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Mercedes: si comincia a sentire la pressione di Verstappen

La squadra di Brackley ha monopolizzato la prima fila del GP dell'Eifel, ma certe scelte strategiche sulle gomme evidenziano la volontà della squadra di mettere alla pari i due piloti delle frecce nere oltre a rivelare che la minaccia della Red Bull di Verstappen è sempre più concreta. Bottas ha messo insieme il giro perfetto, mentre Hamilton non ha avuto il consueto tempo per mettere a posto ogni tassello del suo puzzle. Sta cambiando qualcosa?

Valtteri Bottas, Mercedes F1 W11

Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images

La terza pole position stagionale, dopo quelle di Spielberg e Silverstone, è indubbiamente quella che ha soddisfatto maggiormente Valtteri Bottas. Il margine di 0”256 su Lewis Hamilton è stato il maggiore che il finlandese ha inflitto al compagno di squadra (a Spielberg erano stati 12 millesimi, a Silverstone 63), a conferma di un giro perfetto che possiamo definire alla… Hamilton.

Bottas ha dato tutto nella tornata conclusiva, con i tre settori ‘fucsia’ che hanno reso scontato l’esito finale, ovvero pole position.

In un weekend reso anomalo dalla cancellazione delle sessioni FP1 e FP2, i piloti hanno avuto a disposizione solo i sessanta minuti della FP3 per prepararsi alla qualifica, ed i valori in campo ne hanno risentito.

La sorpresa, in negativo, è arrivata da Hamilton, che ha pasticciato un po' nei momenti clou della qualifica (in Q3 non è riuscito a replicare il tempo della Q2) e forse non è una casuale. Il sei volte campione del Mondo ha maturato nel tempo una capacità unica di lavorare nell’arco di tutto il weekend di gara, sfruttando ogni giro a disposizione per mettere a punto nel modo migliore sia la guida che gli aspetti tecnici della sua monoposto.

Le tre ore di prove perse ieri hanno stravolto il programma di lavoro di team e piloti, e Lewis si è ritrovato a dover operare in modo differente.

In un weekend lineare avrebbe avuto modo di studiare al meglio l’interpretazione della curva 1, ad esempio, lavorando in modo ossessionante con il fido ingegnere Peter Bonnington, ma questo fine settimana molte certezze sono venute meno.

Bottas, che in qualifica si è confermato dalla prima gara molto vicino al compagno di squadra, ne ha subito approfittato conquistando la quattordicesima pole position della carriera.

Il mistero delle gomme gialle

Al via della sessione Q2 le Mercedes sono uscite dai box per il primo ‘run’ con pneumatici a mescola media, una scelta che non ha stupito più di tanto.

In più occasioni Hamilton e Bottas si sono potuti permettere di pensare alla gara quando il resto del gruppo inseguiva il passaggio in Q3, ma qualcosa questa volta non è andata come nelle previsioni.

Lewis ha subito completato un ottimo giro, ottenendo il crono di 1’26”183 (tempo che avrebbe consentito il passaggio del ‘taglio’) ma un po' a sorpresa nel secondo ‘run’ è tornato in pista con gomme soft, scelta fatta anche da Bottas.

Per il finlandese è stato un passaggio obbligato, visto che con le medie aveva girato in 1’26”954, un crono non sufficiente per passare in Q3, ma perché Hamilton ha rinunciato a prendere il via della gara con gomme gialle?

C’è una ragione tecnica, ma non solo. I dati a disposizione degli ingegneri con mescola ‘media’ erano molto pochi, e non sono sembrati migliori rispetto alla soft sul fronte del graining. In più nell’eventualità che domani al via della gara la pista dovesse essere umida, la mescola soft (che garantisce più grip) si confermerebbe la scelta ideale.

Ma non c’è solo il motivo tecnico dietro alla scelta della Mercedes. La necessità da parte di Bottas di tornare in pista con pneumatici soft, ha convinto la squadra a non differenziare le strategie tra i due piloti.

Inoltre la scelta delle gomme ‘rosse’ ha portato sia Valtteri che Lewis nelle stesse condizioni di Max Verstappen, che ha montato le soft sin dal primo run della Q2. In altri periodi il box Mercedes ha potuto permettersi di valutare le proprie strategie senza basarsi sulla concorrenza, ma Verstappen al Nurburgring si è confermato un avversario molto temibile, come hanno poi confermato i 37 millesimi che hanno separato al termine della Q3 Hamilton dall’olandese.

Meglio giocarsela alla pari, confidando nella chance di capitalizzare la partenza dalla prima fila. In casa Mercedes c’è tutto per vincere, chiariamo, ma i margini sempre più ridotti nei confronti di Verstappen, e non permettono più di dormire tra due guanciali.

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