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Mercedes: già recuperato il taglio dell'aerodinamica 2021

La squadra di Brackley nel lavoro al CFD e in galleria del vento ha già ritrovato il carico aerodinamico di quest'anno sulla W11 che correrà l'anno prossimo, nonostante le limitazioni al fondo e al diffusore posteriore decise dalla FIA che dovrebbero costare un 10% di downforce. I tecnici di James Allison hanno già chiuso il gap e potranno contare anche su una power unit capace di circa 25 cavalli in più. Chi potrà mettere in discussione la loro supremazia?

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Lewis Hamilton, Mercedes F1 W11

Steve Etherington / Motorsport Images

La Mercedes fa letteralmente paura: è una macchina da guerra che non ha alcuna intenzione di fermarsi. Stando ad alcune indiscrezioni che sono filtrate da Brackley la squadra campione del mondo per la settima volta di fila nel campionato Costruttori avrebbe già recuperato il carico aerodinamico che la FIA ha intenzione di tagliare sulle monoposto del prossimo anno.

Gli sviluppi che sono stati portati in galleria del vento hanno dato dei risultati straordinari, perché la W11 che inizierà la prossima stagione avrà una downforce non inferiore a quella delle frecce nere che stanno dominando questo 2020.

La Federazione Internazionale aveva approvato una riduzione del carico aerodinamico che doveva essere del 10% grazie alla scomparsa degli slot sul fondo e al taglio di una parte del marciapiede davanti alle ruote posteriori.

A questo provvedimento, in seguito, è stato aggiunto l’intervento sul diffusore posteriore con le paratie verticali che devono essere più corte di 50 mm rispetto al piano di riscontro e alla riduzione dei flap che compongono la brake duct posteriore.

Ebbene, la portata di questi interventi legislativi approvati da tutte le squadre e proposti dalla Ferrari sarà nulla, visto che la Stella ha già ritrovato i valori di carico record che caratterizzano le W11.

E, dunque, bene ha fatto la Pirelli a sviluppare delle nuove carcasse delle gomme con un costruzione più rigida, perché la Casa milanese avrebbe rischiato di andare in crisi con l’obbligo di schierare gli stessi prodotti già omologati nel 2019.

Il calo di downforce era stato voluto dalla FIA proprio per preservare la vita degli pneumatici ed evitare che per mantenere gli standard di sicurezza i tecnici della Bicocca fossero costretti a ricorrere a pressioni di gonfiaggio maggiori, tali da rendere le monoposto più scivolose.

Tutti i team avranno modo di provare nelle libere 2 del Bahrain e di Abu Dhabi le coperture che sono state omologate il 2 novembre, ma bene ha fatto la Casa milanese a mettersi dalla parte dei bottoni deliberando nuove specifiche degli pneumatici, perché gli aerodinamici di Brackley hanno scoperto che ci sono ampi margini di sviluppo sulla vettura campione del mondo, tutt’altro che arrivata al limite del suo sviluppo.

Se consideriamo che anche le informazioni relative alle nuova power unit che è in gestazione a Brixworth indicano degli sviluppi molto interessanti in materia di nuovi materiali e carburante, è facile prevedere un grosso salto prestazionale che, sostanzialmente a parità di regole, non dovrebbe permettere il guadagno di un secondo sulle vetture che già sono le più veloci di sempre nella storia della Formula 1.

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