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Intervista

Newey: "Vantaggio dissolto senza aver commesso un errore!"

Il progettista di Milton Keynes si concede al sito della squadra per tracciare un punto di metà stagione. Adrian è soddisfatto del grande lavoro svolto dalla squadra: "Abbiamo la forza per tornare davanti: siamo cacciatore e preda, il che è un punto di forza”. "Max? Ha la grinta d'acciaio di un campione del mondo". Sulle regole 2022: "E' la più grande rivoluzione dal 1982, ma continuiamo a sviluppare la RB16B perché puntiamo a due mondiali".

Adrian Newey, Max Verstappen, Red Bull Racing

Adrian Newey, Max Verstappen, Red Bull Racing

Erik Junius

Adrian Newey parla di rado. Dal febbraio 2006 è al timone della Red Bull, un punto fermo assoluto per il team di Dieter Mateschitz che ha saputo guidare la squadra attraverso vari cicli tecnici confermando sempre una sua interpretazione dei regolamenti, con qualche battuta a vuoto ma anche con tanti spunti che lo hanno portato ad essere definito l’ultimo genio della Formula 1.

Prima della pausa estiva, e alla vigilia del cambiamento regolamentare che secondo Newey è il più grande degli ultimi quarant’anni, ‘Genius’ ha risposto alle domande del sito della squadra (di cui vi proponiamo un estratto) facendo il punto su una stagione che reputa entusiasmante ed un futuro che comporta una sfida epocale.

Il sessantaduenne ingegnere aerospaziale sembra essere ancora lontano dal momento in cui lascerà il tecnigrafo per godersi la meritata pensione.

Siamo a metà stagione, e per la prima volta da un po' di tempo la Red Bull è in corsa per entrambi i titoli Mondiali. Ovviamente non è la prima volta in cui ti trovi in questa posizione, ma come ci si sente ad essere nuovamente un contendente?
“C’è la consapevolezza di dover dare il massimo in tutte le aree per cercare di riprendere la posizione che abbiamo occupato dopo la tripletta di vittorie Francia-Stiria-Austria, al termine delle quali avevamo un buon margine dissoltosi poi nelle due tappe successive".

"Quanto è accaduto ci ha ricordato che le cose possono cambiare molto velocemente, eravamo in una posizione ottima dopo il Gran Premio d’Austria, tutto stava andando bene, ma due gare dopo siamo indietro in entrambe le classifiche Mondiali. Ciò che è più doloroso è aver perso terreno senza avere commesso alcun errore, ma questa è la natura del nostro sport. Dobbiamo solo tenere la testa bassa e continuare a spingere”.

Credi che sia importante per la squadra aver già vissuto questa situazione?
“Uno degli aspetti più importanti della Red Bull Racing è che abbiamo sempre avuto una buona atmosfera all’interno della squadra e questo si è tradotto in un'ottima stabilità nella forza lavoro".

"Abbiamo perso nel 2009 ma abbiamo fatto tesoro di quell’esperienza e penso che le vittorie arrivate al termine di stagioni molto combattute come nel 2010 e nel 2012 ci abbiano plasmato e ci abbiano dato un livello di resilienza che ora è molto utile. Sappiamo essere cacciatore e preda, il che è un punto di forza”.

Ti aspettavi di lottare per un titolo quest'anno? Credevi che il progetto RB16B sarebbe stato in grado di garantirvi i risultati che abbiamo visto nella prima metà di stagione?
“Il potenziale di una monoposto è sconosciuto fino a quando non sei in pista. Durante l'inverno abbiamo avuto un cambiamento regolamentare di medie dimensioni, alcune restrizioni aerodinamiche sul fondo e sul posteriore della vettura".

"Non è stato un cambiamento molto importante, ma ha richiesto di ottimizzare al meglio la monoposto, considerando anche le restrizioni arrivate per aiutare la F1 a far fronte ai problemi derivanti dal COVID".

"Abbiamo scelto di spendere i gettoni a disposizione sulla scatola del cambio, e questo ci ha permesso di modificare la disposizione della sospensione posteriore, ovvero l'unica cosa che non mi sembrava avesse funzionato molto bene sulla RB16. Penso che le modifiche ci abbiano permesso di fare un ragionevole passo avanti, quando siamo arrivati in Bahrain per i primi test abbiamo avuto la netta impressione di aver letto abbastanza bene i regolamenti sulle restrizioni aerodinamiche".

"Checo non aveva guidato la RB16, ma Max ha sentito immediatamente che la nuova monoposto era un passo avanti rispetto alla precedente, e non ha risparmiato complimenti ed apprezzamenti".

"Al termine dei test sentivamo di avere un pacchetto competitivo, ma non eravamo ancora certi di dove ci saremmo posizionati, perché nelle prove non sai quali modalità di motore utilizzano gli avversari, quali carichi di carburante avevano e così via. Ci è voluto il primo Gran Premio per confermare che sì, eravamo competitivi. Non abbiamo vinto la gara, ma abbiamo capito che potevamo farcela”.

Sei soddisfatto delle prestazioni fornite nelle aree in cui sono stati spesi i gettoni?
“Quando siamo passati dalla RB15 del 2019 alla RB16 dello scorso anno c'erano alcune cose sulla monoposto che non capivamo del tutto. Anche con il programma in galleria del vento e con tutti i nostri strumenti di simulazione ci sono ancora cose che possono farti inciampare, ed è esattamente quello che è successo all'inizio del 2020".

"C'è voluto un po' di tempo per capire e superare questi problemi. Ma in queste situazioni impari cose che altrimenti non avresti mai imparato, paradossalmente ottieni di più dagli errori che dalle cose perfette in termini di comprensione e credo che questo ci abbia aiutato a trovare la strada che abbiamo intrapreso lo scorso inverno, con la realizzazione di sviluppi che ci hanno portato dove siamo ora”.

Siamo in pausa estiva, ma in realtà ci sono più gare da disputare di quante se ne siano già disputate. Sarà uno sforzo notevole per la squadra…
“Pone un carico enorme sul team che opera in pista, penso ai viaggi e al tempo in cui dovranno stare lontano da casa, ma metterà a dura prova anche la fabbrica in termini di produzione di materiale di consumo".

"Le ultime due gare hanno comportato un carico di lavoro molto importante a causa dei danni legati agli incidenti, un aspetto con cui ora dobbiamo fare i conti. E poi c’è da considerare l'enorme cambiamento di regolamento che ci aspetta il prossimo anno…”.

A questo proposito di 2022, quanto sarà grande questo cambiamento? C'è qualcosa di paragonabile nella storia della F1?
“Direi che siamo davanti al più grande cambio di regolamento che abbiamo avuto da quando le auto ad effetto suolo sono state bandite alla fine del 1982, è davvero una rivoluzione".

"L'unica componente delle vetture che rimarrà la stessa è la power unit, per il resto tutto sarà diverso. Per noi il punto di equilibrio è legato alla necessità di continuare a sviluppare la monoposto 2021, poiché abbiamo la possibilità di puntare ad entrambi i titoli Mondiali, senza ignorare ciò che ci aspetta il prossimo anno".

"Stiamo facendo del nostro meglio per destreggiarci tra queste incombenze, con in più l’aspetto legato al budget cap che ci ha imposto di ridurre le dimensioni della squadra in alcune aree”.

Quest'anno la squadra è stato coinvolta in una discreta quantità di ‘azioni’ sia in pista che fuori. Come ti senti quando gli avversari puntano a modificare le regole con l’obiettivo di rallentarti? È... lusinghiero?
“È assolutamente corretto dire che i top team sono interessati solo a ciò che fanno i loro principali avversari, non sono particolarmente preoccupati da quanto fa una squadra dall'altra parte della griglia".

"Per molti versi è un complimento trovarci sotto lo sguardo interessato dei nostri avversari diretti, lo abbiamo già sperimentato in passato, ma non riesco a ricordare un momento in cui abbiamo ricevuto lo stesso livello di attacchi politici, e di lobbying dietro le quinte, diretti contro la nostra monoposto".

"Non mi piace particolarmente l'analogia della ‘guerra’, ma sotto alcuni aspetti calza molto bene, devi guardare ogni aspetto possibile per migliorare la tua competitività. Questa è la natura della Formula  e una delle cose che la rende così stimolante, ma l'intensità che stiamo vedendo quest’anno è una sorpresa”.

Molte delle domande sembrano essere state poste a porte chiuse, ma la questione ‘ala flessibile’ è stata sollevata pubblicamente. Cosa ne pensi di questo aspetto?
“Il problema con l'ala posteriore flessibile, beh, sicuramente non eravamo l'unica squadra ad avere quel problema, ma ovviamente, quando la Mercedes ha iniziato a farsi sentire, non erano preoccupati di quello che stava facendo l'Alfa Romeo".

"L’obiettivo è stato quello di ottenere un vantaggio, cosa che in realtà non c’è stato, ma ha comportato un'implicazione di costi nel cambiare alcune componenti. È comunque stata una grande testimonianza delle capacità della nostra squadra, possiamo rispondere ai cambiamenti e continuare ad essere altrettanto competitivi”.

Come si riprenderà Max dalle delusioni arrivate nelle ultime due gare? Hai lavorato con grandi piloti di Formula 1, com’è Max al loro confronto?
“Ha la stessa grinta d'acciaio di qualsiasi campione del mondo, ed è ciò che serve per andare avanti e superare i momenti difficili. Max ha la capacità di voltare pagina e concentrarsi sulla prossima gara, la sua abilità di guida è ovviamente superba ma è anche maturato molto diventando un grande pilota".

"Quest'anno non ha commesso errori, le gare in cui non è riuscito a centrare un risultato importante, come Baku, Silverstone e Ungheria, non sono mai state condizionate da suoi errori, ed ha tenuto la testa alta, confermando che la pressione non ha effetti su di lui".

"È un ragazzo con cui si può conversare di tante cose, ha una vasta gamma di interessi ed è un aspetto che penso sia molto importante per un pilota. Se il tuo unico interesse è la F1, quando la pressione aumenta rischi di focalizzarti troppo, ma su questo fronte Max ha un ottimo equilibrio”.

La battaglia serrata che si sta confermando in questa stagione, ti rende orgoglioso di essere in Formula 1?
“Abbiamo visto alcune grandi gare quest'anno in tutte le zone di classifica, ma la battaglia titanica è tra Max e Lewis, ed è straordinario vedere due persone assolutamente al top che si confrontano ogni weekend di gara. Il fatto che non siano compagni di squadra, ma che si stiano confrontando al volante di monoposto differenti aumenta ulteriormente l’interesse di questa sfida, rende la competizione più ampia ed appassionante”.

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