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F1 | Netflix si è spinta troppo oltre con Drive to Survive?

La quarta stagione di Drive to Survive è stata criticata dai fan della F1 per un racconto del campionato 2021 eccessivamente artefatto. Netflix si è spinta troppo oltre?

Cameraman nel garage della Ferrari con Charles Leclerc, Ferrari

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

La quarta stagione della docu-serie di Netflix è uscita venerdì scorso, proprio nel bel mezzo del secondo test in Bahrain, raccontando una delle stagioni più drammatiche e controverse della recente storia della F1.

Nonostante l’attesa, i fan non hanno apprezzato delle sottili modifiche o dei cambiamenti nella linea temporale che, sebbene necessari per aumentare l'effetto drammatico, hanno generato delusione.

È stato per questo stesso motivo che Max Verstappen ha annunciato di non voler prendere parte alla terza stagione dicendo che le rivalità erano state "falsificate".  All'epoca, i commenti di Verstappen hanno scatenato il dibattito sull'uso della licenza creativa in Drive to Survive. Ho scritto quella stessa settimana che non c'era niente di sbagliato in questo dato l'impatto positivo che la docu-serie ha avuto sulla F1 nel suo complesso, portando la Formula 1 nelle case di milioni di nuovi fan.

Già prima della messa in onda della quarta stagione, tuttavia, c'era un certo scetticismo – sicuramente non aiutato dagli eventi di Abu Dhabi definiti da un pilota come "fatti apposta per la TV" - su quanto Drive to Survive si sarebbe attenuto a eventi reali e linee temporali. Erano già apparsi meme e sketch su YouTube che prendevano in giro il modo in cui Drive to Survive avrebbe gestito i vari incidenti, rendendoli più drammatici di quanto non fossero in realtà.

I piloti sulla griglia di partenza

I piloti sulla griglia di partenza

Photo by: Mark Sutton / Motorsport Images

Uno degli esempi lampanti di ciò visto nella terza stagione è stato il rapporto in McLaren tra Lando Norris e Carlos Sainz. La convivenza tra i due è stata ampiamente lodata dai fan e riconosciuta in tutto il paddock, eppure l'episodio che li metteva a fuoco sembrava creare tensione dove non ce n'era.

"Penso che nell’episodio su me e Lando ci si sia spinti un po' troppo oltre", ha dichiarato Sainz. "Tutti i fan che conoscono la Formula 1 - che sono molti e presenti in tutto il mondo - si rendono conto che Netflix probabilmente è andata troppo oltre, ma credo che Netflix lo sappia, e sono capaci di correggere e giudicare gli errori, e si adatteranno per cercare di rendere Drive to Survive un po' più realistico in quel senso".

C'è da aspettarsi che certe scene siano impostate per aiutare a portare avanti la trama, dato che le telecamere di Netflix non possono essere al corrente di molti degli incontri reali che hanno avuto luogo. Un paio di esempi recenti includono Christian Horner che chiama Sergio Perez alla fine della terza stagione per dirgli "benvenuto alla Red Bull", come se fosse il momento in cui il messicano l'ha scoperto per la prima volta, o l'incontro di Toto Wolff con George Russell a Zandvoort per informarlo che aveva il posto alla Mercedes - almeno due settimane dopo che gli era stato realmente detto prima di Spa.

L'assenza di Verstappen nella serie attuale significa che gran parte della lotta per il titolo della Red Bull deve essere raccontata da Horner, le cui battute verso Wolff e la Mercedes sono costanti. Molte scene sono tagliate mostrando lui che fa un commento dopo aver visto Hamilton o Wolff su uno schermo televisivo, ma naturalmente, non c'è un modo reale per sapere come le scene siano sono state tagliate.

Toto Wolff, Team Principal e CEO, Mercedes AMG

Toto Wolff, Team Principal e CEO, Mercedes AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

"L'anno scorso è stato davvero intenso, e una serie di documentari come Drive to Survive è da considerare solo uno show televisivo", ha detto Horner. "Stanno prendendo frammenti di una battaglia lunga una stagione e la trasformano in un programma televisivo”.

“Naturalmente grazie a questo programma abbiamo riscontrato un enorme aumento del seguito della Formula 1, ma bisogna ricordare che Drive to Survive è per intrattenere e quindi in alcuni casi gli spezzoni inseriti non sono nemmeno dalla gara in questione".

"Ci sono ovviamente alcuni commenti che sono forse fuori luogo di sicuro", ha aggiunto Norris. "Quando sei la persona oggetto della puntata forse non sei tanto d'accordo perché può sembrare che tu abbia detto qualcosa in un momento e in un luogo che non è assolutamente corretto".

Un esempio che Norris ha citato è quello riferito alla gara al Red Bull Ring nel 2020, apparso nella terza stagione, durante una battaglia con Sainz. "Ci siamo noi due che andiamo fianco a fianco in curva 1 quando non siamo nemmeno vicini, e sostengo che lui mi spinge all’esterno, ma è riferito ad una gara completamente diversa", ha detto Norris.

Anche se la drammatizzazione aggiunta può passare inosservata a molti fan occasionali che guardano la F1 solo attraverso Drive to Survive, il problema potrebbe nascere se lo stesso esempio di Verstappen venisse seguito da più piloti o più squadre. Dopo tutto, la serie ha bisogno di queste personalità per essere un successo.

George Russell, Mercedes

George Russell, Mercedes

Photo by: Motorsport Images

Questo timore sembra infondato per ora, anche se in molti concordano che i benefici apportati da Netflix ala F1 siano superiori a questi inconvenienti.

"È ancora un prodotto valido e buono per tutti", ha detto Norris. "Finché non esagerano e non fanno letteralmente sembrare che qualcuno abbia fatto qualcosa che sicuramente non ha fatto".

"Credo ancora che Netflix sia un qualcosa di valido non solo per me, ma anche per il marchio della Formula 1", ha aggiunto Sainz. "Sarò ancora presente se vogliono che ci sia".

È sempre stata una cosa difficile per Netflix assicurarsi che le trame siano abbastanza drammatiche da essere eccitanti e divertenti per il fan occasionale senza allontanarsi troppo dalla realtà. Molto dipende da chi è l'obiettivo della serie - e sinceramente, non è il fan sfegatato della F1.

Ma dato che rimane una parte così importante dell'immagine e della produzione globale della F1, e dato che un numero sempre maggiore di questi fan occasionali diventa sempre più un appassionato incallito, assicurarsi che l'equilibrio non viri troppo da una parte deve essere una priorità per il futuro.

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