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Perché i costruttori non hanno ancora usato i gettoni?

La FIA concede modifiche per l'affidabilità. Ci sono state oltre 50 richieste, ma ora serve un preavviso di 8 giorni

Siamo ormai arrivati al mese di giugno e ancora nessun motorista di Formula 1 ha utilizzato nemmeno un gettone di sviluppo concesso in stagione dalla FIA. La Mercedes dispone di 7 token residui dei 32 previsti per il 2015, mentre Renault ne può giocare 12, Ferrari 10 e Honda 9. Cosa aspettano?

La Stella a tre punte sfrutterà quattro o cinque bonus nel prossimo Gp del Canada quando metterà in pista il secondo propulsore stagionale. La PU106 B ha conseguito un record storico disputando ben sei Gp di fila (dall’Australia a Monte Carlo) coprendo una distanza di 4.389 km con Nico Rosberg e 4.074 km con Lewis Hamilton. I tecnici di Brixworth sostengono che le unità potrebbero varcare il “muro” dei 5 mila km, ma non è proprio il caso di tirare la corda.

Se le frecce d’argento sono imprendibili, perché allora gli avversari non cercano di recuperare il distacco con dei motori evoluzione? La risposta è piuttosto semplice: la FIA consente di modificare le power unit senza consumare i gettoni se gli interventi servono a migliorare l’affidabilità e non le prestazioni.

La Federazione Internazionale è stata costretta a emanare una nota nel Gp di Monaco per avvisare i team che per apportare qualsiasi aggiornamento ai motori con la motivazione dell’affidabilità, i motoristi dovranno dare ai commissari tecnici un preavviso di almeno otto giorni.

"Non sono affatto sorpreso, proprio come l'anno scorso, ci sono state una cinquantina di richieste di modifica sui motori che sono state avanzate da tutti i Costruttori – ammette Cyril Abiteboul, managing director di di Renault Sport F1 - non deve essere facile gestire tutti i cambiamenti per cui non mi stupisco se la FIA vuole avere un controllo maggiore della situazione".

La Renault sta valutando se far debuttare il quinto motore in Canada. Sarebbe l’unità dotata del nuovo pistone che dovrebbe mettere al riparo il V6 Turbo Energy Hybrid dalle rotture che hanno caratterizzato l’inizio disastroso della stagione 2015, ma i piloti sarebbero costretti a pagare con una penalizzazione sulla griglia.

Il dubbio dei francesi è che, forse, i propulsori che sono usciti indenni dal Gp di Monaco potrebbero essere utilizzati anche a Montreal dopo la adeguate analisi, riservandosi di sfruttare l’unità evoluta nel Gp d’Austria al Red Bull Ring, vale a dire la pista di casa di Dietrich Mateschitz, titolare di Red Bull Racing e Scuderia Toro Rosso. La decisione, però, dovrà essere presa nelle prossime ore…

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