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Mercedes: Wolff ammette la fiera degli errori

Il team principal della Mercedes analizza la giornata da dimenticare nel GP d'Italia con Bottas solo quinto e Hamilton settimo. L'inglese spergiura di non aver visto le segnalazioni sulla chiusura della pit lane e i tecnici del remote garage non hanno visto la segnalazione della direzione gara. Bottas, invece, si è lamentato della sua W11 che non andava già dopo il via sbagliato: resta un mistero cosa ha rallentato il finlandese.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

È una domenica che la Mercedes ricorderà a lungo. Il potenziale della W11 sul circuito di Monza si è confermato micidiale, ma la classifica finale vede un quinto ed un settimo posto che sono davvero un brodino per il team campione del Mondo.

Il Gran Premio d’Italia è stata una gara imprevedibile, come imprevedibili si sono confermati i verdetti finali, ma le due Mercedes non hanno accusato imprevisti se non quelli comuni a tutti, ovvero una safety car ed una bandiera rossa che hanno spezzato una corsa che sembrava già pronta ad andare in archivio con la novantesima vittoria di Lewis Hamilton.

A fare il punto della difficile giornata è Toto Wolff. “Tutto è iniziato quando si è fermata la monoposto di Magnussen – ha spiegato il team principal della Mercedes – inizialmente c’era solo una bandiera gialla poi undici secondi dopo è stato comunicato l’ingresso della safety car. Quello che non siamo riusciti a capire è che mentre la safety car entrava in pista è stato bloccato l’accesso alla pit-lane".

"Ma non c’era il tradizionale semaforo rosso all’ingresso della corsia box, ma due croci gialle all’esterno (della Parabolica) e nessuna luce sul lato interno. Abbiamo visto il messaggio della pit-lane chiusa all'ultimo momento nel remote-garage, uno degli strateghi ha gridato in radio proprio mentre Lewis stava entrando nella corsia box".

"C'era confusione, perché stavamo preparando il cambio gomme, e tutti sulla pit-lane, compreso me, eravamo focalizzati su quello, nessuno ha osservato la pagina quattro (del monitor) in cui c’era la comunicazione che la pit lane era stata chiusa. Non siamo felici di quanto è accaduto, ovviamente, ma dobbiamo incassare quanto fatto”.

Lewis Hamilton ha avuto molto da recriminare. Il campione del Mondo ha confermato di non aver visto alcun semaforo rosso:
“Lewis non mente – ha confermato Toto – non ci avrebbe mai detto qualcosa non vera. Le indicazioni con le croci gialle erano all'esterno della Parabolica, non all’interno, e non c’era nessuna luce rossa all'ingresso della pit-lane, ed è per questo che è andato a trovare Michael (Masi) per confermagli che non aveva visto alcuna segnalazione”.

La direzione gara ha comunque agito come da prassi, e la penalità che ha retrocesso Hamilton in ultima posizione, azzerando di fatto le sue possibilità di poter lottare per la vittoria.

Mistero Bottas...

Se Hamilton si è visto sfuggire di mano un successo che il ritmo in pista ha confermato essere ampiamente alla sua portata, Valtteri Bottas ha invece disputato una gara anonima dopo una partenza poco felice.

L’impressione (confermata in parte anche da Hamilton) è che la Mercedes avesse scelto un assetto con un carico aerodinamico superiore alla concorrenza, una soluzione ottima per il giro veloce, ma penalizzante nel caso in cui si è chiamati a rimontare, circostanza non prevista dopo le qualifiche ma nella quale si sono ritrovati entrambi i piloti.

Bottas ha confermato grandi difficoltà contro Renault e McLaren sui rettilinei, anche quando ha beneficiato di DRS e scia, facendo sorgere il dubbio che sulla sua monoposto ci sia stato qualche problema".

“Dobbiamo cercare di scoprire cosa è successo sulla sua monoposto – ha confermato Wolff – Valtteri ci ha confermato che la macchina aveva dei problemi nelle curve a destra, al punto da pensare di avere una foratura. Purtroppo dai dati non è emerso nulla, ed è per questo che lo abbiamo tenuto in pista. Si vedeva chiaramente che soffriva in Parabolica, e questo non gli consentiva di uscire nel modo corretto pagando poi in rettilineo. Sono convinto che un pilota non avrebbe la sensazione di avere una foratura subito dopo il via senza avere un problema sulla monoposto”.

A incuriosire è stato anche un team-radio di Bottas, nel quale ha definito ‘stupido’ il dover correre con la configurazione di power unit che aveva a disposizione.

“Credo che Valtteri in quel momento fosse frustrato – ha spiegato Wolff - perché avevamo anche problemi di raffreddamento e gli è stato chiesto di uscire dalle scie per ovviare al problema”.

In questo caso la spiegazione di Wolff non cancella i dubbi, anche perché Bottas non è un pilota conosciuto per reazioni emotive. Ovviamente con la modalità ‘sorpasso’ avuta a disposizione della power unit fino a Spa, la sua gara sarebbe stata differente, e purtroppo per il finlandese il primo Gran Premio con il nuovo regolamento è stata quello in cui un ‘plus’ di potenza gli sarebbe servito di più.

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