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F1 | Sainz: "Vincere in casa? Non è un'ossessione, ma lo sogno"

Lo spagnolo affronta il GP a Barcellona senza l'ansia di chi cerca la prima vittoria a tutti i costi. Carlos è consapevole di disporre di una monoposto competitiva e con gli aggiornamenti che saranno portati a Montmelò potrebbe sfidare la Red Bull: "Ma se non sarà in questo weekend, ci riproverò a Monaco o in Canada. So che il primo successo arriverà presto". Il ferrarista si è curario il collo dopo il crash di Miami: "Se due piloti sono tornati a casa con dolori e due telai hanno subito dei danni bisognerà parlarne".

Carlos Sainz, Ferrari, arriva nel paddock in una Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Sogna Carlos Sainz, ma ad occhi aperti. Nella gara di casa il madrileno punta a vincere, ma conferma di non vivere una sorta di ossessione, perché la forma tecnica della Ferrari lo ha convinto che è solo una questione di tempo.

Se la prima vittoria in Formula 1 arriverà davanti al pubblico amico di Barcellona tanto meglio, in caso contrario punterà su Monaco. Sainz ha preparato bene il weekend di Montmelò, risolvendo il problema al collo dovuto all’incidente di Miami, e ora spera che gli aggiornamenti tecnici portati da Maranello diano i frutti sperati.

Carlos Sainz, Ferrari

Carlos Sainz, Ferrari

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Sainz trasmette un’immagine di solidità, non teme l’aggressività della Red Bull, così come la loro velocità di punta: la F1-75 deve ancora rifarsi il ‘trucco’, la Red Bull lo ha già fatto, e sarà Barcellona a riportare in parità la partita sul fronte degli sviluppi.

Poi il resto dovrà metterlo Carlos, che con il podio di Miami ha archiviato la striscia negativa Melbourne-Imola, tornando a completare una gara fino alla bandiera a scacchi. Tutto, insomma, sembra essere pronto per un gran weekend.

Quanto è importante per te iniziare il tuo GP di casa nel modo migliore considerando che arrivi da un inizio di stagione difficile?
“Il mio non è stato l'inizio di stagione ideale. Probabilmente non sono il primo pilota a non essere soddisfatto al 100% di un avvio di stagione, ma se la guardo in modo positivo ogni gara che finora abbiamo concluso è stata sul podio. Anche se non sono ancora soddisfatto al 100% della macchina, sto lottando per le pole position e sotto la bandiera a scacchi sono sempre stato nella top-3".

"Ovviamente i due zero di Australia e Imola hanno un impatto importante nella classifica generale, ma allo stesso tempo, con 17 gare ancora da disputare, penso che abbiamo ancora tutto il tempo per recuperare. E ora con il pacchetto di aggiornamento in arrivo, la monoposto si sta sviluppando sempre di più e spero di poter migliorare ulteriormente”.

Cosa vorrebbe dire per te ottenere la prima vittoria in Formula 1 nella gara di casa?
“Non mi sento così impaziente al riguardo, voglio dire, non è un’ossessione. Ho cercato la vittoria in una gara dal primo giorno in cui sono arrivato in Formula 1, quindi aspetto da parecchio, e se c’è da attendere ancora un po' non sarà la fine del mondo. Ma riuscirci qui, nel mio paese, sarebbe il miglior scenario in assoluto, e devo dire che continuo a sognarlo, un po' come quando avevo 10 anni e sognavo di diventare un pilota di Formula 1, e poi è successo".

"Poi ho sognato di essere un pilota Ferrari, ed è successo e sono qui a correre davanti ad un pubblico che mi sostiene. Adesso sogno di vincere, vediamo cosa accadrà, la mia storia mi ha insegnato che se continui a crederci e se continui a spingere a testa bassa, le cose possono accadere".

"La scorsa settimana mi sono allenato a casa, ho cercato di riprendermi dall’indolenzimento al collo dovuto all'incidente di Miami, l’obiettivo era essere perfettamente pronto in vista di questo weekend. Se vincerò qui sarà straordinario, ma se non accadrà in Spagna, proverò di nuovo a Monaco, e poi ancora in Canada".

"È una bella sensazione arrivare in ogni weekend di gara sapendo di avere una possibilità, un'opportunità. Se non avessi creduto in me stesso, in primo luogo non sarei mai stato qui. Sono stato fortunato, sono uno su un milione che ha realizzato molti sogni, ma bisogna spingere sempre”.

Carlos Sainz subito dopo aver sbattuto con la Ferrari F1-75 a Miami

Carlos Sainz subito dopo aver sbattuto con la Ferrari F1-75 a Miami

Parlerai alla FIA delle barriere di Miami?
“Sono stato abbastanza chiaro ed esplicito il venerdì sera (di Miami). Ho perso il controllo della monoposto ad una velocità molto bassa e mi sono fatto male, e non dovrebbe accadere considerando altri incidenti che ho avuto nel corso della mia carriera".

"Ho chiesto di fare qualcosa in quel punto della pista e la risposta è stata ‘È avvenuto un incidente molto strano, non dovrebbe accadere di nuovo’, ed invece è successo (ad Ocon). Per quanto mi riguarda se in quel punto ci fossero state barriere TechPro non sarebbe accaduto nulla, quindi abbiamo bisogno di una spiegazione adeguata per sapere esattamente qual è il motivo per cui non sono state posizionate in quella curva le TechPro che avrebbero protetto Esteban".

"Abbiamo concluso il fine settimana con due piloti che sono tornati a casa con il collo dolorante e quasi due telai rotti, il tutto per due uscite di pista a bassa velocità. Quindi c'è sicuramente qualcosa su cui confrontarsi”.

Carlos Sainz sul podio festeggia la terza posizione nel GP di Miami

Carlos Sainz sul podio festeggia la terza posizione nel GP di Miami

Photo by: Zak Mauger / Motorsport Images

Ti preoccupano i progressi evidenziati della Red Bull? Pensi che sia dovuto al maggiore numero di sviluppi che hanno portato in pista?
“Probabilmente sì, ma abbiamo comunque conquistato la prima fila al termine delle qualifiche di Miami, e siamo stati in lotta per la vittoria e per i piazzamenti sul podio. Il tutto dopo cinque gare in cui la Red Bull ha sempre portato in pista degli aggiornamenti mentre noi siamo rimasti a zero su questo fronte".

"Vedremo come andrà questo fine settimana, ho fiducia nella squadra, mi fido di quello che stiamo facendo a Maranello. Ci dobbiamo confrontare con la Red Bull, che oggi è probabilmente la squadra più forte in Formula 1, sono i campioni in carica nel campionato piloti, quindi non mi meraviglia che siano veloci. Ma siamo fiduciosi di potercela fare, lavoriamo per continuare a migliorare e progredire. A fine stagione tireremo le somme”.

Nelle ultime due gare la gestione degli pneumatici è stata più problematica per la Ferrari rispetto alla Red Bull. Cosa prevedi su una pista molto aggressiva sulle gomme come Barcellona? È motivo di preoccupazione?
“È interessante, basti pensare che a Melbourne Charles aveva la metà dei gradi (di temperatura gomma) rispetto alle Red Bull e un weekend dopo, è stata la Red Bull ad avere molti meno gradi di noi. Penso che questo particolare aspetto continuerà a cambiare durante la stagione, hanno avuto un vantaggio nelle ultime due gare ma penso che non avranno un vantaggio in tutti i prossimi Gran Premi, credo che dipenderà dalla tipologia di pista, e in questo senso i nostri aggiornamenti potrebbero aiutare”.

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Carlos Sainz, Ferrari F1-75, Sergio Perez, Red Bull Racing RB18

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

La più grande arma della Red Bull finora è stata la velocità massima. Fino a che punto quest’arma costringe la Ferrari a dover trovare compromessi con l'assetto?
“Sinceramente, molto poco, abbiamo le nostre simulazioni, i nostri strumenti per prevedere quali ali posteriori utilizzare, quali assetti sono i più veloci su una determinata pista e non ci concentriamo sulla velocità in rettilineo, ma su come possiamo diventare più veloci ed efficienti in ogni tratto di una pista. Se alla fine si scopre che la Red Bull è più veloce sui rettilinei, cerchiamo di non farci condizionare troppo, perché non vogliamo rallentare il tempo sul giro solo per essere un po' più veloci sul rettilineo. E il modo in cui lavoriamo al momento sta funzionando bene”.

Il podio di Miami ha interrotto la tua striscia negativa dei due ritiri al primo giro in Australia e a Imola. Quanto è stato importante per te terminare la corsa di Miami? È anche per questo motivo che non hai corso molti rischi al via nell’ultima gara?
“Penso che ci fossero due aspetti che hanno influito sulla mia partenza di Miami. Il primo è che quando avevo provato in precedenza la linea interna alla curva 1 non c'era grip, sembrava quasi di essere sul bagnato, e tutti i piloti che avevano fatto quella prova sapevano che non c’era trazione in quel punto".

"Quello che poi è accaduto al via della gara penso sia dovuto alla pulizia della pista, perché c’era molto più grip di quanto mi aspettassi. Mi ha sorpreso, quando ho frenato ho capito subito che avrei potuto farlo più tardi, ma la curva 1 era ormai alle spalle. Poi c'è stato un secondo aspetto, ed è legato alla gara in sé, a Miami particolarmente lunga. Arrivavo da due ritiri, e avevo assoluto bisogno di girare, visto che nelle gare precedenti avevo concluso con zero giri all’attivo".

"Ho ancora bisogno di capire la monoposto, non la sento ancora al 100%, e non avevo intenzione di rischiare danni all'ala anteriore alla staccata della prima curva, la mia visione era focalizzata sul fare tutti i giri in programma, e mi è servito per capire la monoposto".

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"In merito alla gara, credo che non sarebbe cambiato poi molto se alla prima curva avessi tenuto la posizione, visto come Max è riuscito a passare Charles probabilmente avrebbe superato anche me. Ma domenica, frenerò più tardi se sarò nella stessa posizione”.

Barcellona non è nota essere una pista che favorisce i sorpassi. Credi che questa generazione di monoposto cambierà la tendenza?
“Finora quello che abbiamo visto quest'anno è che le piste che erano considerate molto difficili per i sorpassi sono diventate solo difficili. E quelle che erano considerate difficili sono diventate facili, quindi è come un offset. Questa di Barcellona è una pista molto difficile da superare, quindi sarà comunque difficile, ma spero un po' meno rispetto allo scorso anno”.

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