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F1 | Red Bull: prove comparative per trovare il carico ideale

Nella prima giornata di prove libere, Sergio Perez e Max Verstappen hanno effettuato prove compartive alla ricerca dell'assetto ideale. Il messicano ha montato con la configurazione più carica, che comprende anche la nuova ala anteriore introdotta proprio a Melbourne, mentre l'olandese ha girato con le specifiche di Jeddah, evidenziando però problemi di grip.

Red Bull Racing RB19, dettaglio tecnico

Foto di: Uncredited

La prima giornata di prove libere è andata in archivio con tante domanda a cui non si è ancora riusciti a dare una risposta date le numerose interruzioni in mattinata e l’arrivo della pioggia nella sessione del pomeriggio.

La doppia bandiera rossa nella prima sessione per il problema al GPS e il guasto alla vettura di Logan Sargeant non ha permesso di perfezionare il set-up, mentre il pomeriggio bagnato non ha consentito ai piloti di girare come avrebbero voluto.

A complicare ulteriormente la giornata è stato il traffico, soprattutto nella seconda sessione, con i conducenti che sono scesi in pista contemporaneamente per mettere a referto quantomeno un giro veloce che aiutasse a comprendere il limite della pista. Tuttavia, l’aver trovato un’altra vettura nel terzo settore non ha permesso né a Sergio Perez né a Max Verstappen di completare una tornata pulita.

Al termine della giornata, i due piloti hanno espresso pareri in un certo senso contrastanti sul comportamento della vettura, con il messicano che nel complesso si è dimostrato più soddisfatto del compagno di casacca. “Abbiamo fatto delle modifiche che sembrano funzionare nel primo e nel secondo settore, ma non c’è molto da dire. Domani avremo molto lavoro da fare nella terza sessione, ci approcceremo alla corsa un po’ al buio, potrebbe essere interessante”, ha spiegato Perez al temine della sessione.

Sin dalla prima sessione di prove, il messicano ha optato per un assetto più carico, girando con la medesima ala posteriore usata in Bahrain e la nuova ala anteriore introdotta proprio per l’appuntamento di Melbourne. La nuova specifica all’avantreno presente una corda differente rispetto a quella utilizzata due settimane fa in Arabia Saudita, così come una paratia laterale rivista, più svergolata verso l’esterno, andando ad accentuare l’effetto outwash.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB19
Sergio Perez, Red Bull Racing RB19

Al contrario, Verstappen ha sfruttato una configurazione complessivamente più scarica, montando le stesse unità usate per la tappa di Jeddah.

Prove comparative che lasciano intendere due aspetti interessanti: in primo luogo che ora la configurazione del Bahrain dispone di un’ala anteriore più carica per garantire un miglior bilanciamento e maggior precisione su un tracciato che in determinati tratti richiede un anteriore preciso.

Il secondo aspetto è legato soprattutto alla configurazione della pista e dell’asfalto: con quattro zone in cui poter sfruttare il DRS anche in qualifica, l’assetto più carico potrebbe non rivelarsi così penalizzante sul giro secco come in altri tracciati, in particolare tenendo a mente quanto Red Bull si sia dimostrata efficace nei tratti con l’ala mobile spalancata.

L'ala anteriore più scarica tra le due opzioni a disposizione.

L'ala anteriore più scarica tra le due opzioni a disposizione.

Photo by: Uncredited

Inoltre, date le difficoltà incontrate dai piloti durante la giornata di venerdì nel far lavorare gli pneumatici nella corretta finestra di temperatura, una configurazione più carica potrebbe rivelarsi più vantaggiosa nella fase di warm-up, sia al sabato che dopo una eventuale Safety Car in gara.

Un elemento che non deve passare in secondo piano riguarda proprio le temperature del tracciato, le quali hanno ulteriormente complicato il lavoro dei piloti: se in FP1 quella dell’asfalto si era attestata intorno ai 30°C, nel pomeriggio è scesa ulteriormente, attorno ai 25°C nei pochi passaggi completati ancora in condizione di asciutto, per poi precipitare fino ai 21°C quando è arrivata la pioggia.

Tenendo a mente questo aspetto, l’assetto scelto da Perez potrebbe diventare quello più interessante in vista del proseguimento del weekend, perché consentirebbe una miglior gestione delle coperture su un tracciato che si è dimostrato particolarmente impegnativo dal punto di vista del grip: “Ad essere onesti la macchina era ok, [il problema] è che il grip offerto dalla pista è davvero basso. L’asfalto è molto scivoloso, già l’anno scorso ed è complesso portare in temperatura le gomme”, ha spiegato Verstappen al termine delle prove.

 

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