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Pirelli replica a Max: le pressioni in gara erano più basse

Mario Isola, responsabile quattro ruote di Pirelli Motorsport, non accetta gli attacchi portati da Max a difesa della Red Bull dopo i fatti di Baku. Il manager milanese precisa: "Le condizioni di marcia previste erano diverse rispetto alle condizioni di marcia effettive, e questo ha creato le condizioni e gli effetti che abbiamo visto". Le gomme esplose avevano un PSI in meno di quello prescritto.

Mario Isola, Racing Manager, Pirelli Motorsport, nella conferenza stampa dei team principal

Foto di: FIA Pool

La Pirelli ha ribadito ieri la sua posizione in merito alla questione ‘pressioni’ emersa dopo il weekend di Baku.

Nella tradizionale conferenza stampa di ieri Max Verstappen, interpellato sul comunicato stampa rilasciato dalla Casa di pneumatici al termine dell’analisi svolta congiuntamente con la FIA, ha risposto difendendo la posizione della Red Bull e dichiarandosi non soddisfatto delle spiegazioni fornite perché ritenute ‘vaghe’.

Qualche ora dopo è stata la volta di Mario Isola, che nella conferenza stampa Pirelli ha ribadito quanto contenuto nel comunicato rilasciato martedì sera e aggiungendo che le cause dei problemi emersi a Baku sulla Red Bull di Verstappen e la Aston Martin di Lance Stroll sono imputabili a pressioni più basse di quelle attese in condizioni di marcia.

Un aspetto, ha sottolineato il responsabile del motorsport Pirelli, che non viola il regolamento, ma che di fatto è stato indicato come la causa dei problemi verificatisi in Azerbaijan.

“Quanto accaduto a Baku – ha sottolineato Isola - è riconducibile ad un fattore: le condizioni di marcia previste erano diverse rispetto alle condizioni di marcia effettive, e questo ha creato le condizioni e gli effetti che abbiamo visto".

"Quando sulle gomme agisce molta energia, e la pressione è più bassa rispetto alle aspettative, il risultato è che sul fianco del pneumatico si formano delle onde stazionarie, che a loro volta aumentano l’energia sulla gomma arrivando a determinare il cedimento. Questo è quello che è successo a Baku”.

“Prevediamo che le gomme in gara siano utilizzate con una certa pressione ed un certo camber – ha chiarito Isola – e ci garantiamo sempre un certo margine. A Baku non sono state raggiunte queste condizioni, non perché le squadre stessero facendo qualcosa contro i regolamenti, ma perché cercavano, come sempre accade, le migliori prestazioni, e questo ha creato uno scenario diverso da quello che ci aspettavamo. Uno scenario nel quale principalmente le gomme giravano a una pressione inferiore rispetto alle aspettative”.

Isola ha sottolineato come le squadre non abbiano fatto nulla contro il regolamento poiché oggi non esiste una pressione minima di esercizio da rispettare in condizioni di gara, un valore che nel 2022 sarà inserito nel regolamento tecnico poiché tutte le squadre dovranno utilizzare un sensore di pressione standard, che potrà essere monitorato dai tecnici della FIA.

“Se nel regolamento non è riportata una pressione da rispettare in gara – ha confermato Isola - non posso ovviamente dire che i team stessero facendo qualcosa contro il regolamento nella loro ricerca di maggiori prestazioni, se rispettano il valore di pressione previsto alla partenza, di fatto rispettano il regolamento. Se si verificherà una situazione analoga il prossimo anno, quando imporremo una pressione di marcia, allora in quel caso sarà contro il regolamento, ma oggi non è così”.

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