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Ricciardo: "Al simulatore per cambiare il mio stile di guida"

L'australiano si è concesso qualche giorno di relax dopo il deludente GP di Monaco e poi lunedì si è presentato a Woking per una sessione al simulatore McLaren: "Ho fatto un passo indietro - ha detto Daniel - per comprendere come va guidata la MCL35 M che va approcciata in modo molto diverso dalle altre F1. Vediamo a Baku se questo lavoro comincerà a dare i suoi frutti, ma non sono preoccupato che qualcuno si sia fatto dei dubbi su di me".

Daniel Ricciardo, McLaren

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Un passo indietro, con la consapevolezza di non essere il problema ma di dover affrontare un problema. Daniel Ricciardo dopo il Gran Premio di Monaco si è concesso una piccola pausa poi è volato a Woking, nella sede della McLaren.

Insieme alla squadra ha riavvolto il nastro per ricominciare con un nuovo approccio l’interpretazione della MCL35 M, monoposto che nelle mani di Lando Norris ha confermato di poter puntare al podio.

Alla vigilia del weekend di Baku Ricciardo è apparso tranquillo e fiducioso, e considerando l’espressione con cui aveva lasciato il paddock la domenica di Monte Carlo, è già un buon passo avanti.
“La scorsa settimana ho trascorso alcuni giorni lavorando sul simulatore – ha spiegato Daniel - e credo sia stato utile. Ho cercato di fare un passo indietro per capire cosa stava succedendo, diciamo per approcciare la monoposto in modo differente con l’obiettivo di riuscire a farla funzionare nel modo migliore".

"Non voglio dire che siamo partiti da zero, ma abbiamo adottato un approccio più aperto, provando molte cose diverse per capire cosa fino ad oggi non ha funzionato. Abbiamo lavorato molto, e certamente alcune cose ora mi sembrano più chiare, a conferma che è stato utile farlo, ora non vedo l’ora di vedere i riscontri in pista. Dopo il lavoro fatto a Woking lunedì mattina mi sono sentito pronto per partire”.

La mentalità che Ricciardo ha definito ‘aperta’ riguarda anche il suo stile di guida, ed ha confermato che la chiave sarà principalmente il suo adattamento alla vettura:
“Sto cercando di adattare il mio stile con l’obiettivo di funzionare meglio la monoposto. A volte è frustrante vedere che ciò che ho fatto per anni con questa vettura non funziona, ma come ho detto, l’ultima settimana ho fatto un passo indietro e credo che questo mi abbia portato a capire alcune cose su come interpretare la macchina".

"Ovviamente ora c’è da trasformare questo lavoro in performance in pista, ma sono fiducioso, credo di essere arrivato alla vigilia di questo weekend con una maggiore conoscenza di ciò che deve essere fatto”.

Come spesso accade nello sport, e soprattutto in Formula 1, bastano poche gare al di sotto delle aspettative per essere messi in discussione, anche se si ha alle spalle una carriera importante.

Il caso Ricciardo ha rispettato questa tendenza, ma Daniel su questo fronte tira dritto, aprendo anche a chi... è sceso dal carro Ricciardo alla prima difficoltà.
“Alla fine dipende da me, sono io che mi sento di dover garantire alla squadra il meglio possibile, ma non ho mai avuto dubbi su me stesso, so di cosa sono capace. Se non fossi così, probabilmente non sarei adatto per questo sport, sono convinto che si tratta di mettere tutto insieme nel modo corretto, ed anche se mi sarebbe piaciuto essere al massimo della performance già qualche gara fa, so che quella che mi aspetta è una maratona, non una gara sprint".

"Non sono preoccupato se qualcuno ha dei dubbi su di me, quando le cose torneranno ad andare nella giusta direzione le persone torneranno a saltare sul… carro Ricciardo, e non mi importa se qualcuno è sceso, lo farò risalire comunque!”.

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