Stupefacente, soprendente: si possono usare solamente aggettivi di questo tipo per descrivere quello che ha fatto
Kevin Magnussen a
Melbourne. All'esordio assoluto in
Formula 1, il giovane pilota danese ha piazzato la sua
McLaren in seconda fila in qualifica e poi in gara ha conquistato il gradino più basso del podio.
Risultato reso ancora più prezioso dal fatto che un risultato di questo tipo mancava alla squadra di Woking da oltre un anno (nessun podio nel 2013) e dall'aver messo dietro un compagno esperto e veloce come
Jenson Button.
Arrivato in conferenza, il figlio d'arte era quasi incredulo: "
Non riesco a crederci. Non è una vittoria, ma per me è come se fosse tale. Il team viene da una stagione molto difficile, ma durante l'inverno ha lavorato molto duramente ed ha saputo reagire. Non era facile fare tanto bene con un esordiente, ma mi hanno fatto sentire a casa da subito e mi hanno preparato al meglio, quindi non avrei davvero potuto chiedere di più".
Nel finale ha anche provato ad andare ad insidiare il secondo posto di
Daniel Ricciardo, ma non è riuscito a concretizzare il sorpasso: "
Credo che io e Daniel avessimo un passo piuttosto simile. Poi si può lavorare con la gestione del motore per cercare di spingere di più in alcuni giri e magari ti obbliga a gestire un po' di più in altri. Questo credo che renda tutto un po' più eccitante e crea delle buone opportunità per superare, ma oggi non ci è bastato. Non ero abbastanza veloce per recuperare Daniel".
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