F1 | Mercedes: la Stella torna a brillare grazie al caldo di Miami
Le caratteristiche del circuito cittadino della Florida favoriscono la W13 che soffre i curvoni veloci e la difficoltà nel mandare in temperatura le gomme. Con il caldo la freccia d'argento sembra molto a suo agio e anche le modifiche portate alle ali hanno contribuito a trovare un buon bilanciamento che ha permesso a Russell di stare davanti e a Hamilton di essere quarto.
Foto di: Zak Mauger / Motorsport Images
Nelle prime quattro gare della stagione nel box Mercedes hanno analizzato tutto il possibile per comprendere il male oscuro che ha comportato un’evidente carenza di performance della W13.
Alla quinta tappa stagionale lo scenario si è ribaltato, ma gli interrogativi sono rimasti: per quale motivo George Russell ha concluso la sessione FP2 in prima posizione? Il quesito resta in sospeso, ma l’umore nel box Mercedes è decisamente diverso rispetto a due settimane fa ad Imola.
George Russell, Mercedes W13
Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images
“Non capisco davvero perché siamo stati in grado di iniziare il fine settimana così bene – ha spiegato Russell – sapevamo che le condizioni ambientali di Miami ci avrebbero dato una mano (ieri la temperatura dell’asfalto ha toccato i 57 gradi) viste le difficoltà che abbiamo avuto nel riscaldare le gomme sulle piste precedenti. Questo aspetto sicuramente ha inciso, ma forse i motivi che ci hanno consentito di andar bene sono di più”.
Mercedes W13, dettaglio dell'a nuova la anteriore con la paratia laterale aperta
Photo by: Giorgio Piola
Una delle ragioni la spiega il responsabile delle operazioni in pista Andrew Shovlin: “Abbiamo portato alcuni aggiornamenti aerodinamici (un’ala posteriore a basso drag ed una anteriore modificata) che stiamo ancora valutando, ma nel complesso pensiamo di aver fatto dei progressi”.
A dare una mano alla Mercedes è stato finora anche il layout del circuito di Miami, che non include quelle curve veloci che mandano in crisi le W13. Questo ha consentito di poter abbassare di più la monoposto senza dover fare i conti con un eccesso di saltellamento della vettura.
L'ala posteriore più scarica della Mercedes W13 che ha debuttato a Miami
Photo by: Giorgio Piola
“La giornata ci ha dato probabilmente un’idea di quello che sarebbe il potenziale del nostro progetto senza il problema del porpoising”, ha commentato Toto Wolff, ma quella di Miami è solo una delle 23 piste in calendario, e sia gli ingegneri della Mercedes che i due piloti tirano il freno.
“È solo un venerdì – ha commentato Russell – il decimo di secondo di vantaggio su Leclerc in FP2 non vuole dire nulla, ma sono contento di come è iniziato il weekend di Miami”.
Rispetto a Red Bull e Ferrari, la Mercedes ha avuto la possibilità di completare il programma di lavoro con entrambe le monoposto, ed anche questo aspetto ha giocato a favore di Hamilton e Russell, che hanno potuto girare con due differenti configurazioni aerodinamiche consentendo agli ingegneri di fare un quadro completo delle potenzialità.
A non essere una novità è invece la posizione di Hamilton, quarto, ma a due decimi dal compagno di squadra.
“Sto ancora lottando con la monoposto – ha ammesso Lewis – ma io e George abbiamo provato soluzioni differenti per poi convergere in FP3 sul setup finale”.
Le aspettative sono comunque molto diverse rispetto ad Imola. La Mercedes proverà a riprendersi quel ruolo di terza forza che ha avuto in Australia, e in questo senso un’indicazione positiva è arriva anche dalle brevi simulazioni di gara, long-run in cui Russell si è confermato più lento solo di Leclerc e Perez, ma con Verstappen e Sainz fuori da giochi.
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