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Mercedes: l’incertezza su Wolff si ripercuote sul team?

Per il secondo GP di fila la squadra campione del mondo commette gravi errori di valutazione nella gestione di Lewis Hamilton in gara. Sono le prime crepe di un sistema che sente la mancanza di certezze sul futuro del proprio capo?

Toto Wolff, Direttore Esecutivo(Business), Mercedes AMG

Toto Wolff, Direttore Esecutivo(Business), Mercedes AMG

Steve Etherington / Motorsport Images

Toto Wolff plaude alla nomina di Stefano Domenicali a capo della Formula 1, ma l’austriaco ha ammesso di aver puntato a quel ruolo prima che scattasse il veto della Ferrari, sebbene le chiacchiere avviate “non siano mai approdate da nessuna parte”.

L’austriaco aveva intavolato delle trattative con Greg Maffei, CEO di Liberty Media, per diventare l’uomo faro della F1, ma non appena la voce è giunta alle orecchie della squadra del Cavallino sono scattate le perplessità in merito agli evidenti conflitti di interessi: Toto detiene il 30% delle quote del team Mercedes, ha una partecipazione nella Williams che deve essere liquidata e ha un pacchetto azionario dell’Aston Martin che l’anno prossimo farà correre la Racing Point come la sua squadra corse ufficiale.

Liberty Media ha ufficializzato venerdì che Stefano Domenicali, uomo di vertice di Lamborghini ed ex team principal Ferrari, sarebbe diventato da gennaio il nuovo CEO e presidente della F1, subentrando a Chase Carey.

Toto è stato il primo manager sul quale Greg Maffei aveva puntato quando si è preparata l’uscita di Chase, ma non se n’è fatto nulla…

“Penso che tutti sappiano che ci sono state alcune discussioni iniziali con Greg – ha ammesso Wolff a Sochi - , e non è mai approdata da nessuna parte. Non nascondo che con Greg vado d’accordo e ho un gran rispetto per quello che sta facendo, ma amo dove sono: ho capito che il cronometro, la competizione, le corse sono la mia vita. Sono comproprietario del team Mercedes e mi devo dare un pizzicotto ogni singolo giorno”.

"E, comunque, con la mia posizione in F1 non se ne sarebbe fatto nulla, perché la Ferrari non l’avrebbe accettata".

La squadra di Maranello, infatti, ha posto il veto chiedendo che chi va a comandare il Circus non abbia legami diretti con i team per almeno due anni…

"Va bene, hanno questo diritto - ha aggiunto Wolff – è una scelta che rispetto, assolutamente. Probabilmente mi sarei comportato allo stesso modo. Ma oggi penso che abbiano la figura migliore. Stefano è perfetto per il ruolo”.

Ma Wolff cosa farà? Resterà in Mercedes ancora un anno, anche se i negoziati con Ola Kallenius sulla cessione delle quote sono a un punto fermo per la divergenza sul valore da attribuirgli.

La Stella è disposta a liquidarlo con una cifra equiparabile a quella che in proporzione è stata riconosciuta alla famiglia Lauda dopo la morte dell’austriaco, ma Toto ritiene che non sia equa per il suo maggiore impegno nei mondiali che la Casa tedesca ha conquistato.

Si dice che Wolff abbia chiesto una partecipazione in Mercedes HPP, la società di Brixworth che si dedica ai motori, ma i tedeschi non ci sentono perché non sono disposti a cedere alcuna partecipazione del loro gioiello.

C’è chi sostiene che a Toto venga offerto un ruolo non esecutivo nel board della Mercedes, ma questo significherebbe che la squadra di Brackley starebbe cercando un nuovo team principal. Il puzzle non si è ancora delineato: è evidente che qualcosa non quadra se anche Lewis Hamilton per la prima volta ha lasciato intendere che il suo futuro con la Stella potrebbe essere disgiunto da quello del direttore di Mercedes Motorsport.

Noi ci auguriamo che Wolff resti al suo posto perché è il perno intorno al quale il team campione del mondo si è costruito, ma i recenti ripetuti errori della squadra dimostrano che c’è una montante tensione interna che si riverbera sugli uomini chiave…

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