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Ricciardo: "Punto a vincere ad Abu Dhabi. Poi..."

Il pilota australiano ci ha confessato di puntare al podio anche a Monza e sogna la rimonta sulle Mercedes

Ricciardo:

Questo pomeriggio Daniel Ricciardo ha ricevuto il Trofeo Bandini 2014, premio conferito al miglior pilota emergente della stagione nella cittadina romagnola di Brisighella. 

Il pilota australiano si è concesso anche ai nostri microfoni, esordendo ringraziando per il premio ottenuto attraverso una prima parte di stagione a dir poco esaltante: "Per iniziare vorrei ringraziare tutti per questo premio, che negli anni passati è stato vinto da grandi piloti che poi hanno coronato la propria carriera con grandi successi. Per me è fantastico ricevere un premio dedicato a Lorenzo Bandini".

Daniel, ti aspettavi un avvio di 2014 così grandioso?
"No di certo. Ero fiducioso dopo i test anche se siamo riusciti a girare molto poco. Conoscevo le potenzialità della nostra vettura ed ero fiducioso di poter fare bene, ma non avrei mai pensato di poter vincere ben tre gare, in tre modi completamente differenti tra loro, al primo anno al volante di una Red Bull".

Date le tre vittorie e il tuo terzo posto attuale nel mondiale, ti piacerebbe riuscire a battere almeno una delle due Mercedes entro fine stagione nella classifica piloti?
"Devo essere onesto. Il terzo posto o il secondo vanno bene, ma tra uno e l'altro non c'è proprio alcuna differenza per quanto mi riguarda. Io voglio vincere il titolo, il mio obiettivo è quello. Certo, non sarà facile. Dovremo avere tanta fortuna e le Mercedes dovranno continuare a ostacolarsi, ma io punto alla vittoria ad Abu Dhabi, dove sarà conferito il doppio punteggio. Poi, chissà... Vedremo. E' difficile, ma non impossibile".

L'obiettivo realistico per Monza qual è? Punti a un piazzamento per il mondiale?
"Monza è una pista che mi piace molto e i risultati colti con la Toro Rosso sono li a parlare per me. Ho fatto due gare molto buone e spero proprio di ripetermi. Ad essere sincero spero di cogliere un altro podio, perché penso sia un risultato alla mia portata. Poi spero di poter fare bene come a Spa e provare a vincere il Gran Premio".

A proposito di Toro Rosso, parlaci della tua esperienza con la scuderia di Faenza...
"La Toro Rosso è l'unica vera famiglia che ho trovato in Formula Uno. L'ambiente del Circus è un po' snob ed è difficle avere amicizie, ma io in Toro Rosso ho tanti amici. Sono stato da re a Faenza e non posso che ringraziare tutte quelle persone, a partire da Giorgio Ascanelli, che mi ha aiutato molto nei primi momenti in Italia e mi ha anche aiutato come pilota. La Toro Rosso sarà sempre una famiglia per me. Devo molto a loro. Se sono questo pilota lo devo agli uomini di Faenza".

Hai vinto tre volte in questo 2014 e in circuiti molto diversi, ti senti maturato nonostante la tua giovane età?
"Innanzitutto è stato fantastico. Credo di essere un pilota più completo ora e devo dire che la prima vittoria è stata uno shock, ma mi ha dato molta fiducia nei miei mezzi. a seconda vittoria è stata invece quella della consapevolezza, che mi ha aiutato a gestire gli ultimi momenti del Gran Premio di Spa-Francorchamps".

Parlaci del tuo passaggio alla Red Bull a inizio 2014...
"Ero in lotta con Jean-Eric Vergne per quel posto. Ho dato il massimo. Andavo bene in qualifica ma in gara facevo più fatica. Una volta resa nota la scelta pensavo di poter essere veloce, ma non sapevo se fossi riuscito a tenere testa a gente come Raikkonen, Alonso, Vettel, Hamilton... E' stata una grande sorpresa anche per me essere così veloce. Ma la Red Bull crede molto in me e io cerco di dare il mio meglio".

Come giudichi il tuo rappoto con Sebastian Vettel?
"Sebastian nutre un profondo rispetto nei miei confronti. Ha preso i miei risultati abbastanza bene. Lui ama essere primo ma ha tanto rispetto per ciò che sto facendo da quando sono arrivato a Milton Keynes. Per lui sono uno stimolo. Io ho altrettanto rispetto per lui".

Per concludere, cosa pensi dell'ingresso di Max Verstappen in Formula Uno a soli diciassette anni?
"Su Verstappen penso che parlerà la pista al momento del suo esordio e i mesi successivi a esso. Per quanto mi riguarda penso che un pilota in Formula Uno a 17 anni sia troppo giovane, ma questo è solo un mio pensiero e per lui può essere differente. Vedremo. Per me rimane troppo giovane". 

 

Foto: Giacomo Rauli

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