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Mercedes: lo squarcio nel fondo di Lewis costava due decimi!

Un autorevole ingegnere del Circus ha quantificato quanto il fondo danneggiato sulla Mercedes del penta-campione abbia penalizzato le prestazioni nel GP del Messico che poi Lewis ha vinto. A giudicare da quanto si è visto in pista non è più la Ferrari il riferimento, ma lo scettro torna alla W10, anche se solo per un decimo.

Il fondo danneggiato della monoposto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Il fondo danneggiato della monoposto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Diego Mejia

F.1 analisi tecnica di Giorgio Piola

Giorgio Piola è l’esperto di tecnica di Formula 1 che segue i Gran Premi dal 1964. Il giornalista italiano è considerato il più autorevole divulgatore dei segreti delle monoposto: i suoi disegni e le animazioni permettono di scoprire le novità introdotte dai team ai Gp.

“Due decimi di secondo al giro”. Un ingegnere molto autorevole del paddock ci ha quantizzato quale sarebbe stato il danno patito dalla Mercedes di Lewis Hamilton nel primo giro del GP del Messico.

Sulla W10 del vincitore della gara è stato strappato un pezzo di fondo sul lato destro della freccia d’argento a seguito del duro contatto con la Red Bull di Max Verstappen alla Curva 2.

Mercedes AMG F1 W10, dettaglio del fondo danneggiato di Lewis Hamilton a confronto con quello integro

Mercedes AMG F1 W10, dettaglio del fondo danneggiato di Lewis Hamilton a confronto con quello integro

Photo by: Motorsport Images

Si è creato uno squarcio di circa mezzo metro nel bordo d’uscita laterale, in un’area della macchina molto delicata, dove oltre ai binari, come sono stati soprannominati i lunghi soffiaggi longitudinali, normalmente si osservano anche i piccoli deviatori di flusso che sono stati letteralmente sradicati nell’urto più violento di quanto sia apparso dalle immagini TV.

E sono stati estirpati anche i primi quattro slot diagonali, mettendo in crisi sia la “minigonna pneumatica” che serve a sigillare il fondo con l’asfalto per aumentare il carico, sia la gestione del “tyre squirt”, vale a dire i vortici che si formano con le deformazioni della spalla della gomma posteriore sui cordoli o per le forze che si applicano in curva.

Il fondo danneggiato della monoposto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Il fondo danneggiato della monoposto di Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1 W10

Photo by: Diego Mejía

Il penta-campione nonostante questi evidenti danni è riuscito a centrare la 100esima vittoria della Mercedes in F1 con una freccia d’argento che, per quanto malconcia, è parsa molto competitiva.

Certo Lewis ha mostrato la sua maestria nel sapere gestire le gomme hard per quasi 50 giri e la squadra di Brackley ha scommesso sulla strategia a una sola sosta, ma la macchina, sebbene ferita ha fatto pienamente la sua parte, tanto che anche Valtteri Bottas, partito sesto per il botto delle qualifiche, è riuscito ad arpionare un terzo posto, buttando giù dal podio Charles Leclerc.

Fatte tutte queste considerazioni, viene spontanea una domanda: ma siamo proprio sicuri che in questo momento la Ferrari sia la monoposto di riferimento? La Rossa è indiscutibilmente la vettura più veloce nel giro secco e le ultime sei pole position consecutive ne sono una dimostrazione inequivocabile, ma in gara abbiamo l’idea che i valori cambino e il battacchio vada a pendere dal lato delle frecce d’argento che possono permettersi un passo gara migliore di quello delle Rosse.

La differenza non è molta, e come andiamo già dicendo, si parla di un decimo o poco più, ma il divario resta a favore della W10. A Maranello hanno fatto un lavoro enorme nell’estate chiudendo (quasi) il gap con la Stella, ma evidentemente c’è ancora da lavorare per sfruttare la potenza del motore del Cavallino se due SF90 in testa al primo giro non sono riuscite a imporsi a Città del Messico.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG W10, dettaglio dello sfogo d'aaria posteriore maggiorato

Lewis Hamilton, Mercedes AMG W10, dettaglio dello sfogo d'aaria posteriore maggiorato

Photo by: Giorgio Piola

E va detto che Toto Wolff non aveva riposto troppa fiducia nella gara sud americana, considerando che la trasferta a oltre 2.200 metri era poco adatta alle caratteristiche della W10 a causa dell’aria molto rarefatta che poteva creare problemi di raffreddamento alla power unit Phase 3: non è casuale che proprio Hamilton abbia corso con lo sfogo di aria calda più aperto fra quelli portati in Messico.

Mercedes F1 AMG W10: il posteriore con lo sfogo d'aria più chiuso che è stato provato ma non deliberato da Hamilton

Mercedes F1 AMG W10: il posteriore con lo sfogo d'aria più chiuso che è stato provato ma non deliberato da Hamilton

Photo by: Giorgio Piola

E anche con una evidente perdita di efficienza aerodinamica Lewis ha vinto lo stesso. Va detto che la Mercedes in sede di progetto analizza quali sono le piste del calendario e le loro caratteristiche, deliberando la vettura affinché possa esprimere il suo meglio sulla maggioranza dei tracciati.

Non deve sorprendere, quindi, se i tecnici di Brackley non dedichino troppa attenzione a Città del Messico, piuttosto che a Monte Carlo, appuntamenti che rappresentano un’anomalia nei loro piani di sviluppo.

Si può ben comprendere, quindi, quanto più grande sia stata soddisfazione di vincere con Hamilton anche nei due GP segnati con una croce nei datari della Mercedes, a riprova che la macchina è in grado di esprimere un potenziale maggiore di quello che gli viene attribuito…

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