F1 | Pirelli alza le pressioni delle gomme: è anti porpoising
La FIA ha avallato l'incremento di 1 PSI nella pressione delle gomme posteriori, passando da 21,5 a 22,5 PSI voluto dalla Casa milanese per limitare gli effetti del porpoising sul lungo rettilineo da oltre 2 km di Baku. Le simulazioni delle squadre girate al fornitore unico non avevano previsto le sollecitazioni aggiuntive alle carcasse per i saltellamenti. Giusto il provvedimento, ma chi potrebbe avvantaggiare?
Foto di: Glenn Dunbar / Motorsport Images
La Pirelli ha deciso di aumentare la pressione minima di gonfiaggio delle gomme posteriori di 1 PSI: l’indicazione del fornitore unico di pneumatici porta a 22,5 PSI il valore minimo che fino a ieri era fissato a 21,5 PSI.
La Casa milanese ha deciso di intervenire con il supporto dei tecnici della FIA dopo aver analizzato i dati raccolti nelle prove libere, dal momento che la delibera delle prescrizioni era stata decisa guardando le simulazioni che hanno fornito le squadre.
Nessuno si aspettava di rivedere su alcune monoposto un porpoising particolarmente accentuato che ha reso molto problematica la guida sui rettilinei per i piloti. Gli ingegneri capeggiati da Mario Isola hanno rilevato che la carcassa delle gomme posteriori è sottoposta a sollecitazioni ben maggiori di quelle che erano state previste e simulate a causa dell’eccessiva frequenza dei saltellamenti specie nel lungo rettilineo di oltre 2 km.
Per evitare che possano insorgere questioni di sicurezza la Pirelli ha chiesto un incremento della pressione delle gomme posteriori che sono quelle più sottoposte a stress con il porpoising.
Nella terza sessione di prove libere sarà importante capire chi potrà trarre vantaggio da questa scelta, dovendo magari rivedere alcune scelte di set up…
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