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Hembery: "Ecco perchè ci serve una nuova F.1"

Toccherà alla Fia risolvere il problema dei test della Pirelli? Tutti i team pronti a vendere un telaio ma...

Hembery:
Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, il 27 febbraio parteciperà alla Formula 1 Commission per porre un problema che al momento non trova soluzione. Il manager inglese è qualche mese che chiede alle squadre di Formula 1 di dotarsi di un telaio recente per sviluppare le nuove gomme. E' una questione che si lega alle prestazioni, ma anche alla sicurezza. Finora si era inteso che i team non erano disposti a cedere la propria tecnologia ad una struttura esterna, per quanto coinvolta nel Circus. Le cose non stanno proprio così e Paul Hembery è quanto mai chiaro: "Il problema non è comprare un telaio del 2010 - spiega Paul - posso assicurare che potrei comprare qualunque macchina dello schieramento, ma non appena venisse fatta una scelta ci sarebbe l'immediata protesta di tutti gli altri". La Pirelli sta ancora effettuando i test con la Toyota Tf109, una monoposto che non è più adatta a fornire le necessarie informazioni per lo sviluppo di una monoposto 2012: "Come si fa a scoprire il potenziale effettivo delle coperture - prosegue Hembery - se il lavoro in pista viene fatto con una macchina che manca di 30 km/h di velocità massima? Abbiamo molto carico aerodinamico, ma per esempio non possiamo simulare le condizioni reali di consumo della gomma in funzione del carburante". In effetti la Toyota ha un serbatoio di 50 litri (era stata pensata per quando c'erano ancora i rifornimenti), mentre le attuali F.1 hanno capacità da circa 200 litri: "Non possiamo verificare qual è il degrado del pneumatico, perché un conto è girare a inizio Gp con il pieno e un altro nell'ultimo stint. Sono tutte valutazioni che vanno fatte, ma sono impossibili se non si ha un mezzo adeguato". Qualcuno ha proposto alla Pirelli di adeguare la Toyota, ma giustamente i tecnici milanesi non sono dell'idea: "Costerebbe molto più che comprare una monoposto esistente - aggiunge Paul - bisogna trovare una soluzione condivisa con le squadre". E intanto cosa succede? "Succede che seguiremo i test invernali nei quali avremo condizioni di temperatura che non saranno quelli che troveremo in stagione e, soprattutto, le squadre non mostreranno tutto il loro potenziale per non scoprire le loro carte troppo presto. Con l'abolizione degli scarichi soffianti nel diffusore si dice che ci sarà unna perdita di carico al posteriore del 30 per cento, mentre dalle anticipazioni di stampa si legge che alcuni avrebbero già recuperato la down force dello scorso anno. Capirete che lavorare così diventa più difficile...". Ne fate anche una questione di sicurezza? "Ma non c'è dubbio. Sebbene sia stato fatto un grosso lavoro di simulazione, e in questo campo abbiamo fatto dei grandi passi, ma arriveremo a Melbourne un po' al buio. Abbiamo fatto il nostro lavoro pensando che si arrivi intorno ai valori di carico dello scorso anno". E come pensate di uscirne da questo "cul de sac"? "Con scelte che dovranno essere condivise - conclude Hembery - non c'è altra possibilità. Sono convinto che si troverà una soluzione, ci vuole un po' di tempo...". L'idea potrebbe essere di coinvolgere la FIA e portare nel regolamento della F.1 anche i test del gommista, altrimenti trovare un punto di incontro fra le squadre potrebbe diventare difficile. Accattivante è la proposta di far girare una monoposto che identifica ogni fase della qualifica: così si farebbe lo sviluppo delle coperture mettendo in rilievo le problematiche dei top team come quelle degli ultimi della griglia. Sarà quella la strada maestra?..

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