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Retroscena Verstappen: aveva un'aero asimmetrica

Max dopo lo svarione dietro a Perez è rientrato ai box chiedendo che gli venisse aumentato il carico sull'ala anteriore. Durante il pit stop un meccanico ha incrementato l'incidenza di 3 gradi da una parte, mentre quello dall'altra ha sbagliato la regolazione e ha scaricato ulteriormente il flap, rendendo la RB16 inguidabile. L'olandese era molto penalizzato dall'assetto aerodinamico e la squadra ha ammesso il clamoroso errore.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16, dettaglio dell'ala anteriore

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16, dettaglio dell'ala anteriore

Giorgio Piola

Max Verstappen è stato indubbiamente il grande deluso del Gran Premio di Turchia. Dopo aver dominato tutte le sessioni di prove disputate prima della Q3, l’olandese si è visto soffiare la pole position da Lance Stroll. Max era a caccia di un pronto riscatto in gara, ma ha reso la sua strada molto in salita con una partenza infelice. C’è però anche un retroscena tecnico emerso solo dopo la corsa, che ha complicato non poco il Gran Premio di Verstappen.

Max ha effettuato il suo primo pit-stop al giro numero 11, poi sette tornate dopo è dovuto rientrare in pit-lane a causa del testacoda effettuato nel tentativo di superare Sergio Perez. In questa circostanza Verstappen ha chiesto una regolazione dell’ala anteriore, ma una volta tornato in pista ha notato che la monoposto non era equilibrata.

Solo al termine della gara si è capito il motivo. Verstappen mentre entrava in pit-lane ha chiesto di aumentare di 3 gradi la regolazione dell’ala anteriore, operazione che in apparenza è stata svolta come al solito, ma in realtà non è stato così.

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“Abbiamo utilizzato una nuova ala anteriore a Istanbul – ha spiegato Helmut Marko – e il filo per la regolazione di questa ala agisce nella direzione opposta rispetto a quella vecchia. C’è stata un’incomprensione e la regolazione è stata sbagliata”.

Mentre sul lato destro il meccanico ha svolto l’operazione correttamente, sul quello sinistro l’ala è stata scaricata, ed il risultato è stata una differenza di sette gradi tra i due lati.

“A quel punto non c’era molto che potessi fare – ha poi spiegato Verstappen – normalmente la regolazione in gara si cambia di un grado o due, ma se lo scompenso è di sette gradi diventa dura”.

Un problema, quello che ha colpito Verstappen, che non giustifica del tutto la sesta posizione finale, ma conferma come la trasferta di Istanbul sia da dimenticare in fretta nella speranza che il sospirato ritorno alla vittoria possa arrivare in Medio Oriente.

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