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Mercedes e Red Bull: chi saprà gestire meglio l'imprevisto?

I contendenti del mondiale sono raccolti in meno di un decimo dopo le prove libere di Spa, ma Mercedes e Red Bull stanno lavorando con approcci molto diversi per affrontare il weekend belga che rischia di essere fortemente condizionato dalla pioggia. Scopriamo come si sono mosse le squadre di Hamilton e Verstappen in un risiko che è solo all'inizio.

Max Verstappen, Red Bull Racing RB16B, assistito dai marshals

Foto di: Steven Tee / Motorsport Images

Negli anni le squadre di Formula 1 hanno lavorato per depennare la parola ‘imprevisto’ dal dizionario, tutto deve essere programmato e a qualsiasi condizione deve corrispondere un piano già definito. Ma, per quanto le simulazioni abbiano ormai coperto tutti gli scenari possibili, questo weekend a Spa gli ingegneri saranno chiamati a prendersi un ‘rischio’, più o meno calcolato ma non del tutto definito.

La variabile ‘impazzita’ è il meteo, ovvero l’impossibilità di prevedere se qualifiche e gara di disputeranno su pista asciutta o bagnata, una situazione che abbinata alla particolare conformazione del circuito belga, crea un rebus di difficile soluzione che imporrà inevitabilmente una scelta sui valori di carico aerodinamico.

La prima giornata di attività in pista ha riproposto (per ora) i valori in campo visti nella tappa ungherese che ha preceduto la pausa estiva, ovvero Mercedes e Red Bull davanti a tutte e racchiuse in un decimo di secondo.

Il “per ora” è obbligatorio per diversi motivi, ad iniziare dalle ragioni che hanno impedito a Hamilton e Bottas di sfruttare le gomme soft nella simulazione di qualifica. Entrambi, come da programma, allo scadere dei 30 minuti della sessione FP2 sono scesi in pista con le soft per la simulazione di giro veloce, ma un po' a sorpresa non sono riusciti a migliorare il tempo ottenuto con le medie, crono comunque sufficienti a mantenere Bottas secondo (a 41 millesimi da Verstappen) e Hamilton terzo, a 31 millesimi dal compagno di squadra.

Il motivo delle difficoltà incontrate dalle due Mercedes è legato al warm-up delle gomme soft, che non ha funzionato come previsto. L’abbinamento dei valori di carico aerodinamico ed il numero dei ‘wave’ (i zig-zag che vediamo fare a tutti i piloti nel giro di lancio) non è stato corretto, e nel secondo settore sia Hamilton che Bottas hanno pagato una mancanza di grip cruciale su una pista come Spa.

Nulla di grave, ma di fatto non è stato possibile verificare il potenziale delle Mercedes sul giro veloce. Le due bandiere rosse innescate da Leclerc e Verstappen nella fase finale della FP2 non hanno poi consentito di verificare il passo gara, limitato a due soli giri lanciati che hanno confermato Bottas come più veloce davanti a Max e Lewis.

Red Bull e Mercedes hanno scelto due filosofie diverse di setup, arrivate di fatto allo stesso risultato in termini cronometrici. La Red Bull ha privilegiato con Verstappen un'ala molto scarica, potendo contare sulla maggiore downforce per percorrere al meglio il secondo settore, Mercedes la velocità di punta che si sposa meglio con il primo e terzo tratto, scelta rivista in parte nella sessione pomeridiana.

“È molto difficile trovare l’equilibrio perfetto – ha spiegato Hamilton – sai che se andrai bene nel primo e terzo settore soffrirai nel secondo, e viceversa. Ma anche per questo motivo Spa è un grande circuito”.

In Mercedes vorrebbero puntare su un assetto più scarico, in modo da poter contare in gara su una velocità di punta indispensabile per difendersi o attaccare alla staccata in fondo al rettilineo del Kemmel, ma c’è il rischio pioggia.

“Con la pista bagnata ovviamente serve più downforce possibile – ha ribadito Hamilton – ma se poi non dovesse piovere, allora si diventa bersagli facili sui rettilinei. Quindi dovremo essere molto, molto attenti e cauti nelle modifiche e nelle scelte di setup che faremo domani, avranno un impatto importante sul risultato finale”.

Meno dubbioso (almeno in apparenza) Verstappen, autore di una buona giornata conclusa però con un’uscita di pista alla curva 5 che ha chiuso in anticipo la sessione FP2. “Non so ancora bene cosa sia successo – ha commentato l’olandese – di colpo ho perso il posteriore. Ma al di là di questo episodio la giornata è stata molto buona, un inizio di weekend decisamente positivo”.

In casa Red Bull si è lavorato su due fronti, differenziando le prove di carico aerodinamico sulle monoposto di Perez e Verstappen, ma è stato soprattutto il messicano a provare diverse soluzioni.
“Non ho voluto cambiare molto – ha confermato Max – ho avuto subito un buon feeling con la monoposto. Resta l’incognita legata alle condizioni di pista bagnata, sulla quale non abbiamo ancora davvero girato. È difficile capire come ci comporteremo con la pioggia, ma credo sia un problema di tutti, e sarà anche molto interessante in vista del proseguimento del weekend”.

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