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Mercedes: il futuro di Hamilton si deciderà al GP di Monaco

La Mercedes non vuole che la discussione sull'eventuale rinnovo di Lewis possa trasformarsi di nuovo in un tormentatone come l'anno scorso: Wolff inizierà presto a parlare del rinnovo con il sette volte campione del mondo, consapevole che dovrà fare coppia con un compagno scomodo come George Russell. Se Hamilton dovesse ritirarsi allora avrebbe una chance di restare ancora un anno Bottas che, diversamente, sarà fuori dalla squadra della Stella.

Lewis Hamilton, Mercedes AMG F1

Foto di: Daimler AG

Non diventerà un tormentone come quello dello scorso rinnovo contrattuale di un anno che si è protratto fino a febbraio, due mesi dopo la naturale scadenza del contratto. Lewis Hamilton è consapevole che dovrà decidere cosa fare del suo futuro piuttosto presto per dare modo alla Mercedes di attuare i suoi piani in vista di un 2022 che potrebbe rompere quella superiorità tecnica dimostrata dalle monoposto della Stella dall’inizio dell’era ibrida ne 2014.

L’intenzione, insomma, è di non dare il via a una saga con puntate infinite, ma di trovare un punto d’incontro per il GP di Monaco in programma nel Principato nell’ultima settimana di maggio.

Perché la posizione di Lewis potrebbe avere un effetto a cascata sulle decisioni della line up di Brackley del prossimo anno.

Toto Wolff, team principal Mercedes, vuole vederci chiaro dopo la disputa di alcuni Gran Premi, ma è molto chiaro qual è l’indirizzo che arriva da Stoccarda: nel 2022 il presidente del Gruppo Daimler, Ola Kallenius, vuole che sulle frecce nere ci sia George Russell, il giovane inglese che è visto come l’erede designato di Hamilton sulla macchina campione del mondo.

Se l’epta campione decidesse di “assaggiare” le monoposto a effetto suolo, allora il sacrificato sull’altare di Russell sarebbe Valtteri Bottas. Il finlandese ha solo un anno di contratto e sa benissimo che si gioca il posto se offrirà anche quest’anno una stagione molto altalenante come quella 2020, sebbene conclusa al secondo posto nel mondiale piloti.

Quindi, dando per scontato che ci sarà l’ingresso di George nel team ufficiale (sarebbe il primo innesto di un pilota allevato nell’Academy Mercedes), bisognerà vedere se andrà a fare lo sfidante del pluri iridato, oppure se Lewis dovesse decidere per il ritiro, allora Valtteri potrebbe avere una chance di allungare la sua carriera nel team di Brackley, aggiungendo una sesta stagione con la Stella, se non ci sarà la tentazione di Mercedes di andare a prendere Max Verstappen dalla Red Bull Racing, per dare vita a un dream team.

"Abbiamo convenuto di voler riprendere le discussioni sul rinnovo del contratto molto presto quest'anno – ha spiegato Toto Wolff - , per evitare una situazione scomoda come quella del 2020. È proprio per questa ragione che con Lewis abbiamo stipulato un contratto di un solo anno, per permetterci di discutere del suo futuro nelle corse e al di fuori di esse per un giusto tempo”

"In effetti, penso che se Lewis continuerà a correre, vorrà farlo insieme a noi. Dunque ne parleremo a breve. Con Valtteri sappiamo esattamente quello che abbiamo e lo apprezziamo, ma ci troviamo di fronte a importanti cambiamenti perché cambieranno le monoposto e le regole, per cui dovremo prendere la giusta decisione per la squadra del futuro. Ne parleremo con i due piloti e poi prenderemo le nostre decisioni”.

È evidente che il pallino ce l’ha in mano Hamilton, ma a 37 anni avrà voglia di mettere in discussione tutto quello che ha costruito di mirabile accettando il confronto diretto con Russell. Il giovane di King’s Lynn sembra avere le stimmate del campione: è bastato vederlo in azione solo in un GP con la Mercedes, per dare sfoggio del suo enorme potenziale.

Lewis si troverebbe nel ruolo che ebbe Fernando Alonso nel 2007 quando lo spagnolo alla McLaren accettò il confronto con un giovanissimo Hamilton, perdendolo. La motivazione del campione del mondo sembra intatta, anche se l’idea di affrontare stagioni di 23 GP non piace troppo a chi vive un’esistenza molto intensa anche al di fuori della Formula 1.

Il britannico, paladino della lotta contro il razzismo e, in generale, delle diseguaglianze vorrà ancora sfruttare la piattaforma della F1 per arrivare ai fan con i suoi messaggi di natura sociale, oppure dedicherà anima e core alla fondazione che la Mercedes ha attivato seguendo la forte spinta che è arrivata dal pilota di Stevenage. Probabilmente la risposta sta tutta lì…

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