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Retroscena GP Europa 99: Frentzen, l'antistallo dimenticato!

Il tedesco della Jordan era in lotta per il mondiale quando fu costretto al ritiro nel GP d'Europa dopo il pit stop. La monoposto si era ammutolita uscendo dai box. Il team dichiarò un problema elettrico, ma Mark Gallagher a distanza di 21 anni ha rivelato una verità diversa.

Heinz Harald Frentzen, Jordan Mugen Honda 199 conquista la pole

Sutton Motorsport Images

Campionato Mondiale di Formula 1 1999, Gran Premio d’Italia. Al trentesimo giro il leader della gara Mika Hakkinen, sbaglia la scalata in vista della prima variante inserendo la prima marcia invece della seconda: il finlandese finisce in testacoda, e termina li la sua corsa.

La delusione di Hakkinen viene immortalata dalle telecamere mentre piange dietro il guard rail. Ad approfittare dell’errore del finlandese è Hainz-Harald Frentzen, che sbanca Monza ottenendo la seconda vittoria stagionale, un successo che lo lancia al terzo posto nella classifica del Mondiale a dieci punti di distanza dal tandem Hakkinen-Irvine appaiati a quota 60 lunghezze.

Heinz-Harald Frentzen, Jordan Mugen Honda vittorioso a Monza nel GP d'Italia 1999

Heinz-Harald Frentzen, Jordan Mugen Honda vittorioso a Monza nel GP d'Italia 1999

Photo by: Sutton Images

Due settimane dopo la Formula 1 fa tappa sul circuito del Nurburgring, Gran premio d’Europa, e in pole position si conferma proprio Frentzen, che porta la Jordan davanti al tandem McLaren formato da Hakkinen e Coulthard. Al via della gara la tensione per Frentzen e Jordan è altissima, vincere vorrebbe dire andare davvero al rush finale con concrete ambizioni Mondiali.

Frentzen parte in testa e supera la metà gara sempre al comando con Coulthard alle sue spalle. Il momento clou arriva al giro 32, quando sia la Jordan che la McLaren entrano ai box (separate da poco più di un secondo) per il pit-stop.

Operazione in apnea, per Frentzen, ma tutto fila liscio ed esce al comando dai box, guadagnando qualche decimo sulla McLaren. Sembra fatta, ma pochi metri dopo la Jordan si arresta a bordo pista: Frentzen esce dalla monoposto, sogno finito. La squadra piomba nella delusione, e in serata nel comunicato stampa post-gara viene spiegato il motivo dello stop: problema elettrico.

Nessun problema sulla monoposto

Due giorni fa l’account twitter ufficiale della Formula 1 ha annunciato che sarebbe stato trasmessa proprio quella gara del Nurburgring, e Mark Gallagher (nel 1999 capo del marketing della Jordan) ha postato un commento che ha subito suscitato grande curiosità: “Povero Heinz. Abbiamo rilasciato un comunicato stampa attribuendo il ritiro a ‘problemi elettrici’ per evitare che arrossisse”.

 

Poco dopo il sito ufficiale della Formula 1 ha contattato Gallagher, chiedendogli la disponibilità a rivelare l’accaduto, ed è emersa la verità, ovvero che nessun problema elettrico ha fermato la Jordan. “Le squadre avevano un sistema anti-stallo per assicurarsi che il motore non si fermasse – ha spiegato Gallagher – e veniva abilitato e disabilitato manualmente. L’ingegnere di Frentzen, Sam Michael, ricordava sempre via-radio al pilota di disattivare il sistema dopo il pit-stop, ma in quell’occasione si limitò a comunicargli il vantaggio che aveva sugli avversari. E quando uscì dai box, Heinz si dimenticò di disabilitarlo…”.

In quella gara il problema con il sistema anti-stallo aveva già costretto al ritiro l’altra Jordan di Damon Hill che aveva commesso lo stesso errore al via del Gran Premio, ed anche in quel caso il team parlò di ‘problema elettrico’. La svista di Frentzen e Sam Michael ebbe effetti pesantissimi, perché quando il tedesco all’uscita della pit-lane andò a fondo sull’acceleratore, il motore salì di giri ma il cambio era in folle. Frentzen non se ne rese conto, pensò ad un problema alla trasmissione ed accosto a bordo pista, e solo dopo la gara quando la monoposto fu riconsegnata ai tecnici della squadra, emerse l’accaduto.

La storia della Jordan sarebbe cambiata?

“Ricordo l’incredulità del team quando si rese conto che non c’era stato nessun problema sulla monoposto – ha proseguito Gallagher - ci siamo resi conto subito che si trattava di una situazione difficile da accettare, ma non c'era risentimento nei confronti di Heinz. Aveva vinto a Magny-Cours e Monza, ed era benvoluto da tutto il team. Con tutto il rispetto per Damon, Heinz stava guidando davvero bene tirando fuori tutto dalla macchina, il giorno prima aveva conquistato la pole position, era nel miglior periodo della sua carriera.

Da un certo punto di vista proprio considerando il valore che aveva in quel momento l’errore era stato devastante, ma visto quanto stava dando al team tutti erano disposti a perdonarlo. Nessuno di noi ha dovuto dirgli nulla, sapeva che quello era un colpo devastante per le sue possibilità di giocarsi il campionato. Tornando a casa quella sera abbiamo capito che per noi non c’erano più chance”.

Se Frentzen avesse conquistato il successo nel Gran Premio d’Europa, avrebbe affiancato Irvine a quota 60 punti e si sarebbe portato ad una sola lunghezza da Hakkinen, leader della classifica provvisoria, il tutto a due gare dal termine della stagione.

“Con il senno di poi possiamo dire che se avesse vinto quella gara sarebbe cambiato molto per Heinz come pilota e probabilmente avrebbe avuto un grande impatto anche per il futuro della Jordan. Anche se abbiamo concluso in terza posizione nel campionato del mondo (sia piloti che costruttori), ed è stato un risultato fantastico, se ci fossimo presentati a due gare dalla fine in piena lotta per il Mondiale con Hakkinen e Irvine avremmo avuto una posizione di forza notevole con la Honda (che forniva i motori al team) per riconsiderare il ruolo del nostro team in rapporto alla BAR-Honda, che invece restò prima squadra mentre noi diventammo team clienti. Se Heinz fosse arrivato a giocarsi il titolo all’ultima gara credo che sarebbe cambiato qualcosa per tutti noi, ma questo lo possiamo dire oggi, con il senno di poi…”.

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