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Mercedes: gli errori di Hamilton complicano i piani iridati

La squadra di Brackley doveva monopolizzare la prima fila nel GP della Russia per sfruttare la partenza di Verstappen in ultima fila. E, invece, Lewis scatterà quarto e Bottas settimo. L'inglese sbatte all'ingresso della pit lane e rallenta il passaggio alle gomme slick: i due piloti delle frecce nere sono gli unici a non riuscire a fare due giri di lancio per mandare gli pneumatici in temperatura e non migliorano i tempi con le intermedie.

I membri del team Mercedes aiutano Lewis Hamilton, Mercedes W12, nella pit-lane

I membri del team Mercedes aiutano Lewis Hamilton, Mercedes W12, nella pit-lane

Charles Coates / Motorsport Images

Oggi a Sochi abbiamo assistito ad un clamoroso harakiri. Al momento la Mercedes non ha pagato alcun conto ad un sabato da dimenticare, ma i piani che prevedevano una ‘doppietta’ russa a portata di mano si sono complicati.

Il sabato di Sochi sembrava essere il più semplice del 2021 per Hamilton e Bottas, consci di avere a disposizione un potenziale tecnico di valore assoluto e certi di non doversi guardare le spalle da Max Verstappen. Insomma, una giornata in cui un lavoro ordinario avrebbe assicurato il massimo risultato.

Le condizioni non erano delle più semplici, a causa della pista umida con cui è iniziata la qualifica, ma soprattutto Hamilton ha trovato un ritmo impeccabile gestendo al meglio il grip garantito dalle gomme intermedie: primo sia in Q1 che in Q2 (sempre davanti a Bottas) e leader anche dopo il primo ‘run’ della Q3, con sette decimi di margine sul sorprendente Lando Norris.

Tutto nella norma, fino a quando George Russell ha anticipato tutti per il secondo ed ultimo ‘run’ uscendo dai box con un set di gomme slick. Un azzardo? Sì, ma consapevole, visto che già al termine della Q2 la traiettoria percorsa dalle monoposto si stava progressivamente asciugando.

I riscontri di Russell non sono stati subito eccezionali, ma il pilota della Williams non ha evidenziato grandi problemi nel gestire la monoposto. Un’indicazioni cruciale, che hanno colto (chi prima, chi un po' dopo) tutte le altre squadre.

La Mercedes ha atteso qualche attimo in più prima di richiamare i suoi piloti ai box per il passaggio alle slick, una scelta comprensibile con Hamilton (leader della classifica in quel momento) molto meno con Bottas, che si trovava in terza posizione dietro Norris dopo il primo run con gomme intermedie.

Poi il fattaccio, con Hamilton che nel tornare ai box urta il muro che delimita il lato sinistro dell’ingresso in pit-lane, e da qui la necessità di sostituire la sua ala anteriore proprio mentre Bottas approcciava a sua volta il box per il cambio gomme.

Per quanto i meccanici Mercedes siano stati freddi nel gestire una situazione diventata di colpo complessa, l’imprevisto è costato un minuto più del previsto a Hamilton nonché trenta secondi anche a Bottas. Un ritardo che non ha consentito ai due piloti di completare il secondo giro di riscaldamento, indispensabile per portare in temperatura le gomme soft.

La mancanza di grip ha così condannato le due Mercedes, unico team di vertice a non riuscire ad abbassare i tempi ottenuti in precedenza con le intermedie. Risultato: Hamilton quarto e Bottas settimo.

“Anche senza la toccata di Hamilton non saremmo riusciti a fare due giri”, ha commentato a caldo Toto Wolff, ma è un’analisi che non trova conferma nei dati.

La sbavatura di Lewis ha complicato molto i piani Mercedes, e di fatto ha fatto sfumare la possibilità di poter monopolizzare la prima fila.

Nel team campione del Mondo parlando di “circostanze sfortunate”, ma in realtà è un’altra sbavatura di Lewis che si aggiunge ad una lista che (trattandosi di Hamilton) inizia ad essere inaspettatamente lunga. Lo stesso Lewis ha inizialmente rifiutato l’invito del suo ingegnere Peter Bonnigton a passare alle slick, per poi cambiare idea poco dopo.

“Ho commesso un errore in pit lane e sono incredibilmente deluso – ha commentato con onestà Hamilton - fino ad allora stava andando tutto bene, e sono davvero dispiaciuto per tutta la squadra che sta lavorando qui in pista e a casa, perché ovviamente non è quello che ti aspetti da un campione. Ma ora non posso farci più nulla, domani farò del mio meglio per cercare di rimediare”.

La delusione è emersa in modo chiaro anche dalle parole di Bottas, che dopo un venerdì che lo aveva visto in grande forma, si ritroverà a prendere il via dalla quarta fila della griglia di partenza: “Non era possibile far funzionare le gomme dopo un solo giro di warm-up, il problema è stato solo questo”.

Analisi corretta, quella del finlandese, visto che tutte le monoposto che lo hanno preceduto hanno effettivamente percorso due giri per portare in temperatura il set di soft.

Riavvolgendo il nastro, e tornando alla pura performance vista in pista, le due Mercedes hanno ovviamente tutto ciò che serve per puntare domani alla vittoria con Hamilton e al podio con Bottas. Ma sarà un percorso meno semplice del previsto, nel quale servirà una partenza perfetta (e Hamilton quest’anno non si è confermato uno starter provetto), una prima curva senza imprevisti, ed una velocità di punta in grado di poter agevolare il sorpasso di una McLaren e una Ferrari.

Tutti ostacoli superabili, ma serve un lavoro senza sbavature, e proprio Hamilton quest’anno di sbavature ne ha collezionate un po'.

Non dovrebbero invece essere ingenti i danni legati ad una toccata contro le barriere che Lewis ha rimediato nel giro finale.
“Spero che la macchina sia a posto – ha commentato Hamilton – mi aspetta una gara in salita ma voglio vedere questi imprevistio come una prova da superare, e per quanto mi senta malissimo in questo momento, trasformerà queste energie in positivo, e cercherà di dare il mio meglio domani”.

Se Lewis riuscirà a transitare al comando sotto la bandiera a scacchi di domani, ad attenderlo non troverà solo la leadership del Mondiale e la vittoria numero 100 della sua carriera, ma anche una spugna da passare su un sabato da dimenticare.

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