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F1 | Mercedes: a Baku meno porpoising, ma più bottoming

James Wowles, stratega del team di Brackley, nel de-briefing dopo Baku ha spiegato quali sono state le difficolta della W13 sulla pista azera: se il saltellamento della freccia d'argento è stato minitigato per il porpoising, si è presentato il fenomeno dovuto al fondo che rimbalzava sull'asfalto per un assetto di base sbagliato nelle sospensioni che ha costretto Russell e Hamilton di lottare con vetture inguidabili.

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Foto di: Andy Hone / Motorsport Images

“Sono contento di dirvi che Lewis questa mattina è qui nella sede di Brackley, ho trascorso alcune ore con lui e sta bene, tornerà in macchina a Montreal”. A tranquillizzare i fans di Hamilton è stato James Vowles, che nel consueto briefing post-gara ha fatto luce sui problemi accusati dalla Mercedes a Baku, ad iniziare proprio dall’eccessivo saltellamento delle W13.

“Abbiamo spinto troppo oltre il pacchetto tecnico e di conseguenza ciò che hanno dovuto affrontare i nostri piloti – ha confessato Vowles – li abbiamo messi in una situazione di notevole disagio e non lo faremo più”.

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Lewis Hamilton, Mercedes W13

Photo by: Steve Etherington / Motorsport Images

La curiosità maggiore che emerge dall’analisi dello stratega della Mercedes riguarda i motivi che hanno portato Hamilton e Russell a dover lottare per tutto il weekend con una monoposto saltellante ai limiti della guidabilità.

Il tutto dopo che a Barcellona i tecnici della squadra avevano quasi festeggiato l’efficacia di nuovi sviluppi, che da quanto visto a Montmelò avevano definitivamente risolto il problema del porpoising. Quanto emerso a Baku è sembrato un brusco ritorno al passato, ma Vowles descrive uno scenario differente.

George Russell, Mercedes W13

George Russell, Mercedes W13

Photo by: Red Bull Content Pool

“Iniziamo col dire che ogni circuito influisce in modo differente su questo aspetto. Tra tutte le piste su cui abbiamo fatto tappa finora, direi che quella di Baku per noi è stata indubbiamente la peggiore così come Barcellona la migliore, sono due tracciati che hanno evidenziato i punti di forza e le debolezze del nostro pacchetto tecnico. Credo che valga però la pena capire le differenze tra porpoising, bouncing e bottoming, tre parole che quest’anno sentiamo spesso e che vengono associate di frequente allo stesso problema”.

“Nelle prime gare della stagione abbiamo sofferto molto di porpoising, ed è stato fatto un enorme sforzo per portare in pista a Barcellona un pacchetto di evoluzioni per risolvere questo problema, e sono fiducioso che abbiamo fatto un passo avanti".

Mercedes W13: la sospensione anteriore

Mercedes W13: la sospensione anteriore

"A Barcellona la macchina si è confermata stabile e siamo riusciti ad abbassarla, e questa è la chiave, siamo stati in grado di lavorare sul setup e diminuendo l’altezza da terra sono arrivate le prestazioni. Passando a Baku, quello che purtroppo abbiamo scoperto è un secondo problema, che prima dello scorso weekend era stato mascherato dal primo. Sono certo che abbiamo fatto un passo avanti in termini di porpoising, ma abbiamo chiaramente visto rimbalzare la monoposto in un modo quasi identico a quanto visto fino a Barcellona, ma c'è una sottile differenza”.

“Ora stiamo lavorando con una monoposto più bassa, grazie alla risoluzione del primo problema, ma proprio per questo emerge un forte rimbalzo, un problema di bottoming, ed è quello che si è visto a Baku".

"Abbiamo iniziato il weekend cercando di abbassare la monoposto, pagando però un prezzo ad ogni sconnessione della pista. È chiaro è che abbiamo ancora un lungo percorso da affrontare per tornare a combattere nelle prime posizioni, ma confermo che ci saranno piste sulle quali cui la situazione sarà molto diversa”.

Nel Gran Premio di Spagna gli ingegneri della Mercedes sono riusciti per la prima volta in stagione a impostare dei setup più estremi, soprattutto sul fronte delle sospensioni. Quanto visto a Baku è il risultato di un assetto al limite, in cui il fondo della monoposto arriva a colpire l’asfalto poiché le sospensioni arrivano a fine corsa.

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“Non ci aspettavamo di tornare indietro così tanto come è accaduto a Baku – ha concluso Vowles - ma il lato positivo è che abbiamo capito nuovi aspetti in merito al comportamento della monoposto. A Montreal non mi aspetto differenze sostanziali rispetto ai valori in campo visti a Baku, Red Bull e Ferrari saranno ancora il punto di riferimento con cui dovremo confrontarci, ma non credo che ci sarà ancora il divario visto lo scorso weekend”.

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