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Toro Rosso STR8: c'è il ritorno alla normalità!

Furbatto ha abolito il deludente doppio fondo, riportando i radiatori sul fondo. Il semiasse non è tutto carenato

La Toro Rosso STR8 torna all’antico: ripudia il doppio fondo che aveva caratterizzato la monoposto dello scorso anno voluta da Giorgio Ascanelli e Niccolò Petrucci (entrambi non fanno più parte della squadra faentina) e riporta i pesi verso il basso, migliorando sensibilmente il baricentro grazie al fatto che i radiatori tornano a poggiare sul fondo. Questo è il cambiamento basilare che è stato deciso nell’agosto scorso da Luca Furbatto, il capo progettista ex McLaren che firma la sua prima monoposto completa sotto la direzione tecnica di James Kay. VANITY PANEL FRAGILE? La nuova Toro Rosso si presenta con un vanity panel molto sottile (gli uomini della squadra temono che sia troppo fragile e si possa incrinare), per cui si sono già portati dietro dei ricambi qualora si dovesse rompere durante la sessione di test in programma a Jerez da domani mattina. SOSPENSIONE ANTERIORE PUSH CON ATTACCHI ALTI La sospensione anteriore mantiene uno schema push rod tradizionale, ma gli attacchi del triangolo inferiore e del puntone sono ancorati al porta-mozzo in posizione più alta rispetto allo scorso anno, per avere una maggiore pulizia dei flussi nella parte inferiore, rinunciando alla rigidezza dell’insieme per cercare dei vantaggi di natura aerodinamica. LA PINZA DEI FRENI TORNA VERTICALE Sull’anteriore si nota anche la pinza dei freni che non è più stesa come sulla Red Bull, ma verticale, montata entro l’asse. I turning vanes sotto al telaio sono simili a quelli dello scorso anno, mentre le fiancate, essendo prive del doppio fondo, hanno un disegno molto tradizionale: degradano nella parte posteriore, pur lasciando in bella vista la protuberanza degli scarichi che sono in stile McLaren per favorire l’effetto Coanda, mostrando la totale libertà di pensiero rispetto alla filosofia costruttiva dei “cugini” di Milton Keynes. BELLA SVASATURA SOTTO LE PANCE C’è una buona svasatura nella parte inferiore della pancia, visto che si nota un “marciapiede” piuttosto pronunciato fra il bordo del fondo e la carrozzeria, ma non si può certo dire che questa realizzazione sia estrema come la RB9 o la Sauber C32. DEVIATORI DI FLUSSO INTEGRATI AL FONDO La bocca che porta l’aria ai radiatori è piuttosto generosa e nella parte superiore mostra ancora i tre piccoli flap di materiale trasparente che già c’erano nel 2012. I deviatori di flusso verticali si allacciano alle pance, mentre quelli davanti alle fiancate si integrano al fondo piatto. NELLA CARENATURA SI VEDE IL SEMIASSE! In coda c’è una curiosità: la sospensione posteriore non rinuncia allo schema pull rod che è oggi imperante, ma non fascia completamente il semiasse nel profilo alare che hanno tutti gli altri. Luca Furbatto ha preferito lasciare questo particolare a vista: il profilo in carbonio del braccio inferiore del triangolo e quello di convergenza sono meno spessi rispetto ad altre realizzazioni, ma dovrebbe garantire quasi gli stessi vantaggi. E’ DESTINATA A CAMBIARE VOLTOTutta l’aria calda dei radiatori viene convogliata nella “tromba” alla radice del cofano motore e negli sfoghi che si possono vedere ai lati della trasmissione. Insomma, la STR8 è una realizzazione senza voli pindarici che riporta la Toro Rosso a riallacciare il filo alla stagione 2012: gli uomini di Faenza ci hanno tenuto a dire che la monoposto vista in pit lane a Jerez questo pomeriggio è solo una versione molto basica della vettura che dovrebbe cambiare volto con il trascorrere dei test privati. MOTORE E KERS SONO FERRARI Come le altre vetture dotate del motore V8 Ferrari, anche la Toro Rosso alloggia il KERS fra telaio e motore e beneficia del lavoro di miniaturizzazione del sistema che è stato attuato da tecnici del Cavallino rampante. Le ali sono ancora provvisorie: le vedremo cambiare già da domani quando si comincerà a fare sul serio…

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