Razzismo, Hamilton rincara: "Sopraffatto dalla rabbia"
Dopo lo sfogo di domenica, il Campione di F1 ribadisce il suo totale disgusto per l'uccisione di George Floyd facendo presente che il problema razzismo è però ormai presente da troppo tempo.
Lewis Hamilton, Mercedes-AMG Petronas F1
Mark Sutton / Motorsport Images
Lewis Hamilton è ancora molto scottato dall'orrenda vicenda razzista che ha visto il poliziotto Derek Chauvin uccidere senza pietà George Floyd la settimana scorsa a Minneapolis.
Mentre negli Stati Uniti continuano ad aumentare le manifestazioni di protesta e rivolta per l'ignobile fatto, anche il Campione della Formula 1 ha voluto esperimere tutto il suo dissenso per la vicenda.
Già qualche giorno fa, il portacolori della Mercedes si era scagliato contro la Formula 1 e i poteri forti per non aver preso una posizione decisa in merito alla questione razzismo (che spesso ha visto il 6 volte iridato del circus coinvolto in prima persona), raccogliendo il consenso da parte di diversi colleghi della griglia.
Hamilton ha nuovamente detto la sua tramite un lungo post pubblicato nella serata di martedì sui propri social network, dove spiega quanto la rabbia abbia preso il sopravvento per un problema ormai ricorrente che deve risolversi quanto prima.
“L'ultima settimana è stata nerissima e non sono riuscito a trattenere le mie emozioni. Sono pieno di rabbia, tristezza e incredulità per quello che i miei occhi hanno visto. Mi sento totalmente sopraffatto dalla rabbia alla vista di un palese disprezzo per la vita della nostra gente. L'ingiustizia che stanno affrontando i nostri fratelli e sorelle in tutto il mondo ripetutamente è disgustosa e DEVE fermarsi", scrive Hamilton.
“Molti sembrano sorpresi, ma per noi, purtroppo, tutto ciò non lo è. Per chi è nero, marrone o mulatto è così ogni giorno e non dovremmo sentirci in colpa per essere nati così, o avere paura per il colore della nostra pelle. Will Smith ha detto bene, il razzismo non sta peggiorando, è stato semplicemente documentato perché solo ora il mondo è dotato di videocamere che hanno portato alla luce questo problema in modo così grande".
“Solamente quando ci sono queste rivolte e grida per avere giustizia che i poteri forti possono fare qualcosa, ma in realtà è già troppo tardi e non è stato compiuto abbastanza. Ci sono volute centinaia di migliaia di proteste e costruzioni date alle fiamme prima che avvenisse una reazione da parte delle autorità con l'arresto di Derek Chauvin per il suo omicidio, il che è triste. Purtroppo l'America non è l'unico posto dove c'è razzismo e come esseri umani continuiamo a fallire quando non possiamo difendere ciò che è giusto. Per favore, non restate a sedere in silenzio, indipendentemente dal colore della vosta pelle. Black Lives Matter.”
Successivamente, anche la Formula 1 ha pubblicato un brevissimo post sui canali social per prendere posizione sulla vicenda (come poi aveva richiesto Lewis).
"Siamo con voi e con tutte le persone che lottano contro il razzismo. E' un male che purtroppo non vede immuni sport e società. Solo insieme possiamo opporci e sconfiggerlo. Assieme siamo più forti".
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