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Pirelli aumenta la pressione: una grana in più per Mercedes

Il fornitore unico di pneumatici ha deciso di modificare la pressione delle gomme posteriori di 1 PSI passando da 19 a 20 dopo le prove libere del GP dell'Azerbaijan, visto che i dati raccolti hanno evidenziato uno stress maggiore al retrotreno di quanto previsto dalle simulazioni. Le monoposto saranno più scivolose e risentirne potrebbe essere in particolare la Mercedes che fatica a mandare le coperture nella giusta finestra di temperatura.

Le gomme usate della Pirelli

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

La Mercedes deve fare i conti con una complicazione in più: la Pirelli ha deciso di aumentare la pressione di gonfiaggio delle gomme posteriori di 1 PSI, passando da 19 a 20. Il fornitore unico ha deciso di intervenire ieri sera: "I dati di telemetria che abbiamo misurato superano quelli delle simulazioni", ha detto Mario Isola, capo di Pirelli Motorsport – e, quindi, siamo stato costretti a intervenire con un adeguamento fine della pressione”.

“La nostra analisi non tiene conto solo della velocità, ma anche del carico, dell’angolo di camber e delle curve del tracciato: insomma ci sono molti parametri che guardiamo con attenzione. La telemetria ci ha mostrato che i team stanno stressando le gomme più delle previsioni: avevamo bisogno dei dati della pista per fare l’ultima valutazione e abbiamo cambiato il valore delle gomme posteriori”.

La Pirelli quest’anno ha cambiato la scelta delle mescole rispetto al GP azero di due anni fa quando erano state scelte le C2, C3 e C4: “La mescola più dura non era stata usata – prosegue Isola – per cui abbiamo allocato gli stessi pneumatici di Monaco”.

L’inoppugnabile decisione della Casa milanese avrà delle ripercussione nella messa a punto delle monoposto che ieri avevano cercato il set-up ideale con i 20 PSI posteriori, mentre oggi dovranno rivedere le regolazioni dopo la modifica.

L’incremento di pressione potrebbe rendere il comportamento delle F1 più scivoloso complicando i piani di chi come Mercedes e, in parte, Ferrari devono fare i conti con comportamenti anomali delle gomme. In particolare le W12 non riescono a mandare in temperatura gli pneumatici per cui rischiamo di soffrire in qualifica, mentre dovrebbero andare meglio in gara.

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