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F1 | Perché Il rinnovo di Perez fa chiarezza sul futuro Red Bull

Il rinnovo biennale fino al 2024 di Sergio Perez ufficializzato oggi fa chiarezza e cementa il futuro della Red Bull, ma anche quello dei giovani piloti del team di Milton Keynes dopo anni di incertezza. Ecco come...

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, versa champagne su Sergio Perez, Red Bull Racing, 1° posizione, sul podio

Christian Horner, Team Principal, Red Bull Racing, versa champagne su Sergio Perez, Red Bull Racing, 1° posizione, sul podio

Zak Mauger / Motorsport Images

Il rinnovo di contratto tra Sergio Perez e la Red Bull fino al termine del 2024 non fa chiarezza solo sul futuro del pilota messicano. Da più di dieci anni la squadra ha sempre mantenuto (almeno con un pilota) la possibilità di valutare in extremis la line-up per la stagione successiva, una strategia necessaria per valutare i giovani del Red Bull junior team della Toro Rosso, oggi AlphaTauri.

In passato il tandem Marko-Horner è andato anche oltre, decidendo dei cambiamenti a stagione in corso, con le retrocessioni senza alcun preavviso che hanno subito Daniil Kvyat e Pierre Gasly, a conferma di una gestione basata sui riscontri del momento. Un modus operandi possibile anche grazie al contratto capestro che i giovani del vivaio sono sempre stati obbligati a firmare.

Pierre Gasly, AlphaTauri

Pierre Gasly, AlphaTauri

Photo by: Red Bull Content Pool

Con la scelta Perez la Red Bull dallo scorso anno ha di fatto cambiato strategia. Per la prima volta (dal 2007) ha assunto un pilota che non proveniente dalla Academy, bocciando di fatto Pierre Gasly nonostante la brillante stagione del francese in AlphaTauri. La conferma di ‘Checo’, ufficializzata oggi, e un ulteriore passo in una nuova direzione, perché di fatto cementa le porte del top-team di famiglia per due anni e mezzo.

Questa decisione determina di fatto altre scelte, la prima delle quali è la certezza che fino al 2024 nessun pilota ‘junior’ può sperare in una promozione. È la definitiva chiusura a Pierre Gasly (che non a caso è già attivo sul mercato valutando soluzioni alternative al di fuori dell’orbita Red Bull) un messaggio chiaro per Yuki Tsunoda, che nel migliore dei casi può sperare in una conferma a Faenza per altre due stagioni, ed anche un messaggio poco rassicurante per i giovani che oggi militano in Formula 2, Juri Vips e Liam Lawson.

C’è anche da sottolineare che dopo Gasly il filone giovani gestito da Helmut Marko non ha più promosso piloti con una caratura da Formula 1, e men che meno da Red Bull. Per anni il manager austriaco ha gestito un vivaio che è arrivato a supportare anche 20 giovani in una sola stagione, per poi ridursi drasticamente. Il tutto con uno junior team a disposizione come l’AlphaTauri, che ha sempre corso con il compito di valutare i piloti più meritevoli nel contesto Formula 1.

Juri Vips, pilota di riserva, Red Bull Racing

Juri Vips, pilota di riserva, Red Bull Racing

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

La Red Bull ora ha cambiato strategia. Il nuovo contratto stipulato con Verstappen che scadrà alla fine del 2028 (il più lungo nella storia della Formula 1) conferma che per Marko e Horner la strada è ben chiara. Sulla seconda monoposto ci dovrà essere un pilota affidabile ed esperto, ovvero ciò che serve per puntare a quel titolo mondiale Costruttori sfuggito lo scorso anno. Nel caso specifico di Perez il rinnovo è anche un riconoscimento importante (sul fronte economico e professionale) che bilancerà eventuali richieste da parte della squadra sul fronte del supporto a Verstappen.

Red Bull ha capito che in un mondiale molto tirato, come quello in corso, avere nel box un pilota che non conosce il suo futuro può essere una strategia controproducente, e all’indomani del Gran Premio di Barcellona (non a caso…) Perez è stato chiamato a Milton Keynes per mettere la firma sul contratto che gli garantisce un sedile Red Bull fino al termine del 2024. Per un pilota che nel dicembre 2020 era pronto a salutare la Formula 1, non è cosa da poco.

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