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Red Bull e Ferrari: è vera gloria o la Mercedes bluffa?

La pista turca riasfaltata ha offerto una strana giornata di prove libere con la totale mancanza di grip. Verstappen e Leclerc sono stati davanti alle Mercedes destando sensazione: Red Bull e Ferrari sono parse più cariche delle frecce nere che, probabilmente, hanno già lavorato in funzione del weekend, quando il grip sarà destinato a crescere, cambiando le carte in tavola. Domani mattina saranno fondamentali le FP3 per capire i veri valori in campo.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11, Charles Leclerc, Ferrari SF1000

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11, Charles Leclerc, Ferrari SF1000

motosport.com

“Rallycross”, “Drifting”, “Ice Race”, sono solo alcune delle definizioni usate dai piloti per commentare la prima giornata di prove disputata oggi sul circuito Istanbul Park. Alla vigilia della trasferta turca c’era la curiosità legata alla riscoperta di un tracciato rimasto in letargo per nove lunghi anni, ma nessuno poteva immaginare che proprio la pista sarebbe stata l’assoluta protagonista dell’inizio del weekend.

Gli organizzatori del circuito nella serata di ieri hanno pensato di pulire il nastro d’asfalto appena completato con un getto d’acqua ad alta pressione, ma l’iniziativa si è rivelata un boomerang, con i piloti rimasti di sasso appena usciti dai box all’inizio della FP1. Grip assente, non di poco, ma del tutto.

Quanto si evolverà la pista?

Sono nell’ora finale della FP2 l’asfalto ha iniziato ad avere un po' di presa, e per quanto le condizioni siano rimaste molto atipiche fino alla bandiera a scacchi, l’attività in pista è stata intensa e con riscontri interessanti.

Il primo verdetto è stato molto chiaro: sia i team che i piloti hanno molti più dubbi rispetto alla serata precedente, quando sul circuito di Istanbul dovevano ancora iniziare a girare. Punti interrogativi e domande che partono da un punto fermo: quanto si evolverà la pista?

È un quesito cruciale, perché instradare il lavoro di messa a punto considerando le condizioni odierne rischia di portare fuori strada (in vista di qualifiche e soprattutto della gara) qualora domani l’asfalto dovesse confermare un grip maggiore. Viceversa, lavorare considerando in prospettiva una condizione migliore in termini di trazione non è una scelta dagli esiti scontati, perché non è ancora chiaro quanto migliorerà il grip, e soprattutto non è ancora certo che la temuta pioggia (al momento le percentuali sono del 40%) si faccia da parte.

La FP3 più importante del 2020

L’ora di prove in programma domattina avrà in ruolo cruciale sui riscontri del weekend. Le squadre prepareranno diversi scenari, ma non sarà così scontato scegliere quello su cui puntare. La FP3 sarà fondamentale sul fronte tecnico, e visto il numero di punti interrogativi ancora in sospeso, si preannuncia una sessione molto intensa.

Le tre ore di attività in pista completate oggi, hanno comunque offerto riscontri interessanti. Max Verstappen si è confermato leader di giornata, anche se a fine sessione ha subito commentato con una frase che dice molto: “Il più veloce? Si, ma abbiamo girato cinque secondi più lenti rispetto ai tempi che avevamo stimato!”. Valutando, però, ciò che ha detto la pista, Verstappen e la Red Bull sanno adattarsi meglio degli avversari alle condizioni di aderenza precaria.

Impressionante la stabilità del posteriore della RB16, così come ha impressionato la velocità con cui Verstappen è stato in grado di portare in temperatura le gomme rispetto alla concorrenza.

Max si è esaltato al meglio in queste condizioni, ma a conferma della bontà della monoposto, anche Alexander Albon si è confermato tra i protagonisti, sia nelle simulazioni di qualifica che nei long-run. Non è un caso che i due piloti della Red Bull siano stati anche i primi in assoluto a percorrere in pieno la temuta curva ‘8’, a conferma del feeling molto positivo trasmesso dalla monoposto.

Incognita gomme

Le condizioni atipiche della pista oltre a complicare la vita di piloti (che oggi hanno usato il volante come non si vedeva da tempo!) hanno reso un’incognita l’utilizzo degli pneumatici e la scelta delle mescole. Un’indicazione chiara dell’assenza di grip è arrivata dalle simulazioni di qualifica, probabilmente le più lunghe dell’ultimo decennio. Quando i piloti sono scesi in pista con gomme soft hanno completato dai 10 ai 14 giri (!) al posto dei soliti due, a causa delle difficoltà nel mandare in temperatura gli pneumatici. Verstappen ha ottenuto il crono di 1’29”941 al primo giro lanciato, arrivando a 1’28”330 al quarto tentativo, con la gomma che aveva percorso nove tornate.

Giro dopo giro le performance sono progressivamente migliorate, al punto che i long-run sono stati ridotti agli ultimi 22 minuti della FP2. Anche le simulazioni di gara hanno confermato un quadro dei valori in campo di difficile interpretazione. La Red Bull ha ribadito una buona performance, confermando quanto fatto vedere sul giro veloce, con Verstappen in grado di iniziare i suoi stint con tempi subito competitivi.

La Ferrari ‘scivola’ bene

Ma un po' a sorpresa la seconda forza in campo non è stata la Mercedes, bensì la Ferrari. Leclerc si è confermato in seconda posizione nella simulazione di qualifica, ed anche nei long-run sia il monegasco che Sebastian Vettel hanno confermato un buon passo, soprattutto con gomme medie.

È vera gloria? Sì, sulla pista vista oggi, condizioni che probabilmente hanno evidenziato una buona capacità nel portare in temperatura le gomme e minimizzato l’handicap di potenza della power unit del Cavallino.

Nell’ultima simulazione di gara Leclerc ha stampato il migliore tempo del lotto, un crono ottenuto a serbatoio scarichi ma con gomme medie, condizioni nelle quali in quel momento giravano anche Verstappen e Lewis Hamilton. Il leader del Mondiale (altra sorpresa) non è tra i primi tre nella classifica finale di giornata, che lo vede quarto dietro Bottas.

Mercedes nascosta o in difficolta?

Il team campione del Mondo fa sempre notizia quando non si trova nelle primissime posizioni, esattamente come oggi. Hamilton è stato il pilota che si è lamentato maggiormente delle condizioni della pista turca, ed in effetti ha ‘remato’ molto per riuscire ad ottenere dei tempi interessanti.

C’è però un dubbio sulla Mercedes, e riguarda il setup utilizzato da Bottas ed Hamilton. La velocità di punta molto elevata e qualche difficoltà più evidente nei tratti guidati, ha fatto sorgere il sospetto che la squadra abbia lavorato con un carico aerodinamico minore rispetto a quello che sarebbe stato ideale nelle condizioni odierne, pensando in prospettiva a quello che sarà il contesto di domani e, soprattutto, di domenica.

Un ulteriore interrogativo che si somma ai tanti emersi al termine della giornata di Istanbul Park. Mentre gli occhi degli ingegneri saranno come da prassi sui monitor dei computer, uno sguardo sarà indubbiamente lanciato all’asfalto, soprattutto domattina quando le squadre arriveranno in pista.

“Non possiamo fare stime su come sarà l’asfalto domani – ha confermato anche il responsabile della Pirelli Mario Isola – impossibile prevedere l’evoluzione della pista considerando che questo weekend non ci sono neanche gare di contorno che solitamente aiutano a gommare le traiettorie”.

È una Formula 1 che affronterà un sabato alla cieca, e (non ce ne vogliano team e piloti) questa situazione un po' di fascino alla fine ce l’ha.

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