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Analisi

F1 | Mercedes zero pod: zero tituli, zero vittorie. E ora si cambia

La squadra di Brackley ha mantenuto il sangue freddo in una stagione di crisi tecnica profonda: la W13 si è rivelata una monoposto sbagliata con carenze aerodinamiche e meccaniche. I tecnici, dopo aver trovato un buon riallineamento dei dati fra la galleria del vento e la pista stanno valutando in quale direzione andare nel 2023. Il riferimento è certamente la Red Bull, ma per la Stella non basta copiare per tornare a essere vincenti. Wolff concede un paio di mesi per scegliere le soluzioni più competitive.

George Russell, Mercedes W13

Foto di: Alessio Morgese

La Mercedes è impegnatissima nella definizione della W14, la monoposto della Stella che dovrà riscattare la deludente W13: questa freccia d’argento passerà alla storia per essere stata la prima monoposto dell’era ibrida da zero tituli, zero vittorie per aver scelto il concetto delle zero-pods.

Dopo una fase dominante, la squadra di Brackley ha toppato una macchina, non riuscendo a interpretare il nuovo regolamento che ha introdotto l’effetto suolo nel modo più efficiente e pagando un evidente differenza prestazionale nei confronti di Red Bull e Ferrari.

Mercedes W13, dettaglio dell'ala posteriore scarica vista nel weekend del GP d'Italia

Mercedes W13, dettaglio dell'ala posteriore scarica vista nel weekend del GP d'Italia

Photo by: Giorgio Piola

I tecnici Mercedes hanno perso metà campionato nel cercare di comprendere l’instabilità di comportamento della W13, vittima all’inizio di un porpoising esasperato che ha costretto il team ad alzare il fondo della vettura, perdendo carico aerodinamico e quindi prestazioni.

E a onore del vero va rilevato che le scelte sbagliate di progetto, probabilmente si sono sposate con l’aver perso la correlazione dei dati fra la galleria del vento e la pista, nel momento cruciale della delibera della monoposto. L’aspettativa di Toto Wolff era di una macchina capace di rifilare un secondo a tutti, mentre è parso subito chiaro ai test in Bahrain che le mini-pance si sono rivelate un azzardo.

Lewis Hamilton, Mercedes W13 coe le zero pod comcept

Lewis Hamilton, Mercedes W13 coe le zero pod comcept

Photo by: Steven Tee / Motorsport Images

Nella seconda parte del campionato la sensazione è che la fruttuosa raccolta dei dati stia producendo dei risultati e la W13, ancora deficitaria nel giro secco, riesce ad esprimere il suo meglio nel passo gara. Soffre nei primi giri con il pieno di carburante, ma poi trova un’andatura che è andata migliorando con la riduzione dei saltellamenti.

La Mercedes ha dato la sensazione di poter avvicinare la Ferrari, ma è stato più uno… sbandamento della rossa dopo l’introduzione della TD39, che un effettivo salto di qualità della freccia d’argento. La vettura di Brackley ha un pregio: è un carro armato che non si rompe mai e l’affidabilità del motore è certamente una garanzia per mettere nel cantiere dei punti importanti ad ogni appuntamento.

James Allison, sarà più coinvolto nella definizione della Mercedes W14

James Allison, sarà più coinvolto nella definizione della Mercedes W14

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Mike Elliott e James Allison, dirottato al progetto della barca per la Coppa America di vela, ma nuovamente più coinvolto nella definizione della W14, stanno da tempo lavorando alla W14, una monoposto che dovrà rilanciare in orbita la Mercedes.

"Questo è un periodo cruciale – ammette Wolff - ci mancavano gli strumenti, le simulazioni e la comprensione dei dati per capire quali fossero i problemi della W13 che non ha funzionato dal punto di vista aerodinamico e meccanico. Ci sono voluti mesi per capire dove eravamo”.

“Non credo che si sia trovato il Santo Graal e che oggi abbiamo capito tutto per cui sarà uno spasso il prossimo anno. Ci aspettano un paio di mesi nei quali dovremo fare le scelte più appropriate”.

La sosta invernale sarà l’occasione per la Mercedes di fare un importante salto di qualità per presentarsi nel 2023 come una valida contendente di Red Bull e Ferrari. Lewis Hamilton è fiducioso pensando alla W14…
"C'è del potenziale nell'auto - ha detto il sette volte campione del mondo -. Ora abbiamo il carico aerodinamico, anche se ci sono alcuni punti nei quali non siamo in grado di utilizzarlo. Ma stiamo andando nella direzione giusta e ho fiducia al 1000% nei ragazzi in fabbrica, che stanno mettendo insieme tutti i pezzi del puzzle: non ho dubbi che torneremo a lottare l'anno prossimo".

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Un fatto è certo: la monoposto 2023 rappresenterà un taglio con la deludente W14M, ma non è stata ancora presa alcuna decisione finale su quale sarà la direzione da prendere.

Andrew Shovlin, capo dell’ingegneria in pista, ha ammesso: “Verrebbe da dire che l'auto più veloce è quella che ha il miglior concept. Oggi, quindi, dovremmo guardare la Red Bull. Ma dove si andrà il prossimo anno sarà difficile capirlo. Noi non abbiamo ancora definito come sarà la nostra macchina. Stiamo ancora esplorando dei concetti diversi. E quel processo andrà avanti ancora per qualche tempo. Stiamo cercando la migliore opportunità di sviluppo tenendo conto anche delle nuove norme in arrivo".

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