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F1 | Red Bull è uno one man team e nega l'aiutino a Perez

Verstappen, dopo aver siglato il miglior tempo nel primo run della Q3 del GP del Belgio, è tornato ai box, si è slacciato le cinture ed è sceso dalla sua RB18. Max sapeva che in gara sarebbe scattato dalla 15esima posizione per la penalità dovuta al cambio di motore e non ha pensato un momento di offrire la scia a Perez nel secondo tentativo, visto che il messicano è stato battuto da Sainz per 165 millesimi. "Pensavamo che Sergio ce l'avrebbe fatta da solo" ha detto Horner, ma l'episodio ha creato delle crepe.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB18

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Che la Red Bull sia un “one man team” (definizione coniata da un loro ex pilota) è noto da tempo. Ci sta anche se quel ‘man’ si chiama Max Verstappen, pilota che ha avuto un ruolo determinante nel ritorno al vertice mondiale della squadra. Come insegna la storia della Formula 1 avere ruoli chiari all’interno del team è statisticamente una strategia vincente, ma anche questa gestione in alcuni frangenti può sorprendere.

Un caso tipico è quanto visto oggi a Spa, in una qualifica in cui Verstappen non aveva nulla di più a cui poter puntare oltre la quindicesima posizione (a causa del cambio della PU), piazzamento che l’olandese si è assicurato quasi in relax utilizzando tra Q1 e Q3 solo due set di gomme soft!

Ottenuto il miglior crono nel primo ‘run’ della Q3, un tempo rivelatosi a fine qualifiche ben sei decimi più veloce di quello di Carlos Sainz (secondo), Verstappen è sceso dalla sua monoposto, rinunciando al secondo ‘run’.

Max Verstappen al parco chiuso di Spa dopo essere stato il più veloce in qualifica

Max Verstappen al parco chiuso di Spa dopo essere stato il più veloce in qualifica

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Il tutto mentre il compagno di squadra Perez si è ritrovato alle spalle di Sainz grazie al perfetto gioco di scia messo in atto dal box della Ferrari, che ha mandato in pista Leclerc per aiutare Carlos sul rettilineo del Kemmel.

Sainz ha guadagnato due decimi, e ha scavalcato Perez di 0”165. A quel punto era attesa una risposta simile da parte del box Red Bull, ma Verstappen era già fuori dalla sua vettura.

Christian Horner ha abilmente dribblato la questione sottolineando che a Spa partire in seconda posizione può essere un vantaggio anche rispetto alla stessa pole position, ma non è la prima volta che quando nel box Red Bull ci sarebbe da contare sul lavoro di squadra tra i due piloti non c’è alcuna collaborazione.

Sergio Perez con Max Verstappen: l'olandese gli sta spiegando perché non gli ha dato la scia?

Sergio Perez con Max Verstappen: l'olandese gli sta spiegando perché non gli ha dato la scia?

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

A ruoli invertiti era accaduta la stessa cosa nelle qualifiche del Gran Premio di Francia, quando Perez si rifiutò di aiutare Verstappen, ma in quell’occasione Checo non aveva penalità da scontare, e dal suo punto di vista avrebbe potuto lottare per la pole (alla fine si qualificò terzo, a 0”159 da Verstappen, secondo) mentre oggi Max non aveva davvero nulla da perdere.

L’atteggiamento di Perez aveva comunque sorpreso, considerando che lo scorso anno ad Abu Dhabi aveva sposato il ruolo di secondo pilota nel senso più estremo, danneggiando al limite del lecito la gara di Lewis Hamilton.

Dopo il rinnovo di contratto (biennale) siglato nel weekend del Gran Premio di Monaco, Perez ha cambiato atteggiamento, dimostrandosi meno disposto a scendere a compromessi. L’idillio di Abu Dhabi 2021 quando Verstappen si lanciò in complimenti a scena aperta nei confronti del compagno di squadra, è un lontano ricordo. E oggi Max lo ha confermato, nel modo più secco possibile.

Christian Horner, team principal Red Bull Racing

Christian Horner, team principal Red Bull Racing

Photo by: Red Bull Content Pool

“Pensavamo che Sergio ce l’avrebbe fatta”, ha commentato Horner, ma dopo il primo ‘run’ della Q3 era emerso abbastanza chiaramente che un aiuto oggi a Perez avrebbe fatto comodo, e tutto sommato anche la squadra sarebbe emersa in modo più compatto.

La questione non sembra essere di particolare interesse per il team, ed ovviamente vista la situazione nella classifica generale Verstappen non avrà bisogno di aiuti per far suo il secondo titolo mondiale della carriera. Ma se un giorno dovesse avere bisogno nuovamente di aiuto, il “one man team” potrebbe mostrare dei limiti gestionali che oggi vengono mascherati dalla presenza di una prima guida in grado di fare la differenza.

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