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Mercedes: ecco perché la F1 resta un affare

La squadra di Brackley nel 2019 ha fruttato un budget di 338,4 milioni di sterline: l'utile è stato di 14,7 milioni di sterline, mentre le spese sono arrivate a 333,2 milioni di sterline, vale a dire una cifra tripla di quella che sarà concessa dal Budget cap di F1 che scatterà nel 2021. Il Gruppo Daimler investe solo 30 milioni come contributo di marketing che genera un ritorno pubblicitario misurato in 5,4 miliardi di dollari.

Distintivo Mercedes sulla Mercedes F1 W11 Halo

Foto di: Steve Etherington / Motorsport Images

Non sarà un periodo facile quello che attende la Mercedes: la squadra che domina la F1 dall’inizio dell’era ibrida è una gallina dalle uova d’oro, ma dal prossimo anno, con l’entrata in vigore del Budget cap sarà costretta a dare una grande sforbiciata ai propri costi, arrivando a un terzo delle spese sostenute nel 2019, vale a dire 333 milioni di sterline.

Se consideriamo che il limite che sarà introdotto dalla FIA nel 2021 scenderà a 145 milioni di dollari, pari a 108 milioni di sterline è facilmente comprensibile che potrebbe creare dei contraccolpi in una struttura che genera utili dall’attività in F1.

È vero che certi costi non saranno computati (i tre stipendi più alti a livello dirigenziale, i contratti dei piloti oltre alle spese di marketing e di trasferte), ma il rimbalzo sarà importante.

Dai dati resi noti in questi giorni emerge che il team di Brackley riconosce alla struttura di Brixworth dove si fanno i motori il pagamento di un leasing per la fornitura delle power unit, per cui i costi di Mercedes HPP sono scorporati, essendo due aziende del tutto distinte sebbene facciano parte dello stesso gruppo e contribuiscano entrambe ai successi a raffica di Lewis Hamilton e Valtteri Bottas.

Con il mondiale 2019 il team della Stella ha prodotto un reddito come non mai: la Mercedes, infatti, ha raccolto un budget di 363,6 milioni di sterline, mentre nel 2018 era arrivata a 338,4 milioni di sterline.

Le entrare derivano principalmente dalle sponsorizzazioni e dal montepremi della F1, tanto che il contributo che è stato elargito dalla Casa madre, il Gruppo Daimler, è stato inferiore a 30 milioni di sterline, un investimento esiguo di marketing se rapportato con il ritorno pubblicitario che è stato calcolato in 5,4 miliardi di dollari da dividere ovviamente con tutti i partner.

Come abbiamo detto i costi sono cresciuti a 333,2 milioni di sterline nel 2019, ma i profitti sono aumentati a 14,7 milioni di sterline, rispetto ai 12,7 milioni dell’anno prima.

L’incremento delle cifre è dettato essenzialmente dalla nascita di Mercedes-Benz Applied Science, la divisione nata nel 2019 che ha come suo primo cliente INEOS, lo sponsor 2020, con il quale ha portato avanti le collaborazioni in Coppa America di vela e nei programmi di ciclismo.

L’organico, per adempiere anche ai nuovi filoni di ricerca, è arrivato a 1.016 persone contro le 968 del 2018: lo scorso anno si sono aggiunte 48 addetti per soddisfare le richieste di progettazione, produzione, ingegneria e dell'amministrazione. Il costo totale del personale è stato di 95,3 milioni di sterline.

Toto Wolff ha specificato che il team ha guadagnato il 23,6% dei proventi derivanti dai diritti tv della F1 e la visibilità ottenuta nel mondo ha permesso a Mercedes di diventare l'ottavo marchio più prezioso al mondo.

Mentre il team delle frecce nere si prepara a vincere il settimo titolo sia nel mondiale piloti che Costruttori, il manager austriaco deve mettere mano alla scure per assicurare la massima competitività nel 2021 quando entrerà in funzione il nuovo regolamento finanziario della FIA che si aggiunge a quello tecnico e sportivo.

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