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Kubica cambia terapista e si separa da Ceccarelli?

Il polacco modifica le modalità di recupero, mentre la Ferrari prepara un test team con Gabriele Tredozi...

Robert Kubica cambia? Il pilota polacco sarebbe arrivato ad una separazione consensale dal dottor Riccardo Ceccarelli, il medico di Formula Medicine, che ha seguito la riabilitazione di Robert dal giorno del drammatico incidente alla Ronde di Andora nel febbraio scorso. Il fatto sarebbe clamoroso perché Ceccarelli cura Kubica fin dal 2003 quando, a seguito di un altro incidente stradale in patria, Robert quasi rischiò l'amputazione di un braccio che gli compromise la stagione in Formula Renault 2000. Il polacco per riprendersi elesse Viareggio, sede della Formula Medicine, il suo domicilio (dove vive ancora oggi, alternandosi a Montecarlo). Da allora si è instaurato un solido rapporto di amicizia fra i due che si è particolarmente saldato in occasione del drammatico crash del polacco con la Skoda Fabia, quando il dottor Ceccarelli e il manager Daniele Morelli si sono dedicati totalmente alla ripresa del pilota che aveva riportato quasi l'amputazione della mano destra e la frattura di una gamba. L'arto inferiore sta ritrovando la piena funzionalità (ora Robert cammina senza stampelle), mentre il recupero della mano è più lento delle previsioni più ottimistiche. Non è tanto un problema di forza (che in parte ancora manca), quanto di sensibilità nell'uso delle dita e sappiamo tutti quanto questa funzione sia diventata importante nella gestione del volante-computer e di tutti i manettini e pulsanti che impone la guida di una Formula 1 moderna. La separazione da Ceccarelli porta, quindi, ad una diversa strategia di recupero fisico: Kubica è quanto mai deciso a ritornare un pilota professionista e conta di giocarsi una carta per rientrare nel mondo dei Gp. Daniele Morelli, nel frattempo, ha chiuso il rapporto che legava il polacco alla Lotus Renault (la squadra di Lopez e Boullier ha subito puntato su Kimi Raikkonen e Romain Grosjean) lasciandosi aperte altre vie... Nei prossimi giorni sapremo a chi si affiderà Robert per proseguire il suo recupero: il polacco ha una determinazione assoluta che non è mai stata scalfita dagli alti e bassi (inevitabili) del morale. Altri si sarebbero scoraggiati nel vedere che i tempi della ripresa si sono via via dilatati, ma non Kubica che ha un solo obiettivo: tornare a guidare una monoposto competitiva. Dal giorno dell'incidente ad Andora, il pilota ha fatto perdere le sue tracce: ha scelto l'isolamento per non trasformare il suo ritorno in un qualcosa di mediatico. Ha preferito restare al di fuori della scena e dei riflettori, seppure nella consapevolezza che sono molti i tifosi che aspettano di rivederlo in un abitacolo. Robert ha rifiutato anche l'invito alla Festa dei Caschi di Autosprint, dove erano ammessi solo gli addetti ai lavori e non era previsto il pubblico: vuole ripresentarsi al mondo solo quando si sentirà nuovamente integro. E a quanto pare non è ancora il momento. Almeno per soddisfare le sue aspettive di guarigione. Si spiega anche così la voglia di cambiare la preparazione e le modalità del recupero. Non ci sarebbe stata discussione con Riccardo Ceccarelli, ma una diversa visione del futuro. Il dottore versiliese, molto apprezzato dai responsabili della BMW, nel frattempo ha ricevuto l'offerta dalla Casa bavarese per seguire i piloti che si preparano al debutto DTM e così i destini dei due amici si sarebbero separati. Gli specialisti che hanno operato Kubica nelle varie fasi della ripresa ancora sostengono che il ritorno di Robert pilota non sia affatto precluso, ma non giurano sui tempi che si sono visibilmente allungati. Non è più un mistero per nessuno che la Ferrari segua con grande attenzione il decorso del polacco. Stefano Domenicali aveva già scelto Robert come pilota da affiancare ad Alonso nel 2012: l'incidente rallystico ha frantumato uno scenario che sarebbe diventato realistico (visto anche l'inadeguato rendimento di Felipe Massa). A Maranello, però, sono disposti ad appoggiare il pieno recupero di Kubica. Nell'ambito di F1 Clienti, il reparto diretto da Antonello Coletta, si vocifera sempre con maggiore insistenza che ci sarebbe la volontà di costituire una sorta di test team. Nei giorni scorsi a Maranello è stato visto Gabriele Tredozi, ex Minardi, Toro Rosso e Dallara, a colloquio con Pat Fry al ristorante Montana. L'ex direttore tecnico faentino potrebbe essere l'incaricato di seguire il ritorno di Kubica che sarebbe nella condizione di guidare a partire dalla prossima primavera una F10. La squadra di Maranello, appoggiando Robert a F1 Clienti, rispetterebbe la regola del divieto di test valido per la Scuderia Ferrari. La F10 utilizzata potrebbe diventare un utile "laboratorio" per il Cavallino rampante: trovare una uniformità di lettura dei dati di galleria del vento e del simulatore di guida con la pista. In questo modo sarebbe possibile raccogliere dati molto utili proprio a mettere a punto la correlazione con il wind tunnel e, soprattutto, si potrebbero sviluppare i piani di simulazione così importanti con il divieto di test. Gli uomini del Cavallino si sono preoccupati di chiedere alla Pirelli delle gomme che non siano quelle destinate alle esibizioni, tenuto conto che la Casa vuole portare avanti il Ferrari Driver Academy e c'è da alimentare il florido mercato dei clienti. Il fornitore milanese si è reso disponibile a costruire pneumatici che permettano alle squadre di valutare le qualità dei giovani piloti e di gommare le monoposto "storiche". Non saranno le coperture deliberate nelle quattro mescole per il 2012, ma avranno caratteristiche molto simili (si parla di un secondo di gap prestazionale). Nel Circus, insomma, c'è la consapevolezza che il ritorno di un potenziale campione come Kubica meriti di essere adeguatamente supportato. La profonda amicizia che lega Robert ad Alonso certamente faciliterà le cose...

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