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Racing Point convocata dai commissari sportivi

I rappresentanti della squadra di Silverstone sono stati chiamati dal collegio dei commissari sportivi del GP 70° anniversario: la Racing Point dovrà spiegare come mai sono state ancora usate le prese dei freni posteriori che sono state giudicate illegali dalla sentenza di venerdì, sebbene fosse stato concesso di continuare a montare i pezzi contestati. Il caso delle brake duct sta incendiando il paddock.

Nico Hulkenberg, Racing Point RP20

Nico Hulkenberg, Racing Point RP20

Andy Hone / Motorsport Images

I commissari sportivi del GP 70° anniversario hanno convocato un esponente della Racing Point per aver ad usare le prese dei freni posteriori uguali a quelle della Mercedes. La chiamata ha sorpreso gli uomini della squadra di Silverstone dopo aver pagato 400 mila dollari di multa ed essersi visti cancellare 15 punti nel mondiale Costruttori.

I commissari tecnici della FIA nella sentenza di venerdì avevano certificato che le parti contestate violavano il Regolamento Sportivo di F1 perché le brake duct sono state progettate dalla Mercedes e non dalla Racing Point, ma erano conformi al Regolamento Tecnico.

E, invece, il collegio dei commissari sportivi ha voluto essere informato sul fatto che la squadra di Silverstone ha montato anche in questo GP le prese contestate infrangendo di nuovo il regolamento con Lance Stroll sesto classifica e Nico Hulkenberg settimo.

L’aspetto strano è che la Racing Point era stata sanzionata per il GP della Stiria, mentre ha ricevuto solo una reprimenda per le due gare successive (Ungheria e Gran Bretagna). Questa decisione ha letteralmente sconcertato le squadre rivali, al punto che Ferrari, McLaren, Renault e Williams intendono fare appello al Tribunale Internazionale.

Per Nicholas Tombazis in discussione era il processo di realizzazione dei pezzi più che o pezzi stessi perfettamente legali.

"E quindi, nelle gare successive alla Stiria il reclamo è stato accettato, ma i commissari sportivi avevano ritenuto che non fosse necessaria una seconda sanzione, bastando una reprimenda”.

Ora lo scenario sembra cambiato: nel collegio giudicante di questo GP c’è anche il nostro Vitantonio Liuzzi: vedremo se questa volta la Federazione Internazionale agirà anche se che una squadra presenti una protesta. Il Caso Racing Point non accenna a sgonfiarsi…

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