La vittoria della
Red Bull di Daniel Ricciardo in Canada ha sicuramente aumentato la fiducia in casa
Renault. Questo fine settimana il Circus torna in pista al
Red Bull Ring, dove la
Formula 1 manca dal 2003 e dove quindi non ci sono troppi riferimenti. Quello che è certo però è che quello austriaco è un tracciato che potrebbe mettere a dura prova le power unit, anche in virtù della sua altitudine.
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È un piacere tornare in Austria per la prima volta dal 2003. Il tracciato di Spielberg è interessante, un fluido susseguirsi di curve che a prima vista può sembrare un gioco da ragazzi, ma in realtà nasconde insidie di non poco conto per i gruppi propulsori. Dovremo davvero superarci" ha spiegato
Remi Taffin, direttore delle attività in pista di Renault Sport F1.
Dal punto di vista del propulsore, gli sforzi richiesti sono simili proprio a quelli di
Montreal: "
Dal momento che la pista è formata da quattro rettilinei, il motore a combustione interna funzionerà a pieno regime per buona parte del giro, il 50% per l’esattezza, stando alle nostre simulazioni, come a Montréal o Silverstone. Queste accelerazioni prolungate sottoporranno a forti sollecitazioni sia il V6 che il MGU-H, che dovrà recuperare considerevoli quantità di energia prima di distribuirla al MGU-K per ridurre il tempo sul giro. Da questo punto di vista, il circuito di Spielberg condivide le stesse caratteristiche del Gilles Villeneuve, in Canada".
Rispetto al Canada però qui sarà molto più
complicato recuperare energia: "
Il Red Bull Ring conta solo nove curve, perciò il MGU-K non avrà modo di recuperare tanta energia in frenata. Detto questo, dovremo assicurarci che il generatore elettrico sia in grado di erogare al V6 tutta la potenza necessaria, sfruttando al massimo ogni singolo kW accumulato".
Anche per il
turbo sarà una bella sfida: "
L’altitudine del tracciato di Spielberg pone un’ulteriore sfida: per compensare la scarsa pressione atmosferica, il turbocompressore girerà a una maggiore velocità, mettendo a dura prova i limiti dei componenti".
Le
simulazioni comunque hanno dato dei buoni riscontri: "
Comunque, siamo riusciti a ricreare queste condizioni climatiche sui nostri banchi di prova, perciò confidiamo nella nostra preparazione. La vittoria ottenuta in Canada è stata senza dubbio un’iniezione di ottimismo, la conferma che abbiamo intrapreso la strada giusta, anche se mancano ancora parecchie tappe prima di poter occupare saldamente il primo gradino del podio".
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