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F1 | Ocon: "Voglio far parlare la pista, non i social"

Esteban analizza la sua quinta stagione completa in F1: il francese, dopo Hamilton, è l'unico pilota che ha retto il confronto diretto con Alonso. L'anno prossimo sarà il riferimento dell'Alpine, ma molti lo vedono come un campione... incompiuto: "Solo in pista posso dimostrare di essere un top driver. Per il resto sono un po' vecchia scuola, pochi social e più drifting, sono un appassionato di motorsport”. Ai genitori ha ricomprato un garage che era stato venduto per finanziargli parte della carriera.

Esteban Ocon, Alpine F1 Team

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

Tra due giorni Esteban Ocon compirà ventisei anni. Ha da poco festeggiato i suoi primi cento Gran Premi in Formula 1, ha un contratto con Alpine fino al termine del 2024 e il prossimo anno (almeno ad inizio stagione) sarà il pilota di riferimento della squadra.

Un quadro complessivamente positivo, ma c’è un aspetto della carriera di Ocon con i tratti ancora sfocati, non del tutto definiti. Esteban è in una sorta di limbo, una via di mezzo tra il gruppo di piloti costantemente sotto i riflettori e coloro che non sono ritenuti in grado di fare davvero la differenza.

Esteban Ocon, Alpine A522

Esteban Ocon, Alpine A522

Photo by: Glenn Dunbar / Motorsport Images

Eppure, se si ripercorre la carriera di Ocon la sostanza c’è, anche maggiore rispetto ad alcuni colleghi che sono già considerati dei ‘next big thing’, ovvero coloro che faranno la differenza nel breve e lungo termine.

Quando fu annunciato l’arrivo al suo fianco di Fernando Alonso, il paddock sentenziò che per Ocon sarebbe stata la fine. “Sono qui e sono vivo”, ha commentato ridendo Esteban, un ragazzo un po' old-style, che preferisce il drifting ai contesti social e glamour, che ha commesso errori traendone insegnamento, e che raramente si chiede perché alla quinta stagione completa in Formula 1 sia ancora in quella terra di mezzo.

Esteban Ocon, Alpine A522

Esteban Ocon, Alpine A522

Photo by: Alpine

La cosa, a lui, non interessa poi molto, ciò a cui tiene davvero è la fiducia dell’Alpine, la stima delle persone con cui lavora e la sua vita con gli amici di sempre all’insegna di un enorme passione per il motorsport. E, perché no, anche alle statistiche della sua convivenza con Alonso, ormai ai titoli di coda. “C’è solo un pilota che ha fatto meglio al fianco di Fernando, ed è Lewis”.

Alla vigilia di questa stagione tutti i piloti avevano, con le dovute proporzioni, grandi aspettative. Nel tuo caso come è andata? Ti aspettavi qualcosa in più rispetto a ciò che finora ti ha dato il 2022?
“Se ripenso alle difficoltà che abbiamo avuto nei test di Barcellona e Bahrain, credo che alla fine il bilancio sia positivo. Ad inizio stagione la monoposto era difficile da guidare e molto pesante, ma gara dopo gara il miglioramento è stato impressionante, arrivando ad avere una vettura complessivamente migliore rispetto a quella dello scorso anno. Sono contento di aver contribuito a questo passo avanti, dando i giusti feedback agli ingegneri, e sono ottimista anche perché ci sono ancora delle novità che porteremo in pista in questo finale di stagione. Ovviamente questo trend positivo mi dà anche fiducia in vista del 2023”.

Hai iniziato bene la stagione, come nel 2021, poi complessivamente la tua performance è un po' calata. È realmente così?
“Lo scorso anno abbiamo trovato alcune cose sulla mia monoposto che non erano perfette, diciamo alcune cose che mi hanno condizionato in certe gare. In questa stagione ciò che ci sta penalizzando è la mancanza di costanza, su alcune piste andiamo molto bene mentre in altre fatichiamo di più. Ci sono delle tipologie di curve sulle quali abbiamo dei problemi, e stiamo cercando di capire i motivi che ci portano a dover lottare molto su alcune piste”.

Il casco celebrativo di Esteban Ocon usato a Monza per ricordare Michael Schumacher

Il casco celebrativo di Esteban Ocon usato a Monza per ricordare Michael Schumacher

Photo by: Esteban Ocon

Cosa pensi del rendimento della vostra power unit? Siete l’unica squadra che non ha un team clienti ed è difficile capire quanto il vostro motore sia realmente competitivo...
“Se la stessa power unit è utilizzata da più squadre è sempre un vantaggio, se non altro perché hai più dati da poter confrontare. Ma personalmente credo che il motore sia uno dei nostri punti di forza, abbiamo analizzato i dati relativi alle velocità e si è visto bene anche a Spa che non ci mancava la potenza per poter sorpassare. Poi, abbiamo visto molti piloti condizionati dalla mancanza di affidabilità, ma su questo fronte direi che per noi finora è stata una buona stagione”.

Quando due anni fa è stato annunciato l’arrivo nel team di Fernando, in molti dissero che la tua carriera sarebbe terminata presto…
“Sì, l’ho sentito anche io, ma sono ancora qua, giusto? È un bel confronto quello che abbiamo iniziato lo scorso anno sia in qualifica che in gara. Fernando è molto, molto veloce, non credo abbia nulla da dimostrare a nessuno, e a chi mi dice ‘chissà quanto hai imparato con Fernando’ rispondo ‘certamente’, ma spero che anche lui qualcosa possa averlo imparato da me”.

Esteban Ocon con il compagno di squadra all'Alpine, Fernando Alonso

Esteban Ocon con il compagno di squadra all'Alpine, Fernando Alonso

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

È difficile lavorare con Fernando?
“No. Abbiamo una buona relazione, siamo simili nel lavoro di messa a punto e ovviamente quando siamo in pista ognuno di noi due vuole prevalere”.

Com’è cambiata la tua vita negli ultimi 2 o 3 anni?
“La mia vita personale non è poi cambiata molto. Trascorro il tempo libero con le stesse persone di sempre, anche lo scorso weekend a Monza sono venuti i miei genitori, e gli amici sono quelli che avevo prima di arrivare in Formula 1. Altri aspetti sono cambiati, intendo quelli legati mia vita sportiva, sono riuscito a fare cose molto belle, e spero di farne altre. Ho vinto una gara, sono stato sul podio, e corro per una Casa ufficiale”.

Se oggi guardi indietro alla vittoria che hai ottenuto lo scorso anno a Budapest, quanto credi sia stata importante?
“Molto importante. L’aspetto più rilevante è che dimostri alla squadra che sei in grado di vincere, che sei pronto a cogliere ogni opportunità. Ed anche sul fronte personale, io sono sempre stato convinto di poter vincere, ma quando lo fai davvero è una grande carica di fiducia”.

Stai affrontando la tua quinta stagione completa in Formula 1. Credi si esserti conquistato la stima del paddock? O c’è ancora qualcosa che puoi fare per aumentare la tua reputazione?
“È una buona domanda. Non leggo tutto ciò che viene dichiarato sul mio conto, spero che quando faccio qualcosa di buono sia riportato come tale, e che chi osserva possa farsi un’idea. Però è vero che ci sono delle persone che mi dicono ‘ah, non avevo notato la tua qualifica a Spa’, oppure ‘mi sono dimenticato che hai vinto lo scorso anno’. Ammetto che lo trovo un po' strano, alla fine in qualifica nel confronto con Fernando siamo 9 a 7 per lui, ma io ho qualche punto in più in classifica".

"Lo scorso anno, se parliamo di qualifica, abbiamo terminato la stagione in parità: 11 a 11. Se guardo la carriera di Fernando, l’unico suo compagno che è stato alla sua altezza è Lewis, tutti gli altri non hanno fatto meglio di me. Personalmente sento che sto facendo un buon lavoro, eh sì, è un pò strano a volte vedere che all’esterno c’è chi percepisce in modo un po' diverso”.

Ecco il sorpasso doppio di Esteban Ocon a Spa ai danni di Pierre Gasly e Sebastian Vettel

Ecco il sorpasso doppio di Esteban Ocon a Spa ai danni di Pierre Gasly e Sebastian Vettel

Photo by: Andy Hone / Motorsport Images

Nel paddock c’è anche chi sostiene che se il doppio sorpasso che hai fatto a Spa lo avesse fatto qualche pilota sotto i riflettori se ne sarebbe parlato per giorni. Credi che fino ad oggi sei stato poco ‘personaggio’ rispetto ad altri tuoi avversari?
“Non saprei cosa rispondere. Come ho detto, il mio lavoro è dare il meglio in pista, fare un buon giro in qualifica, portare alla squadra più punti possibile, e magari anche fare dei sorpassi come quello di Spa. Se mi chiedi di altri contesti, non sono il mio mondo”.

Il prossimo anno sarai il pilota più esperto della squadra. Ti senti pronto a questo ruolo?
“Devo essere pronto, ad ogni sfida che mi si presenta. Chi arriverà nel team avrà meno esperienza di me nel rapporto con il team, sono già impegnato sul lavoro di sviluppo che porterà alla vettura 2023”.

Esteban Ocon scherza con l'amico Mick Schumacher: potrebbero diventare compagni di squadra?

Esteban Ocon scherza con l'amico Mick Schumacher: potrebbero diventare compagni di squadra?

Photo by: Motorsport Images

È noto che sei amico di Schumacher, così come è noto che non ci sono grandi rapporti tra te e Gasly. Dovesse arrivare nel team proprio Pierre, sarete in grado di voltare pagina e lavorare insieme in modo professionale?
“Il rispetto c’è, siamo piloti professionisti, al di là di chi sarà al mio fianco la prossima stagione, avrò un atteggiamento corretto nel rispetto della squadra”.

Ti piacerebbe una Formula 1 con più test?
“Sì, anche se non credo che oggi sarebbe possibile farne. Con questo calendario di gare la vedo dura, siamo appena reduci da tre gare in tre settimane. Servirebbero due squadre distinte, cosa che noi in parte abbiamo, ma la nostra seconda squadra si occupa di un programma test con la monoposto dello scorso anno. Realisticamente, oggi con ventitré gare in calendario non è possibile. A me piacerebbe, indubbiamente, più guido e più sono contento, sono nato per questo”.

Hai ancora così tanta passione?
“Assolutamente sì. Quando ho un giorno libero spesso vado con gli amici a fare drifting. Giriamo, cambiamo le molle, sono ancora molto appassionato. Sai, anni fa avevamo un garage di famiglia in cui avevamo mezzi a motore di ogni tipo, poi a causa delle difficoltà che abbiamo affrontato da quando ho iniziato in kart lo avevamo dovuto vendere, ma ho avuto di recente la possibilità di riacquistarlo. È stato bello, oggi siamo a posto”.

Esteban Ocon, Alpine A522

Esteban Ocon, Alpine A522

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Sono passaggi importanti nella vita di una persona...
“Certo, questo era il mio primo obiettivo. Ho trascorso un anno (nel 2019, quando Ocon fu retrocesso da titolare a terzo pilota Mercedes e Racing Point) sul simulatore, spesso fino alle cinque del mattino, è stato l’anno più duro della mia carriera. Lavoravo al buio, facevo di tutto, e poi la mattina dopo vedevo la macchina che avevo provato nel mondo virtuale andare a podio e vincere gare. A volte non dormivo per due o tre giorni, ma avevo la determinazione di voler raggiungere un obiettivo e di voler ripagare la mia famiglia dei sacrifici che hanno fatto per me. E la fame ce l’ho ancora, non ho fatto tutto quello che volevo fare”.

Dove ti vedi tra due o tre anni? Credi che sarai un punto fermo in Formula 1?
“Ho capito che non c’è niente di sicuro in Formula 1. Anche se hai vinto, se hai tenuto testa ad un doppio campione del mondo come Fernando, non hai la certezza di avere un futuro garantito. Abbiamo l’esempio di Daniel (Ricciardo), due anni fa era nel gruppo dei top-driver e oggi non ha la garanzia di un sedile per la prossima stagione. Bisogna sempre essere al top, guai a mollare”.

Hai ancora relazioni con Mercedes? Ti senti ancora con Toto Wolff?
“Sì, ci sentiamo, parliamo, anche perché nella gestione della carriera mi aiuta sempre Gwen Lagrue, un manager che lavora anche con Mercedes. Quindi c’è ancora questo collegamento, anche se sono un pilota Alpine e il mio lavoro oggi è qui. Ho un bel contratto che scade alla fine del 2024 e un futuro molto interessante che mi aspetta”.

Elena Berri, fidanzata di Esteban Ocon con Caterina Masetti Zannini, fidanzata di Callum Ilott

Elena Berri, fidanzata di Esteban Ocon con Caterina Masetti Zannini, fidanzata di Callum Ilott

Photo by: Jerry Andre / Motorsport Images

Il tuo capo è italiano, il Presidente del gruppo Renault, Luca De Meo, una fidanzata italiana, ed anche nel percorso che ti ha portato in Formula 1 hai corso con squadre italiane. È un bel legame…
“Eccome! È un paese a cui sono legato, ho iniziato nel kart girando tra le piste di La Conca, Sarno, Lonato, poi ho vinto l’europeo di Formula 3 con un team italiano, la Prema. Ho mangiato tanta pasta…”.

Come farei a convincere la Formula 1 che puoi essere un top-driver?
“Io posso farlo solo in pista, e spero possa bastare. Per il resto sono un po' vecchia scuola, pochi social e più drifting, sono un appassionato di motorsport”.

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