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F1 | Isola svela i segreti delle gomme Pirelli da 18"

Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, ci accompagna in questo viaggio tra i segreti e le caratteristiche delle gomme da 18 pollici, una delle grandi novità del Mondiale 2022 di Formula 1.

Charles Leclerc, Ferrari SF21

Zak Mauger / Motorsport Images

L'attesa di vedere le nuove Formula 1, quelle disegnate dal nuovo regolamento tecnico imposto dalla FIA per la stagione 2022, diventa sempre più grande ogni giorno che passa. Ma dovremo ancora attendere diverse settimane prima di capire e studiare come saranno fatte e quali caratteristiche avranno. Una cosa, però, l'abbiamo già potuta vedere: le gomme 2022.

Non si tratta di un particolare di poco conto. Anzi, è una vera e propria rivoluzione. Dopo decenni di gomme da 13 pollici, nel 2022 saranno introdotte quelle da 18. Abbiamo avuto modo di apprezzarle nella 2 giorni di test di Yas Marina, andata in scena dopo l'ultimo evento del Mondiale 2021 che ha incoronato Max Verstappen e la Mercedes campioni del mondo.

Perché parliamo di rivoluzione? Certo, le dimensioni delle gomme e dei cerchi cambia drasticamente rispetto a quelle usate sino al termine della stagione 2021. Ma c'è ben di più. Tutto questo porterà a un comportamento molto diverso delle gomme, delle monoposto e anche del modo di guidare dei piloti. Le gomme, spesso, sono un fattore chiave di ogni Mondiale. Chi le interpreta meglio, a livello tecnico e di guida, ha un vantaggio oggettivo.

Per questo motivo abbiamo deciso di raccogliere tutte le informazioni possibili sulle gomme da 18 pollici per cercare di presentarvi quella che sarà una delle grandi novità della prossima stagione di Formula 1. Per accompagnarvi in questo viaggio alla scoperta delle Pirelli da 18", abbiamo chiesto a Mario Isola, responsabile car racing di Pirelli, di aprire lo scrigno che contiene i segreti delle nuove creazioni della Casa milanese.

 

"I team hanno avuto a disposizione tutte le mescole della nuova gamma e le hanno usate tutte facendo sia simulazioni di qualifica che di gara. Devo dire che, in generale, abbiamo trovato il delta prestazionale tra le mescole in linea con i nostri test di sviluppo".

"Possiamo perciò dire che i numeri sono stati in linea con quello che abbiamo visto anche nei test di sviluppo fatti nel corso dell'anno".

"Chiaramente le mescole più dure, dunque C1 e C2, non erano adatte per Abu Dhabi. Di solito su quella pista usiamo C3, C4 e C5, le mescole più morbide per il tipo di pista che è. In generale, dunque, per quanto riguarda C1 e C2, il grip era basso, ma abbiamo notato essere molto, molto consistenti".

C'era sottosterzo, ma i team sono tranquilli

 

Una delle prime caratteristiche, se non quella più grande che i piloti hanno notato sin da subito, è il carattere sottosterzante delle nuove coperture Pirelli. "Il commento di tutti piloti era legato al sottosterzo. Sembra infatti che le nostre gomme posteriori siano forti, ovvero che spingano parecchio l'anteriore. Il feedback generale, infatti, parlava di sottosterzo".

"Dobbiamo considerare che i team hanno girato con mule car, vetture adattate per le gomme da 18" e le possibilità d'assetto erano limitate. In alcuni casi, anche se i team hanno lavorato sull'assetto delle monoposto, il sottosterzo non è scomparso proprio a causa della forza delle gomme posteriori".

"Parlando con i team, loro credono di poter bilanciare le nuove vetture in maniera piuttosto facile. Mi hanno detto che non sono affatto preoccupati per il sottosterzo e che sapevano che con le nuove monoposto si sarebbero aspettati di averne un po'. Dunque non sembrano essere preoccupati".

Pressioni ridotte nelle gomme anteriori

"Analizzando i dati ricevuti dai team abbiamo visto di avere margine nella pressione delle gomme, specialmente in quelle anteriori. Così abbiamo aggiunto la possibilità di diminuire la pressione anteriore per i test di Yas Marina di 1,5 psi. Questo è stato utile per ridurre il sottosterzo grazie a una maggiore impronta a terra del battistrada e un minore graining. Questo ha funzionato soprattutto sulle C3 (quelle che in gara sarebbero da considerare le Hard, ndr)".

"Abbiamo ancora del graining che si è verificato sulle C4 e le C5, ma sono le mescole più morbide, dunque ha senso. Con la riduzione delle pressioni anteriori, però, le C3 hanno lavorato meglio".

Gomme 2022: pressioni basse, temperature diverse delle termocoperte

 

La dimensione differente delle gomme 2022 rispetto alle gomme da 13 pollici e la diversa costruzione porteranno ad avere pressioni di partenza inferiori rispetto alle ultime stagioni. Al GP di Abu Dhabi, per esempio, Pirelli aveva indicato in 23,0 psi all'anteriore e 21,0 psi al posteriore le pressioni da avere al via. Nei test, invece, queste sono state abbassate diventando 20,0 psi all'anteriore e 17,5 psi al posteriore.

"Sappiamo che le gomme da 18 pollici, le spalle nuove, più basse e rigide e la costruzione più robusta danno la possibilità di abbassare la pressione a 17,5 psi, che è abbastanza bassa rispetto alle pressioni dettate per le gomme da 13 pollici".

Non è tutto, perché non cambieranno solo le pressioni di partenza. I team dovranno abituarsi a pressioni più basse delle termocoperte. Questo andrà ad avere un impatto anche sul lavoro dei piloti, perché dovranno scaldare le gomme in maniera differente rispetto a quanto fatto sino a oggi.

"Stiamo usando temperature delle termocoperte che abbiamo deciso di introdurre dal 2022", ha proseguito Isola. "Ciò significa che le gomme anteriori saranno riscaldate a 70 gradi e non più a 100 gradi. Anche quelle posteriori saranno scaldate a 70 gradi, a fronte degli ottanta usati fino alla fine del 2021. Quindi, dal prossimo anno, tutte le termocoperte avranno la temperatura di 70 gradi".

"Questa temperatura era già stata usata nel corso dei test di sviluppo delle gomme da 18. Abbiamo notato che in alcuni casi i piloti hanno dovuto lavorare parecchio per far andare in temperatura le mescole C1. Ciò significa, in termini pratici, un paio di giri per averle pronte, nella finestra d'utilizzo giusta. Ma sappiamo che le gomme C1 non sono adatte alla pista di Abu Dhabi".

"Per quanto riguarda la mescola C2 è stato un po' più facile. Per quanto riguarda invece C3, C4 e C5, quelle ideali per Yas Marina, nessuno si è lamentato per il riscaldamento e nessuno ha avuto problemi nel giro di lancio e preparazione della gomma".

Pirelli ha cercato di progettare le mescole 2022 con una finestra di utilizzo più ampia, ma senza sacrificare la fase di riscaldamento delle stesse: "Abbiamo fatto questo perché sapevamo di voler scendere con le temperature delle termocoperte. Quindi questa è una conferma di quello che abbiamo trovato nel corso dei test di sviluppo delle gomme".

Aderenza in linea con le 13", ma più consistenti

 

Del comportamento della gomma da 18 pollici abbiamo già parlato qualche capitolo più in alto, ma è bene valutare anche la qualità dell'aderenza rispetto a quelle da 13 pollici. Mario Isola ha aperto uno scenario interessante proprio a tal riguardo.

"Se guardiamo esclusivamente all'aderenza, la gomma 2022 è in linea con quella da 13", ma è più consistente grazie alla nuova gamma di mescole. Tutto questo deriva dalla filosofia utilizzata nella progettazione".

Quanto cambieranno i freni nel 2022

 

"Abbiamo chiesto alle squadre di utilizzare il massimo raffreddamento sia per l'anteriore che per il posteriore", ha detto Isola. "Perché guardando le simulazioni del prossimo anno con i flussi che stanno andando all'interno, non dovrebbero essere in grado di utilizzare il calore proveniente dai freni per riscaldare il cerchio".

"C'è molto più spazio, ma anche i freni sono progettati con flussi diversi. Ora stiamo anche valutando un'altra caratteristica dei freni del prossimo anno, perché tra il cerchio e il freno c'è uno spazio dove c'è aria ad una certa temperatura, quindi a seconda se si sigilla o meno, si possono avere temperature diverse".

"Ma quest'anno, durante il test delle gomme, abbiamo detto loro di usare il massimo raffreddamento. Il punto era che partendo da 21,5 psi all'anteriore ma con una temperatura della coperta che è di 30 gradi più bassa rispetto a quest'anno, l'aumento di pressione era abbastanza alto".

"In sostanza la pressione di esercizio - non vi dico il numero perché non voglio rilasciare informazioni confidenziali di nessuna squadra - ma considerate che stavano correndo un buon numero di psi, 4-5 psi in più rispetto alla pressione di partenza, a causa di questo delta nella temperatura della coperta".

"L'anno prossimo con un nuovo tipo di tamburi, un nuovo tipo di freni, credo che siano in una posizione molto migliore per controllare il calore che va dai freni al pneumatico e anche la temperatura della coperta che parte da 70".

Test sui copricerchi inutili (per ora...)

 

Nel corso dei due giorni di test di Yas Marina abbiamo visto un'altra novità legata alle gomme da 18". Si tratta dei copricerchi, che tornano a essere utilizzati in Formula 1 dopo oltre 12 anni.

"Alcuni team hanno deciso di provare i copricerchi in alcune simulazioni in pista, ma questi test, però, non sono davvero rappresentativi. prima di tutto a causa dei freni, che non erano quelli 2022. Quindi, se si monta il copricerchio, la temperatura si alza parecchio e lo scambio di calore tra freno e cerchio non è ben gestibile. L'anno prossimo, invece, con i nuovi freni che non trasferiranno calore al cerchio, allora avranno una funzione differente rispetto a quanto abbiamo visto nei test di Yas Marina".

Meno surriscaldamento, più possibilità di spingere

 

Nel corso di questi anni i piloti hanno lamentato in diverse occasioni l'eccessivo surriscaldamento delle gomme da 13". Con l'arrivo delle gomme 2022, Pirelli ha cercato di ridurre l'effetto, dando la possibilità ai piloti di spingere maggiormente senza doversi preoccupare troppo dell'eccessiva temperatura raggiunta dalle mescole in utilizzo in un determinato frangente.

"I piloti hanno detto che potevano spingere. Se prendiamo la mescola C3 come riferimento, che probabilmente a Yas Marina è la più rappresentativa, il livello di grip era buono. I piloti potevano spingere senza avere surriscaldamento, né degrado. Sicuramente tutto è andato meglio rispetto alle gomme da 13 pollici".

"Onestamente sono curioso di vedere come funzionano le gomme sulle monoposto del prossimo anno. Il pacchetto aerodinamico sarà differente, così come il livello di deportanza che si avrà a differenti velocità. Quindi avremo bisogno di capire come funzionerà".

"Posso però immaginare che le nuove monoposto avranno meno deportanza nelle curve a bassa velocità, e maggiore in quelle ad alta velocità. Questo cambierà l'equilibrio di un giro in pista. Questi sono fattori impossibili da replicare sulle mule car, perché avevano configurazioni legate al periodo della loro progettazione. Insomma, non disponevano dell'effetto suolo che, invece, avranno le nuove monoposto".

Gomme più pesanti, frenate più difficili

 

Dopo aver fatto un'ampia panoramica sulle gomme che saranno utilizzate in Formula 1 a partire dal 2022, possiamo dirvi di più. Pirelli ha ricevuto dai piloti diversi feedback, anche al di là del carattere sottosterzante già citato in precedenza in questo articolo.

Ma andiamo nel dettaglio. Mario Isola ha sottolineato che la fase di frenata potrebbe essere più complessa: "Sarà un po' più difficile e sarà più facile vedere bloccaggi. I piloti hanno avvertito il peso delle gomme. Ogni cerchio anteriore è più pesante di 2,5 chilogrammi rispetto a quelli da 13". Quelli posteriori di 3 chilogrammi. Quindi questo si ripercuote nelle sensazioni e nella durezza del volante".

"Non è tutto, perché anche la trazione in rettilineo è molto buona. In alcuni casi si è verificato del sovrasterzo, ma solo in alcuni, limitati frangenti. Questo è in linea con il fatto che con il sottosterzo si tende a usare più angolo di sterzata e, quando si perde l'aderenza al posteriore, la monoposto è più nervosa, scattante. Quindi è coerente con i commenti che abbiamo ricevuto".

Piloti come George Russell, nuovo compagno di squadra di Lewis Hamilton in Mercedes, hanno esaltato le nuove gomme definendole: "Belle da guidare". Saranno certamente più difficili, specialmente nelle prime gare della stagione. Ma per i piloti migliori del mondo non sarà altro che un'altra, bella, sfida.

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