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F1 | Ricciardo ammette: "Posso fare la riserva per un anno"

L'australiano è tornato molto ricaricato dal viaggio in Australia: Daniel non ha alcuna intenzione di lasciare la F1, ma prima di accettare un ruolo in una squadra di secondo piano, preferisce accordarsi con un top team (la Mercedes) nelle vesti del reserve driver, nella speranza di riguadagnarsi un posto competitivo quando si riaprirà il mercato.

Daniel Ricciardo, McLaren

Daniel Ricciardo, McLaren

Glenn Dunbar / Motorsport Images

Ricciardo non fa nomi, ma disegna lo scenario. Una possibilità di essere al via nel prossimo mondiale l’avrebbe, ma non si tratta di un programma che sembra dargli fiducia nel lungo periodo e Daniel è a caccia proprio di qualcosa di solido su cui pianificare i prossimi anni della sua carriera.

L’alternativa di qualità c’è, ma si tratta di accomodarsi in panchina ed attendere l’evolversi degli eventi in vista del 2024. Mettendo i nomi al loro posto, Ricciardo avrebbe una possibilità di accordo con Williams (e probabilmente anche con Haas) ma alla fine le probabilità maggiori in vista del prossimo anno sono quelle che lo vedono candidato al ruolo di terzo pilota Mercedes. Le due parti si sono confrontate, ma al momento non c’è ancora nulla di firmato.

Daniel, ti vedi ancora in Formula 1 o stai valutando anche altri scenari?
“Sì, il mio desiderio è ancora quello di far parte della Formula 1. Certo, il piano A dovrebbe essere avere un posto saldo sulla griglia di partenza, ma non voglio saltare sul primo sedile disponibile solo per esserci. So che il prossimo anno ci sarà un buon mercato piloti considerando i contratti in scadenza, quindi proverò ad essere pronto a cogliere una buona occasione”.

Daniel Ricciardo, McLaren MCL36, in lotta con Pierre Gasly a Monza

Daniel Ricciardo, McLaren MCL36, in lotta con Pierre Gasly a Monza

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Per questo motivo il tuo nome non è accostato a nessuno dei sedili che oggi sono ancora senza un titolare?
“Chi mi rappresenta sta parlando praticamente con tutte le squadre che hanno ancora un sedile libero, credo che l’approccio corretto sia quello di valutare ogni scenario, mettere tutto insieme e capire cosa ha più senso. Non è che non sono interessato, ma oggi per me è importante valutare il tutto non solo nell’ottica del prossimo anno, o dei prossimi due”.

A questo punto lo scenario più probabile è quello che nel 2023 ti vedrà nel ruolo di reserve-driver….
“È certamente qualcosa di realistico, sì”.

Quindi il dubbio è tra correre in una squadra con ambizioni di secondo piano o essere riserva in un top-team?
“Queste sono le due opzioni, direi. C’è anche un mondo al di fuori di questo paddock, ci sono tanti altri campionati, ma non mi sento ancora pronto a fare il check-out e lasciare la Formula 1. Al momento mi vedo ancora qui e sono concentrato su questo obiettivo”.

Temi che essere in fondo alla griglia possa farti più male che bene?
“È possibile. Sono queste le valutazioni che sto facendo, arrivo da un momento in cui ho vissuto questa situazione. Non voglio correre per correre, voglio farlo con la convinzione di poter riuscire a tornare sul podio”.

Cosa sta emergendo dalle conversazioni in corso con le squadre?
“Beh, le conversazioni sono private, ma posso dire che c'è ancora molta positività nei miei confronti. Ci sono molte persone che sono da tempo in questo paddock, e sanno come funziona il meccanismo secondo il quale ‘sei bravo come lo sei stato nella tua ultima gara’. Per fortuna molti addetti ai lavori credono che non abbia dimenticato come si fa a vincere, ho ricevuto molte belle parole e questo mi dà anche di fiducia nel voler continuare”.

Se accetterai un ruolo da reserve-driver, lo farai solo con la certezza che tornerai titolare nel 2024?
“In un mondo ideale dovrebbe essere così, ma so che nulla è garantito. Quindi è un rischio, ma è quello che sto valutando. In questa fase, soprattutto con un top team, non ci sono garanzie”.

Sei tornato in Australia dopo Monza…
“Sì, è stato bello. Sono tornato a casa ed è stato bello passare del tempo in famiglia e staccare la spina. Ho passato un po' di tempo in fattoria e ho fatto cose divertenti tornando un po'... bambino. Ma quando oggi sono riapparso nel paddock ed ho rivisto Tom, il mio ingegnere, beh, mi sembrava di non vederlo da parecchio tempo e tutto questo mi mancava già un po'! Sono bastate due settimane per iniziare a sentire la mancanza di questo mondo, ed in vista del prossimo anno credo che se non guiderò mi verrà parecchia voglia di farlo! Ma sono comunque tranquillo, qualunque cosa accadrà la affronterò con positività”.

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