerodinamico è migliore rispetto a quella che avevamo lo scorso anno".
Sul potenziale della
F138 sul tracciato cinese però non si è voluto sbilanciare: "
Il circuito di Shanghai è un mix di curve molto differenti tra loro e un rettilineo di ben 1,2 chilometri. Sarà una pista che si sposerà bene con la nostra monoposto? E’ presto per dirlo, le incognite sono molte per fare una valutazione oggettiva. Per fare un esempio, in questo weekend useremo per la prima volte le gomme Pirelli a mescola Soft, unitamente a quelle Medium. Credo che avremo un quadro più chiaro al termine di questo weekend, quando disporremo dei riferimenti con tutti i tipi di pneumatici che è possibile utilizzare nell’arco della stagione. Sotto questo aspetto la tappa di Shanghai sarà una weekend in cui tutti i team vedranno nuovi riscontri per la prima volta, ma non sono preoccupato visto che rispetto ad altre squadre il nostro ritmo di gara con tutte le mescole provate finora non è stato male".
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