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Mercedes: no party (mode), no problem

Il divieto nell'uso della mappatura da qualifica deciso dalla FIA avrebbe dovuto colpire la Mercedes e, invece, le due frecce nere hanno fatto la differenza su tutti gli altri come e più che in passato, segno che la superiorità del motore di Brixworth non è stata scalfita dal provvedimento FIA. Helmut Marko che credeva di veder ridurre il gap delle Red Bull sulle W11 ha dovuto abbozzare.

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Foto di: Charles Coates / Motorsport Images

La prima notizia che arriva dal sabato del Gran Premio d’Italia è che le nuove direttive FIA in materia di power unit non hanno avuto alcun impatto sulla Mercedes. Questo è ciò che si deduce dall’analisi dei dati stampati dalle qualifiche di Monza, che parlano di performance assoluta.

Alla vigilia della trasferta monzese c’era molta curiosità in merito all’atteso calo di performance che avrebbe dovuto penalizzare la Mercedes, che per la prima volta dalla prima gara del 2014 ha dovuto affrontare un sabato senza party-mode, ma la differenza non si è vista.

Anzi, la superiorità con cui Lewis Hamilton e Valtteri Bottas hanno dominato le qualifiche è sembrata ancora più marcata del solito. Sette giorni fa, sul circuito di Spa, Max Verstappen aveva mancato la prima fila per meno di un decimo, mentre oggi a Monza un eroico Carlos Sainz (terzo) si è beccato più di sette decimi da Bottas, a sua volta distante 69 millesimi dal poleman Hamilton.

Lewis ha fatto suo anche il giro con la media più altra nella storia della Formula 1 (264,362 km/h) con il crono ‘monstre’ di 1’18”887.

Le speranze di Helmut Marko, che aveva visto nella nuova direttiva FIA una chance per poter ambire alla prima fila, sono naufragate. Se la Mercedes ha lasciato per strada un po' di potenza, la concorrenza ha sofferto nella stessa misura, se non di più, come apparso nel caso della Honda. Servirà, ovviamente, la conferma su altre tipologie di piste, ma Monza (storico banco prova per i motoristi) ha già emesso un verdetto importante. Ma Marko lascia ancora vive delle speranze in cui sono in pochi rimasti a crederci.

“Non è detto che Monza sia necessariamente la pista più significativa – ha commentato dopo le qualifiche il consulente della Red Bull valutando il post party-mode - il salto di potenza tra Q1, Q2, Q3 non è stato così sorprendente come quando c’era la modalità party. Se ci fosse ancora stato, probabilmente sarebbe stato ancora più indietro, ma vediamo. Noi sappiamo di avere una modalità per percorrere senza problemi la gara di domani, vedremo”.

L’ultima chance, per chi spera che la Mercedes possa uscire da Monza un po' ridimensionata dalla nuova direttiva tecnica, è un’ipotetica difficoltà in gara sul fronte affidabilità. Teorie a cui Hamilton risponde con un sorriso:
“Abbiamo detto la scorsa settimana, quando hanno introdotto questa regola per rallentarci, che non avrebbe fatto la differenza, perché abbiamo una grande, grande macchina e siamo migliori in altre aree. E devo dire che finora questo è il weekend in cui abbiamo il miglior feeling da inizio stagione, credo di avere messo la macchina in un’ottima condizione in vista della gara”.

“No party, no problem”, ha commentato il team Mercedes sui suoi canali social, una risposta ironica ma significativa a tutti coloro che avevano preannunciato un momento difficile per il team campione del Mondo.

La gara è domani, ed è li che saranno assegnati i punti per la classifica di campionato, ma le premesse avvalorate dagli esiti delle qualifiche, non sembrano davvero preannunciare (per gli avversari degli ex-grigi) nulla di diverso rispetto a quanto visto fino a Spa.

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