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Mercedes: il problema è il basso rake o la power unit?

La Ferrari è la squadra che meno ha perso prestazioni rispetto alle qualifiche del GP del Bahrain 2020: la SF21 beneficia di una nuova power unit che ha fatto crescere anche l'Alfa Romeo. Mercedes e Aston Martin sono, invece, quella che hanno peggiorato di più: nei due team parlano di tagli aerodinamici che hanno condizionato le vetture a basso Rake, ma la sensazione è che la Stella non possa sfruttare il motore a piena potenza. Ecco perché...

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Lewis Hamilton, Mercedes W12

Steve Etherington / Motorsport Images

Le qualifiche del GP del Bahrain hanno evidenziato alcuni dati molto interessanti che meritano di essere analizzati. Il primo elemento che emerge è che fra le simulazioni e i risultati in pista ci sono delle differenze, anche piuttosto marcate.

Le indicazioni che emergevano prima della gara del debutto erano che la Mercedes aveva recuperato il carico aerodinamico che si sarebbe perduto con le nuove regole aerodinamiche che hanno introdotto un taglio sul fondo, la riduzione della larghezza delle alette delle brake duct posteriori e le paratie verticali più corte sotto al diffusore, mentre i fatti hanno dimostrato il contrario.

Oltre alle norme aerodinamiche sono cambiate anche le gomme Pirelli con costruzioni più rigide che, almeno all’inizio, possono essere un po’ meno prestazionali sul giro, fintanto che i team non ne comprenderanno a fondo come devono essere utilizzate.

Sta di fatto che tutti i team hanno perso prestazioni rispetto alle qualifiche del GP del Bahrain di novembre, ma la squadra campione del mondo è quella che ha pagato di più insieme all’Aston Martin.

Anzi, il primo macro dato che emerge è che la Ferrari è stata la squadra che di gran lunga è più cresciuta quest’anno grazie alla power unit 065/6 che sembra un deciso passo in avanti e alla correzione degli errori di progetto che avevano mandato in crisi la SF1000.

E non deve passare in second’ordine il fatto che il salto più grande dietro alla Ferrari lo ha fatto l’Alfa Romeo: la C41 è un’ottima vettura dal punto di vista meccanico, con lacune in fatto di aerodinamica per le carenze di budget, per cui la crescita può essere attribuita molto alla power unit Ferrari.

Ma se la SF21 paga solo mezzo secondo rispetto ai tempi 2020, la Mercedes è un “gambero” che è andato a peggiorare di oltre due secondi, proprio come le sue squadre clienti, Aston Martin e Williams, mentre la McLaren, che ha adottato la power unit di Brixworth quest’anno, ha contenuto la caduta in linea con quella di Red Bull e AlphaTauri, potendo contare su un’unità più potente del motore Renault e su un telaio nuovo pensato per il V6 della Stella.

La MCL35 M ha un’altra caratteristica che la distingue da Mercedes e Aston Martin: la monoposto di James Key è rimasta fedele all’assetto Rake spinto, mentre le altre due sono le sostenitrici del basso Rake.

Otmar Szafnauer, team principal Aston Martin ha acceso i riflettori su un tema: “Sembra che le F1 con un basso Rake abbiano perso circa un secondo al giro contro le monoposto ad alto Rake. Lavoreremo sodo per recuperare, del resto le Mercedes usano la nostra stessa filosofia e sono più veloci di noi. Quindi ci sono prestazioni da tirare fuori e mettere in macchina in più in fretta possibile”.

Il divieto di aprire i binari sul pavimento impedisce di rigenerare la “minigonna pneumatica” utile a sigillare il fondo e le squadre hanno sviluppato soluzioni molto diverse per ritrovare quei valori di downforce perduti.

Il capo della Mercedes, Toto Wolff è in linea con il collega Aston Martin, ma all’analisi aggiunge che la pista del Bahrain offre altre valutazioni da tenere in considerazione come la temperatura ambientale e l’asfalto della pista molto abrasivo che possono avere un impatto sui risultati…

"La nostra macchina non è a posto e in Bahrain non siamo stati eccezionali nemmeno lo scorso anno. Questo è un tracciato che la Red Bull sembra padroneggiare meglio di noi”.

“Dobbiamo ripetere quello che abbiamo fatto negli ultimi anni e cioè capire la macchina e le gomme e ottimizzare ogni dettaglio e poi saremo di nuovo in lotta".

È evidente che Mercedes e Aston Martin hanno puntato su un fondo con le “conchiglie” che non funziona a dovere, ma nel paddock di Sakhir c’è chi ritiene che l’aver messo in evidenza il problema dalla macchina a basso Rake in realtà serva a coprire altro.

Cosa? Una power unit M12 che doveva assicurare un importante aumento di potenza che, invece, in pista non si è visto. Nel paddock del Bahrain c’è chi parla di “derating” nella seconda parte del giro per ovviare a problemi di raffreddamento dell’impianto ibrido, segno che i surriscaldamenti patiti nei test non sarebbero stati ancora risolti.

Il drastico calo delle temperature previsto per la gara, quindi, potrebbe giocare a favore della Mercedes sia in materia di salvaguardia delle gomme, sia a tutela dell’affidabilità della power unit. Ma con quanti cavalli in meno deve competere la Stella? Questa è la domanda a cui dare una risposta…

GP del Bahrain: differenze prestazionali 2020 - 2021

Team Differenza
Ferrari 0”541
Alfa Romeo 1”217
Red Bull 1”319
AlphaTauri 1”361
McLaren 1”385
Alpine 1”832
Williams 2”022
Mercedes 2”121
Aston Martin 2”279
Haas 2”338

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