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F1 | Mercedes: Hamilton doppiato diventa un caso

Se Russell ha conquistato un brillante quarto posto con la deludente W13, lo stesso non si può dire per il sette volte campione del mondo: Lewis, dopo aver valutato le ultime modifiche che non hanno cambiato il rendimento della freccia d'argento, è parso demotivato. E' stato solo un episodio o una presa di posizione? Toto Wolff difende il suo pilota, ma i tecnici di Brackley sapranno trovare la chiave per far funzionare la monoposto?

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Foto di: Erik Junius

È già accaduto in passato, ma fa sempre notizia quando un campione del mondo si ritrova a remare nelle retrovie. Se poi a farlo è il pilota più vincente nell’intera storia della Formula 1, è inevitabile che scattino processi, per lo più affrettati, e analisi per cercare di capire cosa è accaduto.

Lewis Hamilton ha concluso il Gran Premio dell’Emilia Romagna al tredicesimo posto, doppiato, la stessa posizione occupata in qualifica ed una in più rispetto all’ordine d’arrivo della gara sprint di sabato. Nell’insieme emerge uno dei peggiori weekend in Formula 1 mai disputati dal sette volte campione del mondo.

George Russell, Mercedes-AMG

George Russell, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

È vero, la W13 non passerà certo alla storia come una delle migliori Mercedes, ma il bottino finale di Hamilton stride molto nel confronto con quanto ottenuto dal compagno di squadra George Russell, ottimo quarto sotto la bandiera a scacchi di ieri grazie ad una gara brillante e una tenace difesa finale su Valtteri Bottas.

Che succede a Lewis? La domanda diventa interessante soprattutto se proiettata nello scenario del mondiale che riprenderà tra due settimane a Miami, dove (sembra incredibile…) Hamilton sarà sotto esame.

Un fine settimana da dimenticare può capitare, è accaduto e accadrà ancora a tanti piloti, campioni inclusi, ma resta da capire se si tratta di un ‘weekend-no’, o se Hamilton sta imboccando una spirale negativa dopo aver capito che la W13 non gli consentirà di proseguire la sua striscia vincente.

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Facendo un passo indietro di due settimane, nel Gran Premio d’Australia Lewis avrebbe meritato il podio, a scipparglielo è stata la safety car che ha permesso a Russell di fare il suo pit-stop in metà del tempo, scavalcando così il compagno di squadra.

Hamilton il podio lo ha conquistato in Bahrain, approfittando dello stop delle due Red Bull ma confermandosi davanti a Russell, mentre la tappa di Jeddah è stata totalmente a vantaggio del giovane inglese, sia in qualifica che in gara.

Imola, però, è stata un’altra cosa, perché Hamilton nell’arco di tutto il weekend non è mai stato in grado di agganciare la top-10, troppo anche per un pilota che (secondo alcuni addetti ai lavori) potrebbe essere demotivato.

Mercedes W13: i tre convogliatori di flusso ai lati della scocca, ma non hanno dato grandi risultati a Imola

Mercedes W13: i tre convogliatori di flusso ai lati della scocca, ma non hanno dato grandi risultati a Imola

Photo by: Giorgio Piola

Ma per la maggior parte del paddock, che sorprendentemente sembra dispiaciuta per la situazione in cui si trova Lewis, quello appena concluso è un fine settimana da dimenticare, e molti sono convinti che già da Miami sarà un’altra storia, fermo restando la forma tecnica non ottimale della Mercedes.

Oggi Hamilton è nella sede di Brackley, per uno dei debriefing più importanti degli ultimi anni. Ieri dopo la corsa è apparso incredulo e un po' frastornato, reduce da 63 giri che sono stati per lui un vero calvario.
“È stato frustrante non riuscire a passare (Gasly) per così tanti giri – ha commentato – ci ho provato ma non mi sono mai trovato nella posizione per piazzare l’attacco. Non so davvero cosa dire, sicuramente è un momento non facile, ma almeno George ha ottenuto dei punti per la squadra. Quindi mi scuso con tutti per non essere stato in grado di farlo. Miami? Non posso dire di non vedere l’ora di essere in pista, almeno non adesso, ma durante la settimana raggiungerò uno stato d'animo più positivo”.

Toto Wolff, Team Principal Mercedes AMG

Toto Wolff, Team Principal Mercedes AMG

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

La Mercedes si è raccolta intorno al suo pilota, e Toto Wolff dopo la gara è stato abile nel trovare una chiave di lettura (anche credibile) per provare a spiegare la differenza tra l’anonimo Gran Premio di Lewis e la bella corsa di Russell.
“Non è giusto parlare di un suo crollo – ha sottolineato il team principal della Mercedes – sono le prestazioni della macchina ad essere al minimo. Parliamo di un sette volte campione del mondo, parliamo di un pilota che qualche mese fa in Brasile ha disputato una corsa leggendaria, Lewis è il miglior pilota al mondo, semplicemente non ha una macchina che gli consente di fare ciò che potrebbe e vorrebbe fare”.

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03 davanti a Lewis Hamilton, Mercedes W13

Pierre Gasly, AlphaTauri AT03 davanti a Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Carl Bingham / Motorsport Images

Resta però il nodo della differenza di prestazioni nel confronto con Russell, che Wolff spiega così:
“Quando c'è un ‘treno’ DRS come quello che abbiamo visto sia nella gara sprint che nel Gran Premio si resta semplicemente imprigionati, diventa impossibile sorpassare. Penso che Lewis avesse molto più ritmo di Gasly, Albon e molti altri piloti che lo precedevano, ma se non hai la velocità in rettilineo non puoi passare".

"George che ha fatto una gara eccezionale innescata dalle le cinque posizioni guadagnate nel primo giro e l'ha poi gestita molto bene con una vettura che non era messa a punto in modo ottimale, sono colpito da quanto sta facendo. È riuscito a passare Magnussen, ma in quel momento la Haas non aveva il DRS, e questo fa tanta differenza per noi oggi”.

La difesa di Wolff è tipica di un team principal che vuole spegnere sul nascere ulteriori motivi di tensione, ma qualche dubbio resta sulle motivazioni di Lewis.

La grinta con cui ha cercato il terzo posto ad Albert Park sembra aver lasciato posto ad una rassegnazione, almeno per quanto riguarda gli obiettivi stagionali.
“Non possiamo realisticamente pensare di essere in corsa per questo campionato – ha commentato dopo la gara sprint di sabato – siamo fuori dai giochi e credo che ci siano pochi dubbi al riguardo”.

La paura maggiore di Hamilton è quella di vedere la Mercedes mettere da parte il progetto W13 e spostare le risorse sul 2023.

George Russell, Mercedes-AMG

George Russell, Mercedes-AMG

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

Uno scenario che sarebbe non gradito ma accettabile per Russell, 24 anni all’anagrafe e con un futuro ancora molto lungo davanti a sé in cui poter raccogliere i frutti di una decisione dolorosa. Lewis, classe 1985, sa di avere ancora poco tempo a disposizione, e perdere un anno non è cosa facile da accettare.

Anche se a Brackley dovessero far centro portando in pista un progetto vincente, la prossima stagione Russell potrà contare su un anno d’esperienza nella squadra ed una fame tipica di chi ambisce a piazzarsi ai vertici assoluti. Una prospettiva non delle migliori, anche per Lewis Hamilton.

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