Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera
Ultime notizie

Fittipaldi: "I piloti? Sono robot. Devono essere liberi"

L'ex iridato di Formula 1 si scaglia contro i team che non permettono ai piloti di esprimersi e parlare liberamente

"I piloti odierni di Formula 1? Robot". Parole e musica firmate da Emerson Fittipaldi, uno dei protagonisti degli anni ruggenti del Circus iridato, in cui riuscì a conquistare due titoli mondiali e a risultare uno dei piloti più amati degli anni 70.

Fittipaldi si è concesso ai microfoni di Motorsport.com per un'intervista esclusiva, commentando l'approccio dei piloti nei confronti dei tifosi e della stampa, ritenendo questi veri e propri automi, con un copione ben definito da leggere, imparare e ripetere a memoria senza soluzione di continuità.

"Penso che la comunicazione per i piloti sia molto importante, soprattutto al giorno d'oggi. Se c'è una parola che dovrebbe essere consentita è la seguente: libertà. Negli Stati Uniti tutti parlano di libertà d'espressione ma se guidi una Ferrari, ad esempio, prima della conferenza stampa ti verrà detto cosa dire e, soprattutto, cosa non dire. E questa è proprio una situazione di m...a! I piloti sono robot o hanno personalità? Questa, forse, manca...".

Nel recente sondaggio della GPDA in collaborazione con Motorsport.com l'86% dei tifosi che hanno lo hanno compilato hanno asserito che i piloti dovrebbero essere molto più aperti e disponibili con loro. Secondo "Emmo", però, questa chiusura dei piloti non sarebbe da imputare a loro, bensì ai team.

"Faccio un esempio. A un pilota dovrebbe essere consentito di dire: hey, ragazzi, oggi il mio team mi ha rovinato la gara sbagliando strategia. Quei maledetti! Invece questi alle domande rispondono come automi dicendo: buona gara. Hanno bisogno di personalità, ma non è colpa loro, perché è il sistema che li circonda che è sbagliato".

"Gli addetti stampa dovrebbero consentire ai piloti di poter dire di più e avvicinarsi di più alla gente. Non prendiamocela con i piloti, non è colpa loro e i tempi sono decisamente cambiati rispetto a quando correvo io. Ma questo sport non può essere danneggiato da quello che gli atleti sono o non sono autorizzati a dire", ha terminato il brasiliano. 

Be part of Motorsport community

Join the conversation
Articolo precedente Horner: "Avanti con Renault, ma nel 2017..."
Articolo successivo Cordata U.S.A. interessata ad acquisire la Manor?

Top Comments

Non ci sono ancora commenti. Perché non ne scrivi uno?

Sign up for free

  • Get quick access to your favorite articles

  • Manage alerts on breaking news and favorite drivers

  • Make your voice heard with article commenting.

Motorsport prime

Discover premium content
Iscriviti

Edizione

Svizzera