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Meeting Pirelli: ci vuole il "miracolo" della Modonnina?

A Milano domani si incontrano Ecclestone, Todt, i team e alcuni piloti. Si parlerà di gomme ma non solo...

Paul Hembery, Direttore Pirelli Motorsport

Foto di: XPB Images

Felipe Massa, Williams F1 Team
Felipe Massa, Williams FW37
Felipe Massa, Williams FW37
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 with the media
Felipe Massa, Williams FW37
Sebastian Vettel, Ferrari
Nico Rosberg, Mercedes AMG F1 and Pascal Wehrlein, HWA AG Mercedes-AMG DTM
Pirelli tire detail
Pirelli technicians
Pirelli technicians

La Pirelli scende in campo. Domani nella sede della Bicocca gli uomini più rappresentativi del Circus si riuniranno in una sorta di “stati generali” della Formula 1. Un incontro privato organizzato da Paul Hembery, direttore di Pirelli Motorsport, ma fortemente voluto da Marco Tronchetti Provera, CEO del Gruppo. L’obiettivo? Discutere del futuro dei Gp, magari trovando la giusta modalità per sviluppare le gomme del 2017 che saranno più larghe e dovranno sopportare carichi e potenza molto superiori a quelli attuali. Pneumatici, insomma, che non si possono deliberare solo con delle simulazioni al computer, ma che hanno bisogno di test in pista. Molto concreti e poco virtuali.

Milano: ombelico del mondo della F.1

Milano, quindi, diventa per un giorno l’ombelico del mondo della Formula 1. Dopo il fallimento del Technical Working Group della FIA di venerdì scorso che si è svolto a Londra bisogna trovare qualcuno che sappia riallacciare i fili di un discorso fra “sordi”. Perché i veti incrociati delle varie squadre hanno svuotato di contenuti la bozza di regolamento tecnico 2017. Insomma i responsabili del Circus si sono infilati in un “cul de sac” dal quale non sanno più come uscire.

Occasione da non perdere per fare chiarezza

Il meeting di domani diventa una grande occasione per fare chiarezza: non si tratta di un incontro ufficiale, nel quale ciascun esponente dovrà giocare una delicata “partita a scacchi” per lucrare il massimo vantaggio in termini di norme tecniche e sportive. C’è chi si presenta con una lista della “spesa” del tutto finta, per farsi bocciare le proposte farlocche dal tiro incrociato degli avversari, in modo da far portare sul tavolo solo in un secondo momento, magari da qualcuno dei team amici, le idee valide. Un Risiko molto pericoloso, perché non ha niente che sia già condiviso: è un tutti contro tutti. Anzi, si bocciano sul filo di lana scelte, soluzioni, regolamenti discussi per ore in un bla, bla,bla inconcludente. Dove si ritorna alla casella iniziale senza passare dal via, come in un gioco di società.

Ci saranno anche i piloti

Domani all’ombra della Madonnina ci saranno tutti quelli che contano a cominciare da Bernie Ecclestone (FOM) e Jean Todt (FIA), vale a dire i vertici che rappresentano le istituzioni e oltre ai responsabili dei team. Questa volta chi non ci sarà, probabilmente, avrà torto. La grande novità è che sono stati invitati anche i piloti in un consesso nel quale, di solito, i conduttori sono dei tagliati fuori. Sebastian Vettel avrebbe dato il suo assenso, insieme a Nico Roberg, Valtteri Bottas, Felipe Massa e, forse, Daniel Ricciardo, mentre non si hanno notizie di Lewis Hamilton e dei due piloti della McLaren, Fernando Alonso e Jenson Button.

Nessuno ci rimetterà la faccia

 

A Milano nessuno rischierà di rimetterci la faccia, per cui la discussione potrebbe essere più… aperta e meno condizionata dai giochi di… bottega. Senza vincitori, né vinti si potrebbero trovare le basi (serie) per definire un futuro condiviso della Formula 1, mettendo magari dei punti fermi a un programma che non dovrebbe essere appallottolato come carta straccia al successivo incontro formale.

Ci vuole il miracolo della Madonnina?

È solo una speranza? Forse. Ma la Formula 1 deve smettere di giocare con gli appassionati come se fossero incapaci di intendere: i team principal parlano sempre di riduzione dei costi perché gli investimenti in simulazione (CFD, galleria del vento, simulatore, banchi dinamici, banchi prova) non si vedono, anche se pesano nei budget delle squadre. L’importante è far credere che si risparmia. La Madonnina di Milano farà il miracolo?

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