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F1: Racing Point conferma l'appello contro la penalità ricevuta

Racing Point si appellerà contro la sentenza emessa pochi giorni fa e contro le penalità inflitte cercando di presentare una documentazione alla Corte d'Appello della FIA che possa permetterle di essere scagionata.

Nico Hulkenberg, Racing Point RP20, Lance Stroll, Racing Point RP20

Nico Hulkenberg, Racing Point RP20, Lance Stroll, Racing Point RP20

Mark Sutton / Motorsport Images

Racing Point regala una notizia... che non fa notizia. Questo pomeriggio il team di Silverstone ha ufficializzato l'intenzione di voler procedere con l'appello nei confronti della penalità ricevuta pochi giorni fa riguardo al caso legato ai brake duct della RP20, che sarebbero stati copiati dalle Mercedes W10.

Questa azione da parte della Racing Point era inevitabile, un appello atteso, specialmente dopo gli sfoghi a mezzo stampa da parte del boss del team Lawrence Stroll, il quale non riusciva - e non riesce tutt'ora - a capacitarsi della penalità ricevuta.

A tal proposito, ricordiamo che la Racing Point - qualora la Corte d'Appello della FIA non modificasse la sentenza emessa nel grado precedente - sarà costretta a pagare una maxi multa di 400.000 euro, senza contare i 15 punti persi nel Mondiale Costruttori 2020 che, al momento, sembrano davvero la parte più insignificante della punizione ricevuta.

Racing Point ha così usufruito delle 96 ore previste dal regolamento per presentare formalmente l'appello, ritenendo di aver fatto tutto entro le regole imposte dal regolamento sportivo della Formula 1. Ora il team dovrà raccogliere e fornire le prove che possano servire alla Corte per giudicare ed, eventualmente, cambiare la sentenza.

Intanto Ferrari e Renault hanno confermato il loro appello contro la sentenza emessa pochi giorni fa nei confronti della Racing Point, ritenendola non adeguata all'infrazione commessa. Bisogna inoltre sottolineare come la Ferrari non abbia certo intenzione di puntare il dito contro il team di Silverstone, bensì cercare di coinvolgere la Mercedes come colei che si è fatta carico di passare i progetti al team a cui fornisce i motori.

A proposito di team clienti, non è un caso che nelle ultime ore sia McLaren che Williams abbiano rinunciato a fare appello. Entrambi i team, in un primo momento, si erano dichiarati intenzionati a farlo, ma poi entrambi hanno cambiato direzione politica in poco tempo. Strano? No di certo. Il team di Woking tornerà ad essere fornito dalla Mercedes per ciò che riguarda le power unit a partire dal 2021, mentre Williams ha già i motori Mercedes, ma anche George Russell, il cui cartellino è nelle mani di Toto Wolff, boss di Mercedes Motorsport.

Anche per questi motivi, le due compagini britanniche hanno preferito tirarsi indietro. Rimangono così gli appelli di Ferrari e Renault, con il team di Cyril Abiteboul che invece è sempre stato assai critico nei confronti delle "Mercedes Rosa" sin dalla prima sessione di test invernali di Barcellona svolta a fine febbraio.

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