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F1 | Red Bull: il buco nella pancia di Max valeva quattro decimi!

Paul Moneghan, dopo l'analisi delle telemetrie sulla RB19 di Verstappen, ha ammesso che il danno nella fiancata sinistra sulla vettura dell'olandese ha avuto un forte impatto nel tempo sul giro del campione del mondo, ma per fortuna non ha creato problemi all'impianto di raffreddamento.

Max Verstappen, Red Bull Racing, 3° posizione, in Parco chiuso dopo la gara Sprint

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

Qualcuno scherzando, ma neanche troppo, ha detto che la Ferrari vista nella garetta di Baku vale la Red Bull di Max Verstappen con il… buco nella pancia. L’olandese nei 17 giri della Sprint, dopo un avvio di corsa molto ruvido con George Russell, è arrivato alla bandiera a scacchi con una RB19 menomata sulla fiancata di sinistra che ha portato i segni dei ripetuti corpo a corpo con la Mercedes W14 dell’inglese.

George ha dato l’impressione di non temere il due volte campione del mondo e, anzi, sembra averlo sfidato nel primo giro di Baku, consapevole che gli assi si fiutano e vogliono marcare il territorio quando arrivano a contatto, come se ci debba essere solo un maschio alfa nel branco.

Verstappen viene spinto da Russell in modo duro al via della gara Sprint di Baku

Verstappen viene spinto da Russell in modo duro al via della gara Sprint di Baku

Photo by: Simon Galloway / Motorsport Images

Sono atti intimidatori che servono a stabilire delle gerarchie: Russell, con il suo atteggiamento menefreghista in pitlane, ha ribadito anche nel successivo confronto verbale di non temere la promessa ritorsione di Verstappen. Aspettiamoci delle “scintille”, ma non sono stati questi gli aspetti che hanno agitato il muretto della Red Bull.

L’analisi delle telemetrie ha rivelato agli ingegneri di Milton Keynes che il danno subito dalla RB19 era valutabile in circa quattro decimi di secondo al giro. La Red Bull non ha patito alcun danno ai radiatori e secondo Paul Moneghan, capo degli ingegneri di pista, è andata bene che non si sia rotto niente nell’impianto di raffreddamento, visto che le temperature funzionali sono rimaste entro i limiti.

 

“Abbiamo avuto una perdita di carico non enorme. È difficile misurarla con precisione, dato che non mettiamo la macchina in galleria del vento in quel modo, ma la perdita nel tempo sul giro è stata notevole: la valutiamo in circa quattro decimi”.

Max, quindi, non si è trovato nella condizione di poter attaccare la Ferrari di Charles Leclerc e non ha potuto beneficiare del grande vantaggio che la Red Bull RB19 dimostra quando si apre l’ala mobile.

Considerato che Verstappen avrà oggi una macchina ripristinata e in perfetto ordine, è facile prevedere che il team finora dominante in questo mondiale possa costruire un’altra doppietta in Azerbaijan. È pensabile che alla rossa tocchi il ruolo dell’inseguitrice, ambendo al terzo gradino del podio davanti a Mercedes e Aston Martin che sulla consistenza di gara potrebbero rendersi pericolose.

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