Olio, petrolio, acqua minerale: per battere la Ferrari ci vuole...
La FIA, oltre alla direttiva tecnica 38/19 che specifica il divieto di usare nella camera di combustione liquidi dell'ERS o dell'impianto di raffreddamento, ha chiesto ai team collaborazione per avere più dati sugli oli usati, specificando che non ci sono azioni in corso su una specifica squadra, anche l'attebzione è tutta sulla Rossa.
Sebastian Vettel, Ferrari SF90
Simon Galloway / Motorsport Images
Nel paddock di Interlagos sta montando la… panna. Ai team la FIA è stato chiesto di fornire ulteriori informazioni sull'uso dei lubrificanti nei loro motori: si tratta dell'ultima mossa per garantirsi che l'”olio” non venga bruciato in camera di combustione per migliorare le prestazioni delle power unit.
La richiesta fatta alle squadre è stata preceduta dalla direttiva tecnica 38/19 nella quale è stato ribadito che è vietata l’immissione di liquido di raffreddamento in camera di scoppio per aggiungere additivi al carburante.
Il regolamento di quest’anno impone che l’olio lubrificante venga dichiarato prima di ogni GP (tipo, specifiche e quantità) e la Federazione ha chiesto un supplemento di dati per avere una campionatura di confronto per i controlli, aggiungendo che non è stata presa di mira nessun Costruttore o team.
Ma non è un segreto il fatto che sia la Ferrari a essere tenuta d’occhio per le sue prestazioni dopo l’estate specie nel giro secco in qualifica.
Tutti i motoristi cercano di sfruttare le zone grigie del regolamento nel tentativo di “forzare” la portata del flussometro (il limite è di 100 kg/h) e ottenere un incremento di potenza, tanto che proprio la FIA ha specificato ad Austin cosa non si può fare, scatenando le illazioni sulla Ferrari della Red Bull e non solo.
Adesso si guarda a quella che è chiamata una… perdita dell’intercooler (quello Ferrari non è più acqua/aria ma utilizza l’olio). Secondo la vulgata del paddock i motoristi del Cavallino sarebbero in grado di portare una piccola quantità di vapore d'olio nel plenum additivando la benzina con antidetonanti capaci di aumentare la potenza di una cinquantina di cavalli.
Qualcuno ha parlato di glicole etilenico, usando il vocabolario chimico per identificare il ben noto “Paraflu”, l’anticongelante di colore blu degli impianti di raffreddamento, ma è evidente che si tratta solo di fumo negli occhi, visto che si tratta di una sostanza usata non solo da tutti i motori di F1 ma in generale da ogni unità in produzione.
I tecnici della Scuderia ostentano tranquillità, così come i piloti: tanto Charles Leclerc quanto Sebastian Vettel sono sicuri che in Brasile riusciranno a tornare protagonisti dopo un GP degli Stati Uniti nel quale i sospetti sul motore del Cavallino si erano fatti pressanti perché il 6 cilindri della Rossa era parso “sgonfio” dopo la direttiva tecnica 35/19 della FIA che delimitava l’uso del flussometro.
Max Verstappen, dopo essere stato offensivo dei confronti della Ferrari negli USA, in Brasile ha corretto il tiro, ma senza fare le sue scuse alla squadra di Maranello. Ieri Max ha sottolineato di aver accolto con favore l'ultimo giro di vite della FIA, grazie al quale i team ora sanno cosa sia legale.
Fra qualche ora le monoposto torneranno in pista e dopo tutti i chiarimenti sarà interessante vedere se le SF90 saranno davanti a lottare con le Mercedes o se saranno con le ali tarpate. Non ci potrebbe essere migliore risposta se non quella della pista.
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