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Red Bull: dopo Verstappen c'è il sotto vuoto spinto

Anche se un pilota su tre della griglia di F1 è entrata nei GP grazie al vivaio Red Bull, si deve analizzare che dopo l'avvento di Verstappen nel Circus si sia inceppato il meccanismo di selezione dello junior team. Albon, Gasly e Kvyat sono in corsa per un posto nel team di Milton Keynes nel 2020. In attesa delle nuove generazioni...

Max Verstappen and Alexander Albon, Red Bull Racing

Max Verstappen and Alexander Albon, Red Bull Racing

Red Bull Content Pool

Sette dei venti piloti che oggi disputano il campionato Mondiale di Formula 1 hanno esordito nel Circus indossando tuta e casco del mondo Red Bull.

Un pilota su tre, una percentuale notevole dovuta all’incessante attività di scouting del programma Red Bull Junior Team (attivo dal 2001) e ai grandi investimenti fatti dal gruppo austriaco, che nel 2006 ha acquistato un team (la Minardi, poi divenuta Toro Rosso) per riservarsi due sedili dedicati proprio alla crescita dei giovani del vivaio.

Nomi importanti, a cui Helmut Marko (responsabile dei piloti del team austriaco) ha concesso una chance a partire dal 2007: Sebastian Vettel, Daniel Ricciardo, Daniil Kvyat, Carlos Sainz, Max Verstappen, fino agli ultimi due ‘baby’ Alexander Albon e Pierre Gasly.

Ma negli ultimi anni qualcosa sembra essersi inceppato. Marko nelle ultime settimane ha sottolineato di non avere fretta di ufficializzare la formazione piloti per il Mondiale 2020: il punto fermo è Max Verstappen mentre Gasly, Kvyat e Albon saranno collocati nel secondo sedile Red Bull e nei due Toro Rosso sulla base di valutazioni che saranno definite a fine stagione.

La grande domanda sulla attuale gestione Red Bull in tema di piloti è però molto chiara: la squadra è prigioniera della propria politica che non consente di poter attingere dal mercato?

Per molti anni il meccanismo ha funzionato alla perfezione: via Webber? Ecco Ricciardo. Via Vettel, ecco Kvyat, e avanti così fino all’esordio shock di Verstappen al posto dello stesso Kvyat. Ogni volta che in Red Bull si è liberato un sedile, la Toro Rosso ha promosso un sostituto rivelatosi all’altezza della situazione in tempi brevissimi.

Ma quando al termine dello scorso anno è stato proprio Ricciardo a lasciare la squadra, le risorse interne non hanno consentito di parare il colpo senza ripercussioni.

Nel Mondiale 2018 Verstappen chiuse la stagione con 249 punti, il 32% in più rispetto a Ricciardo che pagò però un prezzo altissimo alla mancanza di affidabilità della power unit Renault, ma in termini di qualità di risultati i due chiusero il Mondiale con lo stesso numero di vittorie (2) e con un 2 a 0 per l’australiano sul fronte delle pole position.

Dodici mesi dopo, a due gare dal termine della stagione in corso, la differenza tra Verstappen, che al momento ha conquistato 235 punti, e il bottino messo insieme dal tandem Gasly-Albon, è salita al 44%, ma è soprattutto la qualità ad aver accusato un brusco ridimensionamento.

L’olandese vanta due successi e cinque piazzamenti sul podio, mentre la seconda Red Bull non è mai riuscita a piazzarsi nella top-3. Una tendenza molto differente rispetto alle realtà Mercedes e Ferrari, dove entrambi i piloti hanno conquistato vittorie di tappa e pole position.

A sorprendere ancora di più è che il team Red Bull abbia oggi una coppia di piloti che per età e numero complessivo di Gran Premi disputati è più giovane di quella Toro Rosso, una realtà atipica considerano che il team ‘junior’ dovrebbe essere quello con sede a Faenza, e non quello di Milton Keynes.

Ad aver inceppato il meccanismo perfetto che per un decennio ha soddisfatto pienamente Marko, è stata la risposta arrivata dalla concorrenza sul mercato dei giovani.

Il manager austriaco ha messo a segno un colpo straordinario vincendo nell’estate del 2014 l’asta che l’avevo vista contrapposta alla Mercedes per accaparrarsi Verstappen, ma sperare di trovare un Verstappen ogni anno è utopia.

Le ultime stagioni, a dirla tutta, sono state molto generose, perché oltre a Max hanno portato alla ribalta Charles Leclerc, e posto sotto i riflettori Lando Norris, George Russell e lo stesso Albon.

Tuttavia le altre squadre non hanno problemi, quando è necessario, a valutare tutte le proposte di mercato, mentre la politica Red Bull non sembra permettere questo approccio.

Nel frattempo per i giovani del vivaio il confronto con Verstappen è stato finora proibitivo, soprattutto perché sono stati messi al fianco dell’olandese senza la dovuta esperienza.

Albon sta facendo molto bene da quando nel Gran Premio del Belgio è stato affiancato a Max, ma di fatto sta macinando i chilometri della sua prima stagione di Formula 1, alla scoperta una realtà nuova, anzi, due a partire dall’esordio di Melbourne.

Il pilota con passaporto Thailandese si avvia alla conquista della conferma nel team di vertice della famiglia Red Bull per il Mondiale 2020, nella speranza che l’avvio della prossima stagione possa confermarlo molto vicino al suo caposquadra.

Se così non sarà molto probabilmente ricomincerà il ‘giro’, magari con un Gasly 2.0, in attesa che una nuova generazione di rookie completi il suo corso.

I nomi più quotati sono quelli di Juri Vips (che il prossimo anno potrebbe essere in Formula 2) e Dennis Hauger, che nel 2020 esordirà in Formula 3.

Nel frattempo la Red Bull spererà in una crescita importante di Albon, che si fatto sta procedendo a gonfie vele se non fosse per il confronto con Verstappen, capace nel 2016 di vincere il Gran Premio di Spagna al suo esordio assoluto con la squadra maggiore dopo una stagione (più quattro gare) con la Toro Rosso.

Parliamo però di un fenomeno, e il rischio è che nell’attesa di identificare un giovane con lo stesso talento dell’olandese (ammesso che ci sia), si continuerà a rimpiangere la consistenza di Ricciardo lasciando al fianco di Verstappen quella che per scelta di tipologia di piloti inizia a sembrare una terza monoposto della Toro Rosso.

Nicolas Todt e Daniil Kvyat, Toro Rosso, in griglia di partenza

Nicolas Todt e Daniil Kvyat, Toro Rosso, in griglia di partenza

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing, terzo classificato, beve Champagne sul podio

Max Verstappen, Red Bull Racing, terzo classificato, beve Champagne sul podio

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Pierre Gasly, Toro Rosso

Pierre Gasly, Toro Rosso

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Pierre Gasly, Toro Rosso

Pierre Gasly, Toro Rosso

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Il casco di Pierre Gasly, Toro Rosso

Il casco di Pierre Gasly, Toro Rosso

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Alex Albon, Red Bull Racing RB15

Alex Albon, Red Bull Racing RB15

Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Alexander Albon, Red Bull Racing

Alexander Albon, Red Bull Racing

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Alex Albon, Red Bull Racing RB15

Alex Albon, Red Bull Racing RB15

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

Alex Albon, Red Bull Racing

Alex Albon, Red Bull Racing

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Sebastian Vettel, Ferrari, con Max Verstappen, Red Bull Racing

Sebastian Vettel, Ferrari, con Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Simon Galloway / Motorsport Images

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Red Bull Content Pool

Max Verstappen, Red Bull Racing

Max Verstappen, Red Bull Racing

Foto di: Erik Junius

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Max Verstappen, Red Bull Racing RB15

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso, in griglia di partenza

Daniil Kvyat, Toro Rosso, in griglia di partenza

Foto di: Andrew Hone / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso STR14

Daniil Kvyat, Toro Rosso STR14

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso STR14

Daniil Kvyat, Toro Rosso STR14

Foto di: Joe Portlock / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso spruzza vernice su una giacca

Daniil Kvyat, Toro Rosso spruzza vernice su una giacca

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Daniil Kvyat, Toro Rosso

Foto di: Erik Junius

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