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Mercedes: quei due decimi che non si trovano più

La freccia nera rispetto alla Francia sembra migliorata a Spielberg, ma la Red Bull rimane imprendibile con Verstappen. I tecnici mettono l'accento sulle velocità in rettilineo, ma non è detto che le differenze dipendano dal motore di Brixworth. Hamilton si concede tre run in Q3, ma questa inedita strategia non paga: Lewis esagera nell'ultimo tentativo per spremere un potenziale della W12 che non c'è.

Lewis Hamilton, Mercedes, dopo le Qualifiche

Foto di: Mark Sutton / Motorsport Images

“Dove posso migliorare? Ditemi cosa fare”. Il fido ingegnere di Lewis Hamilton, Peter Bonnington, per la prima volta non ha saputo dare indicazioni al suo pilota: “Lewis, perdiamo sui rettilinei”.

Non è stata dichiarazione di resa, ma ci assomiglia, la constatazione che oggi sul Red Bull Ring c’era poco da fare contro Max Verstappen e la Red Bull. È un ribaltone vero e proprio, quello offerto dal Mondiale 2021, nel quale la squadra che per anni si è lamentata in modo costante della carenza di cavalli (prima con Renault e poi con la stessa Honda nel 2019 e 2020) ha a disposizione una power unit all’altezza della concorrenza, ovvero Mercedes.

Hamilton, abile davanti ai microfoni come in pista, dal Gran Premio di Francia (gara in cui ha esordito la seconda PU Honda stagionale) riassume la performance della Red Bull in una maggiore disponibilità di cavalli, una variabile che spiegherebbe i grafici che confermano Verstappen più veloce su tutti gli allunghi.

Vero? Non è detto. La Honda ha raggiunto la Mercedes in termini di performance motoristiche, ma è anche vero che Hamilton e Bottas sono ben lontani dalla velocità massima di Lando Norris, secondo assoluto nella speed trap con la stessa power unit.

La mancanza di velocità può essere determinata da tanti fattori, e forse nel team Mercedes più che guardare ai progressi Honda devono trovare la soluzione sulle caratteristiche di base della W12.

Al di là delle motivazioni tecniche, oggi Hamilton sta familiarizzando con il ruolo di sfidante di lusso, una veste insolita per Lewis. Nelle qualifiche di oggi, sessione che il campione del mondo ha concluso al terzo posto alle spalle di Bottas, Hamilton ha provato tutto il possibile, programmando tre ‘run’ nella Q3 con altrettanti set di soft nuovi. Qualcosa di mai fatto in precedenza, perché mai la Mercedes era stata in questa posizione dal 2014.

Davanti all’impossibilità di poter assicurarsi la pole position, Hamilton ha osato troppo, finendo col commettere un errore nell’ultimo giro. Una situazione che gli sarebbe potuta costare la prima fila se Bottas non avesse dovuto mettere in contro le tre posizioni di penalità rimediate ieri.

“Quando mi hanno detto che avevo tre set a disposizione per la Q3 ho deciso di utilizzarle – ha spiegato Lewis – ma quando sono uscito con l’ultimo set ho dovuto superare molte monoposto che procedevano lentamente perché avevo paura che le gomme si raffreddassero, e per farlo sono dovuto uscire dalla traiettoria raccogliendo molto sporco. Dopo che mi sono lanciato, già alla curva ‘1’ ero più lento di un decimo, che sono diventati due alla curva ‘3’. A quel punto ho provato qualcosa di rischioso per recuperare il tempo perso ma non ha funzionato”.

“Nelle analisi fatte ieri sera abbiamo visto che loro (la Red Bull) sono in vantaggio di due decimi e mezzo sul ritmo gara – ha proseguito Hamilton – oggi abbiamo dato tutto il possibile, e domani non credo che avremo un ritmo sufficiente per poter rendergli la vita difficile. Però potrebbe piovere, chissà…”.

In un momento non semplice per la Mercedes, uno degli aspetti positivi emersi è la compattezza tra i due piloti. Giovedì Hamilton aveva detto chiaramente di voler proseguire a lavorare con Bottas, ed oggi è stato Valtteri a rivelare come sta procedendo il lavoro con il compagno di squadra.
“Lavorando insieme stiamo scoprendo parecchio sulla macchina – ha spiegato Bottas – in queste situazioni si provano tante soluzioni di setup ed è facile perdere la strada. Abbiamo davanti una battaglia molto dura in questa stagione, ma stiamo condividendo tutto per cercare di migliorare la situazione”.

Una situazione che al momento non è ovviamente drammatica, ma che lo stesso Bottas ha definito difficile, perché quei due decimi che mancano per insidiare Verstappen la Mercedes li sta cercando ovunque senza trovarli.

La monoposto è ovviamente migliorata, ma non più dei progressi portati avanti anche dalla stessa Red Bull, una corsa ad ostacoli snervante per le parti in causa ma entusiasmante per chi segue la Formula 1.

“Una cosa è certa, domani faremo tutto il possibile per giocarcela”, ha concluso Hamilton. Questa è una certezza, ma ‘tutto il possibile’ non è detto che sia sufficiente.

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